mercoledì 30 aprile 2008

Patterns

Mia mamma insegna storia.

Al liceo, ovviamente, andavo malissimo in storia e mi rifiutavo di studiarla perchè, a detta della prof, "mi edipizzavo", e me ne fottevo altamente di tutti quelli che mi dicevano che un'adeguata conoscenza della storia consente di comprendere meglio il presente.

All'università, poi, ho studiato da ingegneeeer, e mi hanno fatto una testa così con la storia che il vero strumento potente dell'ingegneeeer sono i modelli replicabili, quelle cose che noi nerd chiamiamo Design Patterns: soluzioni pronte all'uso per problemi noti e che si presentano spesso, per accelerare la progettazione di sistemi.

In pratica, quindi, ho imparato sviluppando software che la storia si ripete.

Oggi in una delle solite conversazioni di un certo spessore musicale con Naph ho avuto un'illuminazione mica da poco.

Come il lettore attento sicuramente saprà, sono fermamente convinto che il futuro prossimo della musica da club sia la virata verso lo stile houseggiante, per una serie di buoni motivi, anche antropologico-sociologico-filosofici che magari esplorerò in dettaglio un'altra volta (è un sacco di tempo che ho in mente un post luuuuungo che risponda in maniera definitiva alla domanda "cos'è house e cos'è techno"), ma in questa sede mi interessa solo il pattern storico della situazione musicale attuale, di cui la tendenza house è solo il punto d'arrivo.

Premessa: l'evoluzione musicale che esamino è legata solo al filone dominante, so benissimo che ogni dj ha il proprio personalissimo percorso evolutivo (e meno male), ma è comunque innegabile che si possa identificare per ogni momento storico uno zeitgeist che accomuna un po' tutte le direzioni prese, un paradigma culturale direbbe Kuhn.

(Minchia, se parlo difficile)

Un 3-4 anni fa, prima del megaboom minimale, tutti suonavano (suonavamo) electro: gente tipo Tiga, i Blackstrobe, Miss Kittin e The Hacker, Oxia, Kiko e i Tiefschwarz la facevano da padrone in maniera pesante e di fatto la stragrande maggioranza della gente suonava i loro dischi, o comunque roba su quello stile, fatta salva qualche eccezione avanguardista che passava inosservata o direttamente schifata...tanto per non fare nomi e per assumermi le mie responsabilità, ricordo chiaramente che all'uscita Alcachofa di Villalobos mi faceva cagare...poi ho capito :)

Ad ogni modo, Alcachofa, come i primi Run stop restore, non erano altro che la testa di ponte del nuovo paradigma, per cui però l'ascoltatore mainstream non era ancora pronto e ti guardava male se suonavi Dexter di Villalobos anzichè un synthone gracchiante di The Hacker.

I cambi di paradigma non si fanno in un giorno, per cui prima dell'effettivo boom minimale ci fu un altro miniboom, durato di fatto una sola stagione invernale, quella del 2004, in cui se stampavi un disco che non aveva "acid" nel titolo non eri nessuno: tanto per fare qualche nome, è stata la stagione dell'album degli Hardfloor, sovrani dell'acid, e dei gran botti per gente tipo Dj T, la stagione di Du what u du di Trentemoller e Gets Noch prima che le suonasse Albertino.

Passato il periodo di transizione, finalmente il nuovo boom, e via di Magda, lo zio Rici Otuin e compagnia cantante fino ad oggi, o fino all'anno scorso per stare larghi.

Le avanguardie neo-house ci sono già da un po', anche se molti le schifano perchè le ritengono troppo loffe o troppo gay...facciamo dei nomi, ancora: lo stesso Ricardo ha stampato un triplo ritenuto da molti troppo fricchettone, l'album di Loco Dice che ho recensito nel post precedente passa per essere troppo loffo, i set dei tre RPR passano per essere troppo gay.

A oggi, se vai in giro a dire che suoni minimale sei un vecchio rincoglionito (e fin qui ok), per essere fico devi dire che suoni techno e se vuoi essere veramente à la page devi dire che suoni Detroit techno, ma per quanto tempo ancora?

Voila il pattern è servito: finisce un paradigma (prima electro, ora minimale),
ne appare uno di transizione che rivisita suoni del passato (prima acid, ora Detroit), che poi finisce per evolversi nel paradigma successivo: la techno di Detroit, quella vera del trio di Belleville, quella dei puristi, in realtà nasce in seguito alla folgorazione di Atkins, May e Saunderson di fronte ai set di Frankie Knuckles e degli altri padrini dell'house, e il cerchio si chiude.

La distanza tra alcuni dischi delle 3 leggende (penso soprattutto a The Elevator, Kevin Saunderson, o a Carl Craig) e altri dischi dichiaratamente house (vogliamo dire Todd Terry? diciamo Todd Terry) è molto più breve di quanto si possa pensare, per cui la prossima tendenza musicale su cui si dirigerà l'ascoltatore di massa saranno i suoni housettoni, magari passando per le cose deep house che fanno un po' da anello di congiunzione, ma il punto di arrivo sarà sicuramente quello.

Aggiungi i clap della 909 a un disco electro e ne hai fatto uno acid, togligli il 303 e ne hai fatto uno minimal, aggiungi la melodia ai dischi minimali e diventi neo-Detroit (ma neanche troppo neo) , mettici un tocco leggermente female e ne hai fatto uno house (tutto questo mooooooolto per sommi capi, eh, sennò saremmo tutti qui a sfornare hit), ed ecco che la storia si ripete.

Vi invito a tornare su questo post tra un anno, e ne riparliamo :)

Loco Dice - 7 Dunham Place

Loco Dice è un artista fondamentalmente incompreso e per molti versi sottovalutato.

Suona bislacco dire così di uno dei dj che attualmente vanno per la maggiore, ma è tutto assolutamente vero: sia come dj che come produttore viene valutato sia dalla massa che dagli addetti ai lavori usando criteri inappropriati.

Io l'ho sentito dal vivo qualche volta e ne ho seguito le produzioni con attenzione, per cui mi sono fatto un'idea completamente diversa da quella che va per la maggiore: il popolo bue lo considera un dj "che spacca di brutto", perchè è stato resident Circoloco, e quindi, soprattutto quando viene qui nello stivale, finisce che lo si fa suonare dalle 2 alle 4, in pieno peaktime, con il marruglia di turno che gli grida "ooooo bella zio devi spaccare!"; ma il suo stile non c'entra assolutamente nulla con tutto ciò, per cui l'ascoltatore attento che va a sentirlo in una serata del genere torna a casa pensando (a ragione) di aver sentito un set incoerente, pieno di hit e mixato a caso, mentre l'ascoltatore del popolo torna a casa contento perchè lo zio Dice ha spaccato di brutto.

In realtà Dice non c'entra niente col personaggio descritto sopra: il suo stile, estremamente personale e caratteristico è perfetto per situazioni da prima serata o, molto meglio, da mattina inoltrata (non a caso infatti ha iniziato a fare carriera al Circoloco, eh) per via della sua predilezione per suoni più morbidi, in grado di spaziare dalla deep house alla minimale più ipnotica, coinvolgendo comunque il pubblico in maniera esagerata non con bpm esagerati nè schiaffeggiandolo con piattini roteanti, ma con una gran classe: Loco Dice non è un dj che ti fomenta, è un dj che ti soddisfa.

Tanto per non fare esempi, l'anno scorso all'Awakenings Dice suonò tipo da mezzogiorno alle 14, in main stage, con davanti un prato enorme che andava riempiendosi di gente accorsa per i vari Magda & Richie, e senza la pressione di "bella zio devi spaccare", col sole alto in cielo, fece uno dei set migliori dell'intero festival, tranquillo ma coinvolgente, deep ma non troppo cupo, estremamente ricercato, senza hit; l'inverno scorso, invece, qui a Milano, purtroppo me lo sono perso ma mi hanno riferito fonti estremamente attendibili di un set di una banalità sconcertante condito da una tecnica improvvisata, probabilmente per via della pressione dei marriglia e dell'orario sbagliato.

Loco Dice produttore, poi, è ancora più schifato, se possibile, dagli ascoltatori attenti: "se vabbè graziarcazzo, i dischi glieli fa Martin Buttrich".

Ok, è vero, i dischi glieli fa Martin Buttrich, lo ammette lui stesso pubblicamente che i tasti li pigia Martin e lui si limita a dargli le idee.

Smaltita l'invidia perchè vorrei anch'io un Martin Buttrich personale che mi produca i dischi e mi faccia fare carriera come dj (tra l'altro, se c'è qualche bravo produttore che legge, non esitate a contattarmi! :)), basta sentire i dischi che Martin stampa a suo nome, o un suo live, per capire che l'impostazione è estremamente diversa, per cui l'impatto di Dice sulle tracce non è da poco, anzi: laddove i dischi di Buttrich da solo sono estremamente melodici e molto più solari, le tracce a cui partecipa Dice sono molto più dj-friendly, intenzionalmente ripetitive sia per una questione di mixabilità (esiste in italiano "mixabilità"?) che per affinità con lo stile di Dice stesso, ossessivo e ipnotico.

Personalmente, anche per affezionamento nei confronti dell'etichetta, suono ancora molto Harissa, il doppio di Loco Dice su Cadenza, che ha le stesse atmosfere della mega-hit su Minus, Seeing through shadows senza però essere così sputtanato, per cui attendevo con ansia già da qualche mese l'uscita del primo full album "7 Dunham place", pubblicato sulla quasi-neonata Desolat di Dice stesso.

La leggenda metropolitana sostiene che Dice e Martin si siano ritirati a New York per qualche mese ("7 Dunham Place" è l'indirizzo del loro studio improvvisato nella grande Mela) per catturare il "true spirit" house e siano tornati a casa con un album fatto e finito, uscito sia in quadruplo vinile che in cd: purtroppo, dato che il cd costava la metà esatta, ho comprato quest'ultimo, col risultato che il quadruplo non farà bella mostra di sè nel mio scaffalone dei dischi, ma 30 euro per un quadruplo mi sembrava veramente eccessivo.

Senza mezzi termini e digressioni, che già mi pare di aver divagato a sufficienza: questo è uno dei migliori album del 2008, non ce n'è.

Molte tracce compaiono già spesso nelle tracklist dei dj più ricercati, tipo Dixon che, intervistato da ResidentAdvisor ha dichiarato che le suona quasi tutte, e infatti il mood generale dell'album è, per certi versi, assimilabile proprio a quello della sua Innervisions: il "true house spirit" si fa sentire eccome, soprattutto in tracce come "la esquina", che coniuga alla perfezione il groove carico di bassi "alla Loco Dice" con un pianino oldschool assolutamente da spiaggia.

Probabilmente le tracce più dj-friendly sono "Consequently excentric and delicate" e "Pimp Jackson is talking now", entrambe con un bel bassone rotolone ripetuto all'ossesso, ma la prima delle due orientata alla completa ipnosi dell'ascoltatore con un looppino di synth che una volta entrato in testa sembra non volersene andare mai e la seconda che invece è la versione riuscita di cose tipo l'orribile Minus di Ambivalent, RUOK, con un vocal parlato che richiama le origini hiphoppeggianti di Dice ma col cassone imponente che sveglia il pubblico durante gli after quando ormai ha la mente completamente annebbiata e una roteazione di piattini che dopo averti svegliato ti shakera per bene.

Morale della favola: lo pensavo già da un po' di recente, ma dopo quest'album sfido chiunque a dirmi che Dice è scarso, sia come dj che come produttore...questa è veramente roba di altissima caratura.

Google impara l'arte

La notizia del giorno è che Google ha aggiunto alla galleria di temi per l'home page una serie di temi opera di artisti famosi: i nomi più altisonanti sono designer tipo Philippe Starck o il papà dei manga, Osamu Tezuka, ci sono anche artisti non propriamente legati alle arti figurative come i Beastie Boys, i Coldplay o Jackie Chan, ma il vero peggio in assoluto è il tema degli unici rappresentanti dell'italian style, Dolce & Gabbana, che mi prendo pure la briga di screenshottare perchè è veramente atroce:


Cazzo, ci sono dei temi veramente bellini (io ho scelto questo di Ken Done), possibile che l'unico di artisti italiani debba essere sta maranzata leopardata?

Ci credo che poi Paul si inalbera e dice che gli si è infrociato google...

martedì 29 aprile 2008

Podcastando durante il ponte

Visto che c'era il ponte, ho avuto tempo di registrare un bel mixatino, prontamente podcastato: la press release dice così:

Approfittando del ponte del 25 aprile, Raibaz e' riuscito a registrare un mixato piu' lungo della solita oretta, arrivando al ragguardevole traguardo di 2 ore e mezza di set, interamente registrate e disponibili per voi da scaricare :)

Data la lunghezza, c'è qualche minima sbavatura tecnica, ma proprio a causa della lunghezza la selezione è davvero soddisfacente ed esplora tutte le sfumature dello stile che attualmente caratterizza i mixati del nostro resident, a cavallo tra gli RPR, Villalobos, Loco Dice e lo stile personale di Raibaz, un po' house, un po' techno, molto piacevole.

Enjoy!


A sto giro l'ho scritta volutamente criptica perchè lo scarichiate tutti...quindi forza presto, via verso questo link, e magari subscribate pure il feed rss del podcast!

lunedì 28 aprile 2008

Jetlag

Domenica sera dopo un weekend lungo di 3 giorni in cui ci si sveglia tardi e in cui ha iniziato a far caldo.

Già così le condizioni per riuscire ad addormentarsi sono ostili, ma ci si prova lo stesso, chè il lunedì mattina si lavora e quindi bisogna alzarsi alle 7.

Senza aver tanto sonno, quindi, abbandono Controcampo e i deliri di Mosca, spengo la tv e comincio l'odissea: sono le 23.30, se riuscissi ad addormentarmi subito farei poco meno di 8 ore di sonno e sarei bello riposato per affrontare la sofferenza del lunedì mattina...ma non è così.

Sarà il caldo appena sopraggiunto dopo mesi di freddo, per cui ho ancora il piumone, saranno i 3 giorni di fuso orario shiftato, ma non c'è assolutamente verso di prender sonno: non mi preoccupo troppo, comunque, perchè è ancora presto e ho ancora un'ora-un'ora e mezza di margine per essere ancora vigile domani.

Passa un'ora e mezza in cui mi giro e mi volto, mi copro e mi scopro, mi gratto, ma il sonno ancora non arriva.
E' l'una, e ancora non ho chiuso occhio nè vedo all'orizzonte la possibilità di dormire...ma quel che è peggio è che il vero delirio deve ancora iniziare.

Quando finalmente sembro aver trovato una posizione non del tutto scomoda che potrei pensare di mantenere per più di un minuto, il dramma.

"Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii"

Col caldo è arrivata anche la prima zanzara della stagione.

E allora copriti per evitare l'assalto.

Ma fa caldo.

Tempo mezz'ora sono sudato come un maratoneta dopo l'arrivo.

Stai 10 minuti con la luce accesa vedendo se il perfido insetto si palesa per fargli fare la fine che merita, ma ovviamente lui si nasconde e attende il momento in cui cominci a vedere Morfeo all'orizzonte, pelato, con gli occhialini senza stanghette e le braccia conserte dietro la schiena, che ti dice "pillola rossa o pillola blu"...ma prima che tu riesca a farti rapire..."Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii".

Muovendoti come un ninja per non mettere in fuga la zanzara riaccendi la luce, ma è scomparsa; tendi le orecchie e gli occhi per vedere se la scorgi, ma lei è più ninja di te e si mimetizza chissà dove.

Dopo la decima iterazione di questo duello a distanza tra ninja, cambio tattica e provo il depistaggio: vado in bagno, accendo la luce, vado in cucina, accendo la luce, lasciando la porta di camera mia aperta nella speranza che l'insetto del demonio senta l'irrefrenabile attrazione verso la luce e si faccia chiudere fuori.

Nel frattempo si sono fatte le due, mi rimetto a letto, gioiosamente scoperto e al fresco, confidando che la zanzara ora stia infastidendo il cane in cucina, ma ovviamente non riesco a prendere sonno per un'altra buona mezz'ora, fino a quando, ancora..."Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii".

Riprovo col depistaggio (che ovviamente fallirà), ma finalmente stavolta, tornando in camera, mi viene la prima idea intelligente della nottata, all'alba delle 3 e un quarto: tolgo il piumone dal copripiumone e uso solo quest'ultimo a mo di lenzuolo, in modo da avere una copertura completa contro gli assalti della zanzara (che nel frattempo si è nutrita a dovere del mio sangue) ma senza dover fare la sauna.

Finalmente, verso le 4/4 e qualcosa, riesco ad andare a colloquio con Morfeo e dormo quelle 2-3 ore necessarie ad avere del jetlag pesantissimo oggi in ufficio...fortuna che faccio solo mezza giornata e magari dormo una mezz'ora dopo pranzo, così poi stasera non ho sonno di nuovo.

domenica 27 aprile 2008

Il nuovo spot Adidas

Ok, il business che ammazza i valori sportivi, ok, le scarpe da calcio Adidas non sono un granchè e diventano durissime dopo 2 giorni se non le ingrassi ogni 10 minuti, ma a me sto spot piace da impazzire:


Un weekend di riposo

Ok, sono ancora vivo anche se è qualche giorno che non scrivo niente qui...semplicemente, complice anche l'arrivo della bella stagione, ho deciso di prendermi un weekend di cazzeggio assoluto, in cui ho:

- Suonato 2 ore e mezza, registrando un podcast che pubblicherò a breve...risentendolo non è soddisfacentissssssimo, ma almeno mi son divertito nel mentre.

- Guardato Lost 4x09, una delle puntate migliori di sempre: pare sia proprio vero quello che Lindelof e Cuse dicevano a inizio stagione, che le prime 8 puntate avrebbero posto domande e le seconde 8 avrebbero dato risposte...se vanno avanti così fino a fine stagione sono veramente fuochi d'artificio.

- Giocato molto a Fifa 08 su PS3, veramente bello anche perchè, per me che negli ultimi 10 anni secchi ho giocato sempre a PES (l'ultimo Fifa che ricordi era il 98) è una ventata di novità, e cmq a parte questo dettaglio è veramente un gran gioco, realistico, piacevole da giocare e, stranamente per un gioco di calcio, estremamente vario.

- Giocato molto anche a Final Fantasy VII: Crisis core su PSP, prequel postumo del miglior gioco di tutti i tempi su cui magari scriverò qualcosa di più dettagliato appena l'avrò finito (mi manca poco), ma che comunque è veramente una figata, almeno per noi fan del primo FFVII.

- Iniziato a pianificare la prossima stagione di party Beatbank: si prevedono cose veramente interessanti sia a livello musicale che a livello organizzativo-comunicativo, ma che ovviamente sveleremo a tempo debito :)

- Fatto un sacco di assistenza live ai miei affezionati studenti di Ingegneria Gestionale, che hanno da consegnare un progetto domani e che quindi erano giustamente in fibrillazione, per cui mi hanno tenuto msn incandescente per tutti gli ultimi 3 giorni (unica attività online del weekend)

Morale, weekend di cazzeggio si fa per dire :)

giovedì 24 aprile 2008

Podcast estiveggiante

Nuovo episodio del podcast di Beatbank.it, ancora opera mia :)

E' arrivata la bella stagione (o almeno, a giorni alterni sembra arrivata)!

Data l'atmosfera estiva, è il caso di lasciare da parte ancora di più le atmosfere cupe invernali e dedicarsi all'ascolto di qualcosa di solare e melodico...cosa c'è di meglio allora, di un mixato fresco di Raibaz?

Nella prima mezz'ora del nuovo episodio del podcast, in particolare, la selezione si concentra su uno dei generi estivi per eccellenza, la deep house: tra una melodia e un vocal femminile, quindi, l'atmosfera è quella dei party sulla spiaggia.

Nella seconda parte, invece, la parte ritmica torna a essere preponderante, come nello stile personale del nostro resident, facendo virare il mixato in maniera decisa verso suoni nu-house, tra un Andomat 3000 e un Todd Terry (che non è proprio "nu", ma va bene lo stesso :))


Questo il link da cui scaricare il podcast, questo il feed rss per restare sempre aggiornati col podcast stesso...have fun :)

Booking

Teledicoio pubblica (via Riverblog) il listino prezzi degli artisti dell'ultima stagione di Amici di Maria de Filippi: l'offerta più phat, con i primi classificati, per uno show di due ore più una gran serie di gadgettistica tipo manifesti, t-shirt commemorative dell'evento, laccetti portachiavi e altre cazzimme ammonta a euroes 19k + iva.

Non sono molto pratico di booking a questi livelli (le cifre attorno a cui si aggirano le spese medie dei nostri parties sono meno di un ventesimo), ma spesso mi sono arrivate voci, come è normale che sia, sui cachet di alcuni artisti grossi, tipo i soliti nomi - Sven, Richie, Ricardo tanto per dirne 3 a caso - qui in Italia, molto più alti che all'estero, e le cifre non sono molto distanti.

Ora, ok che ultimamente gli eventoni coi big dj muovono un sacco di gente, ma a naso ho idea che un evento coi finalisti di Amici sposti una quantità di gente di almeno un ordine di grandezza superiore.

Ok che probabilmente ci sono molte più spese accessorie per un eventone coi finalisti di Amici che per un party con Sven, Richie o Ricardo (tanto per restare coerenti con l'esempio) in un superclub da 1500-2000 persone.

Ma io onestamente ho la sensazione (e non sono solo io, è un po' che c'è in giro questa opinione) che i cachet dei dj stranieri, qui in Italia, siano gonfiati a bomba; ne è la prova, tra le altre cose, il fatto che alcuni "grandi vecchi dj" abbiano ormai preso la residenza - non intesa come residency in un club, ma proprio come abitazione - nel Bel paese.

Quale soluzione? Non ne ho idea, anche perchè il problema non mi tange da vicino per via del fatto che il budget a nostra disposizione non ci consente neanche di pensarle, cifre simili (anzi, ci sprona a ricercare col lanternino nomi validi a prezzi contenuti, portandoci spesso a scoprire perle nascoste), ma una situazione come questa coi cachet così tanto gonfiati non solo per i nomi grossi ma un po' per tutti, che si adattano, mi sa tanto di bolla, destinata ad esplodere.

Ai posteri l'ardua sentenza, diceva quello.

mercoledì 23 aprile 2008

Laurent Garnier - Back to my roots EP

Non solo l'irritazione perchè non posso andare a sentirlo al party per il ventennale del Rex in cui suona 12 ore a fine maggio, adesso stampa pure un EP su Innervisions dopo 5 anni in cui si era dedicato solo alla produzione di album per me troppo astratti tipo The cloud making machine.

La storia, raccontata qui, dice che a un party al Panoramabar a febbraio Dixon, il signor Innervisions, abbia rifiutato di prendere il posto di Garnier in console lasciandolo continuare per 3 ore oltre l'orario pattuito e che in queste 3 ore Lorenzo abbia suonato un test edit di questa sua traccia nuova prodotta la settimana stessa, al che Dixon si fomenta e gli chiede di poterla stampare su Innervisions.

Lorenzo il gentile va a casa e dopo una notte di lavoro continuo gli sforna pure la b-side, come se non bastasse; io ho sentito solo il prelisten della prima traccia, disponibile all'indirizzo linkato sopra, e sono già sicuro che lo comprerò quando uscirà a metà maggio, per me è un capolavoro.

Sgradevolezze

Io non so che farci, a me Cyanide and Happiness fa riderissimo anche se è la cosa più sgradevole del mondo:


Come sgradevolezza ricorda un po' gli storici fumetti della Gleba, che però avevano anche il bonus di un nonsense esagerato...qui il focus invece è sul politically incorrect e sulle situazioni trash-schifo-sgradevoli e io lo trovo veramente esilarante nel suo cinismo enorme :)

lunedì 21 aprile 2008

Pesante

La nuova tariffa ad abbonamento di Skype con le chiamate illimitate verso i fissi in Italia a 3 euro e 30 al mese, iva inclusa.

Per i cellulari devo ancora capire come funziona, cmq col cazzo che nella casa nuova metto il telefono, metto solo un'adsl bella incazzata che basta e avanza.

domenica 20 aprile 2008

Nick Hornby - Tuttto per una ragazza

Ok, mea culpa: non ho mai letto niente di Nick Hornby.

Riconosco che questa è una colpa, in primo luogo perchè ho visto About a boy con Hugh Grant e mi è piaciuto molto (la scena in cui Hugh Grant canta ad occhi chiusi è memorabile), e in secondo luogo perchè da più parti me l'hanno sempre consigliato come un autore imprescindibile.

Vuoi per il rapporto non eccellente che mi lega ai prodotti della perfida Albione, vuoi perchè comunque la mia coda di lettura attualmente termina verso il 2020, comunque, non ho ancora avuto modo o tempo di fare la conoscenza col vero Nick Hornby; forse ho sfogliato qualche libro suo da qualche amico, ma nulla di serio.

E' qui che entra in gioco Buzzparadise, che mi ha gentilmente regalato i primi due capitoli del suo nuovo libro, Tutto per una ragazza appunto:

Dopo una lettura sommaria del pdf dei primi due capitoli, direi che chi me l'aveva consigliato ci ha preso in pieno.

Stilisticamente pare un po' la versione inglese di uno dei miei scrittori preferiti, Palahniuk: scorrevole, rapido, asciuttissimo, pim-pum-pam senza giri di parole e però meno lurido di Chuck, il look&feel è meno "adesso ti racconto le peggio schifezze della mia esistenza laida" ma più "pensa un po' che fatti curiosi mi sono successi, ora te li racconto" (il racconto in prima persona comunque c'è sempre).

Come in Palahniuk, poi, ci sono un sacco di riferimenti pop e soprattutto alle sottoculture: già a pagina 4, c'è questa descrizione di Tony Hawk:


Alcuni di voi, probabilmente gli stessi che mi immaginavano
volteggiare su un paio di schettini, non avranno mai
sentito parlare di Tony Hawk. Vabbè, adesso vi spiego chi
è, anche se prima vorrei dire che dovreste già saperlo. Non
conoscere Tony Hawk è come non conoscere Robbie Williams,
o anche Tony Blair. Anzi, se ci pensate bene è peggio.
Perché di politici ce ne sono un mucchio, e anche di
cantanti, ci sono centinaia di programmi alla tele. Probabilmente
George Bush è più famoso di Tony Blair e Britney
Spears o Kylie sono famose quanto Robbie Williams. Ma
di skater ce n’è uno solo, in realtà, e si chiama Tony Hawk.
Be’, certo, non ce n’è uno solo. Ma lui è decisamente il
Grande. È il J.K. Rowling degli skater, il Big Mac, l’iPod,
l’Xbox. L’unica giustificazione che accetterò da quelli che
non lo conoscono è che non sono interessati allo skate.

Adesso finisco di leggermi a dovere sti primi 2 capitoli, ma se proseguono come le prime 5-6 pagine mi sa che vedo di procurarmi il libro intero :)

venerdì 18 aprile 2008

La gente del mobile

Ok, sti giorni qui nella mia ridente metropoli c'è uno degli eventi più importanti dell'anno, quasi più della settimana della moda che è un po' l'emblema cittadino: il salone del mobile.

Detto così sembra una cosa tipo Aiazzone in cui ogni mobilificio di Cantù presenta le sue nuove camerette a ponte, in realtà però c'è un sacco di roba interessante di design, non solo al salone itself ma anche in giro per la città, che si popola di installazioni e cazzimme simili in cui millemila designer showcasano le loro abilità: come ogni grosso evento che si rispetti, quindi, il vero clou non è il salone in sè ma tanto le manifestazioni parallele (penso tipo al Fuorisalone che ormai ha acquisito una portata comparabile a quella del salone stesso, ma c'è veramente un miliardo di cose in giro sti giorni)

Morale, quindi, che come durante la settimana della moda girare in metropolitana è un piacere per l'alta concentrazione di modelle, durante il salone del mobile girare in metropolitana è una tortura per via della strabiliante concentrazione di ggiovani designer fintoalternativi, di cui andiamo ora a tracciare un breve e rapido identikit:

- Occhiale, se da vista quadrato, altrimenti enorme ("mi metto gli occhiali grossi, mi tolgo gli occhiali grossi" anyone?)

- Inguardabile jeans stretto in fondo che ne deforma in maniera irrimediabile la figura

- Scarpa vintage, spesso e volentieri all star, ma nei casi più cool sono ammesse le Nike dunk di colori improponibili e nei casi di vero hardcore vintage anche le Superga, soprattutto per le donne

- Basetta lunga (fortunatamente solo gli uomini)

- T-shirt appositamente deformata per sembrare vintage, col collo che assume forme inusitate che vanno dal "finto deformato per l'uso-vero deformato ad arte" al classico scollo a v, con o senza pelo in evidenza, ma più spesso con perchè il buon gusto abita da un'altra parte


- Colossale dipendenza dai prodotti Apple: ovviamente iPod, ovviamente Macbook "perchè Windows si pianta" (quindi il designer medio ha sul balcone un vaso con dentro un pc, che innaffia ogni giorno), iPhone non ancora ma è solo questione di tempo

- Gusto musicale davvero imbarazzante: devo ancora capire se mi irritano di più quelli che ti dicono "a me piace la musica elettronica, la techno...tipo i Justice spaccano di brutto" oppure quelli fintointellettuali tipo "sai ho trovato su myspace un gruppo di Cardiff, hanno fatto un'opera post-neo da 55 minuti in cui suonano la balalajka in cinque quarti, ma hanno delle influenze nordafricane fortissime anche se in realtà rivisitano in chiave no-wave il folk canadese".




Dato il target particolarmente ggiovane del salone e soprattutto delle manifestazioni di contorno, poi, ci sono anche un sacco di party/festival/cazzimme musical-festose in concomitanza, sponsorizzate da brand ggiovani tipo MTV, Pig mag, Red bull et similia che si dannano l'anima per scovare le tendenze che attirino i ggiovani designer con esclusivissimi party su invito per entrare ai quali basta stamparsi il flyer da myspace (memorabile il party su invito al garage di san siro di qualche anno fa in cui tempo un quarto d'ora la folla sfondò i cancelli) o con eventi minestrone in cui gli ospiti vengono scelti a caso tanto per dire "oh, paura zio, noi abbiam portato X, Y e Z" (e qui non posso far nomi, ma il riferimento mi pare evidente)

Fortuna che arriva una volta all'anno, madò.

Nuvole di cinguettii

Visto che oggi è una giornata veramente nuvola e tetra, mi pare appropriato mostrare al mondo la word cloud dei miei tweet, in un momento di autoreferenzialità da vero blogger:


A parte parole banali come 'che' e 'non', la parola vincitrice dell'ambitissimo primato di 'parola più usata nei miei tweet' è 'buongiorno', per cui da oggi opterò tipo per 'buondì', 'salve' o altre alternative :)

giovedì 17 aprile 2008

Stackoverflow

Quando due dei più influenti blogger che parlano di programmazione si mettono insieme per un progetto, è inevitabile che si generi almeno del gran buzz.

I due in questione sono Joel Spolsky e Jeff Atwood, aka il signor Joelonsoftware e il signor Coding horror, e il progetto è, a detta di entrambi, una risposta al problema che i programmatori non comprano più libri e scrivono in modalità 'trial-and-error', chiedendo a Google ogni volta che hanno un problema e, spesso e volentieri (questo lo so anche per esperienza personale) trovando solo altri problemi simili o siti a pagamento, ma raramente le soluzioni.

La vision di stackoverflow.com, quindi, nelle parole di Jeff Atwood che fa il CEO della cosa solo perchè Joel Spolsky è già abbastanza preso in Fog Creek Software, è questa:

Stackoverflow is sort of like the anti-experts-exchange (minus the nausea-inducing sleaze and quasi-legal search engine gaming) meets wikipedia meets programming reddit. It is by programmers, for programmers, with the ultimate intent of collectively increasing the sum total of good programming knowledge in the world. No matter what programming language you use, or what operating system you call home. Better programming is our goal.

Detta così, pare una gran figata: una community, interamente free, di shared knowledge legata alla programmazione, studiata per essere usata in modalità domanda-risposta, con in più pure un podcast settimanale delle conversazioni telefoniche dei due gestori, che è un bel valore aggiunto.

Ok, c'è anche snipplr che è molto simile (è una raccolta di snippet di codice molto 2.0 già nel nome), ma stiamo parlando di Joel Spolsky e Jeff Atwood, mica di Gino Salamella :)

mercoledì 16 aprile 2008

AdSense WTF?


(Clicca sull'immagine per vederla decentemente, che fa ridere forte :D)

Un podcast di un certo livello

A sto giro non è mio, eccezionalmente :)

E ancor più eccezionalmente, a sto giro finalmente siamo riusciti a registrare qualcosa a uno dei nostri party, per cui siamo in grado di pubblicare il live di Andomat 3000 di venerdì scorso.

Qui il link da cui scaricare il live (bisogna essere registrati su beatbank.it, è roba di 2 secondi in croce e vi garantisco che non vendiamo i vostri dati ai cattivi), mentre questo è il solito feed rss del podcast per rimanere sempre aggiornati con le nostre pubblicazioni musicali.

A sto giro posso consigliare di scaricare il podcast senza tema di incorrere nell'autopromozione perchè non è roba mia, per cui scaricatelo tutti subito senza tema, che merita veramente!

martedì 15 aprile 2008

Vincitori e vinti

Visto che è (giustamente) l'argomento del giorno, mi pare sensato dire anch'io la mia sui risultati elettorali.

Non ho voglia di dire per chi ho votato nè, quindi, se ho vinto o perso, non solo perchè alla fine della fiera sono ca**i miei, ma anche perchè ho patito abbastanza per scegliere dove mettere la mia crocetta e comunque, anche se penso di aver votato quello che era più vicino al mio pensiero so di aver scelto il male minore; la questione che davvero trovo degna di nota in merito all'argomento, però, è il livore degli sconfitti.

Che io sappia, in un regime democratico la maggioranza ha ragione proprio perchè è maggioranza: che senso ha scagliarsi in una selva di insulti contro chi ha votato "gli altri", soprattutto quando sono la maggioranza?

Che senso ha lamentarsi di un governo prima ancora che si sia insediato?

Per come la vedo io, se la maggioranza degli italiani ha scelto un governo, quel governo è assolutamente legittimo ed è giusto che governi, che piaccia o no; a fronte di questo, poi, a maggior ragione io trovo giusto concedere almeno il beneficio del dubbio a un governo scelto dalla maggioranza, usando poi lo strumento democratico delle prossime elezioni per bocciarlo nel caso se lo meriti.

Invece no, una gran parte di quelli che han perso le elezioni (o almeno, la parte che grida più forte) si sta già affannando a parlare di dittatura, fascismo, mafia, interessi personali e le solite cose che si dicono da sempre del prossimo presidente del consiglio, denotando tra l'altro una pesante carenza di originalità oltre che di spirito democratico.

Capisco la necessità di fare opposizione, che è un elemento indispensabile della democrazia, ma come diceva il mio settentrionalissimo prof di reti all'università, "esto modusso in rebusso", cosa che però molti caciaroni dall'insulto volgare facile - rapidissimi a tacciare di volgarità e ignoranza l'avversario, peraltro - paiono non capire.

Cmq, la cosa migliore del post-campagna elettorale l'ha regalata il solito Phonkmeister:

lunedì 14 aprile 2008

Foto & Video G.round closing party

Naph rapidissimo ha già pubblicato le foto del party di venerdì al Gasoline nonostante abbia avuto anche lui un weekend leggero quasi quanto il mio, visto che era a Padova con me e ha pure guidato :)

L'intera galleria fotografica, con anche un video, la trovate qui, mentre il live di Andi che eccezionalmente siamo riusciti a pubblicare apparirà online a breve...enjoy!

Rotolando verso i blog

E' con somma gioia che vi annuncio che anche questo brog, da oggi, è fiero possessore di un blogroll :)

Attualmente è abbastanza scarno, linka solo Frequencies, il tumblr di De Luca e i blog di Suzukimaruti e Paulthewineguy, ma conto di estenderlo col tempo aggiungendo chi se lo merita..quindi vedete di comportarvi bene!

Edit: giusto mentre pubblicavo il post ho realizzato la mia colpa gravissima di non aver aggiunto Zoro...

domenica 13 aprile 2008

Il disco dell'estate

Uno dei criteri più importanti per giudicare la qualità di una produzione musicale, per quanto mi riguarda, è la capacità di restare impressa nella mente degli ascoltatori: si può dire quello che si vuole, ma se una canzone ti rimane in mente non si può dire che sia brutta nè, soprattutto, che non sia stata prodotta con cura.

La cosa vale in particolar modo per tutto ciò che può essere ricondotto al pop, al mainstream et similia, molto più orientato alla persistenza nella mente degli ascoltatori che alla qualità musicale intrinseca: secondo me perchè una canzone destinata alla massa possa essere considerata bella non è assolutamente necessario che contenga chissà quali virtuosismi tecnici, ma anzi deve essere semplice da ricordare.

Per questo motivo disprezzo in maniera profonda chi cerca di attirare il pubblico delle masse con roba da 2 accordi in croce ma poi tradisce la propria natura fintointellettual-onanista da scopiazzatura dei Bluvertigo più noiosi che scopiazzano Battiato con dei testi intenzionalmente privi di senso fatti in modo da poter dire "siete voi che non lo capite" ma intrisi di parole ggiovani solo ed esclusivamente per fare scalpore (si, sto parlando poprio di quelli "Charlie fa surf, quanta banalità, MDMA").

Per lo stesso motivo trovo assolutamente geniali questi:



Sono volutamente ignoranti e caricaturali, non voglio assolutamente credere che si prendano sul serio (che cazzo di facce fa il cantante?), per cui riescono, secondo me, a far presa sia sulle ragazzine che gli scrivono nei commenti "fabeeoo 6 trp bonooo" (Fabeeoo è il bassista) che sulle persone normali tipo me, che colgono la loro ironia nei confronti degli emo del cazzo :)

Ok che in questi tempi di coda lunga e di dominio delle nicchie l'unico gerontocomio rimasto che parla di "tormentoni estivi" è studio aperto, che appena esce il sole immancabilmente ripropone lo stesso servizio con le chiattone sulle spiagge riminesi che ballano tipo "il ballo dell'elefante", enorme successo planetario estivo (?), ma per me questi in estate fanno il botto, e devo dire che se lo meriterebbero, vista la semplicità e l'efficacia della canzone.

Tra l'altro, ho scoperto ieri sera googlandoli che l'etichetta su cui stampano è una delle MILLE del giro BlissCo, per cui la mente principale dietro il tutto è uno che di musica commerciale se ne intende eccome, pur essendo stato coperto di insulti da mezzo mondo, non sempre a torto, ossia Gabry Ponte.

venerdì 11 aprile 2008

Il weekend per riposarsi, reloaded

In questo post avevo descritto un weekend di tutto riposo, che poi ho saltato causa influenza...ma il weekend che inizia oggi lo batte a mani basse:

- Stasera c'è il nostro party di chiusura con uno dei miei artisti preferiti del momento, Andomat 3000, a cui avrò l'onore di fare apertura:

(più info sul party qui)

Quindi non arrivo a casa prima delle 6.30/7 di mattina.

- Domani mattina (o stasera molto tardi, se preferite) alle 9 devo essere in campo cambiato per un seminario pratico con il responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, con cui ho fatto una lezione teorica ieri sera e che domani mattina ci farà mettere in pratica quello che ha spiegato...ossia, devo correre per due ore non dormendo da tipo 30.

- Domani sera suono a Padova, qui:


I nostri amicici di Padova ci avevano offerto anche di pagarci la notte in hotel per tornare con calma domenica pomeriggio....MA.

Partita dei bambini domenica mattina con convocazione alle 9.40, which means che finito il party a Padova risalgo in Raibazmobile, torno a casa, mi cambio e vado ad allenare.

Morale, in tutto il weekend conto di totalizzare, se va benissimo, 5-6 ore di sonno e una quattrocentina di km in macchina (sperando che Naph mi venga in aiuto guidando all'andata), oltre che - ed è la cosa migliore - un paio d'orette di set :)

La cosa che mi terrorizza davvero è che dopo un weekend così non sono sicuro di vedere bene la scheda elettorale domenica...

giovedì 10 aprile 2008

Big Beat: creating a dancefloor monster

Gran bel pezzo di Damian Harris, l'uomo che ha inventato il Big Beat una buona dozzina d'anni fa, sul Guardian.

Oltre a essere praticamente un post-mortem di una delle prime megatendenze-meteora, prima ancora del boom electroclash, del re-boom acido, dell'esplosione minimale e della minestra riscaldata fluo-nu-rave-chitarre&scoregge-con-la-cassa (che Harris riconosce come erede del Big Beat), è anche una interessante riflessione sul ciclo di vita delle tendenze musicali.

La fase iniziale, secondo Harris, è così: "This is always the creative golden period for any scene, when you've identified a new sound that you want to play in a club but there aren't enough records that have it so you start making them yourself."

Poi, però - e questo è il vero concetto importante che andrebbe affisso sui muri - "You can't sell a million Fatboy Slim records and still claim to be underground": è una logica di business abbastanza evidente, ma, soprattutto qui in Italia viene persa di vista spesso e volentieri: per il Big Beat, che ha avuto un'esplosione esagerata, il passo verso il mainstream è stato - anche - l'abuso fatto delle tracce da parte di chi sceglieva le colonne sonore dei film action, e l'ovvia conclusione è stata che "Success meant that we moved from small sweaty clubs to huge arenas and DJ sets got too predictable. So people went off in their different directions, big beat became a dirty term ... and I went into my shell."

(Ogni riferimento alle tendenze recenti citate all'inizio del post è puramente voluto.)

Fortuna che "After all, it's just a big disco."

(via il tumblr di Suzukimaruti)

martedì 8 aprile 2008

Ordini di dischi, #1

Ok, visto che è veramente un sacco di tempo che non charto niente oggi inauguriamo un posting model innovativo: è appena arrivato un paccone di dischi, ascolto e commento a caldo quelli più interessanti, per cui il post verrà molto stream-of-consciousness per via della scrittura un po' per volta.

Premessa su come funziona il mio business model dell'acquisto di dischi: compro praticamente solo su www.decks.de, uno dei portali di riferimento per l'acquisto di vinili in Europa, se non IL portale di riferimento per la scena techno, visto anche che, essendo tedesco, paga meno i dischi stampati in Germania, ossia la maggioranza, e quindi conviene di molto rispetto tipo a www.juno.co.uk, che è fornito uguale ma ha i prezzi in sterline.

Oltre a essere particolarmente conveniente (soprattutto rispetto allo shopping in negozio, ormai definitivamente morto per il settore dati i prezzi esagerati tipicamente italiani e l'impossibilità di ascoltare i dischi prima dell'acquisto stando seduti a casa), ha anche l'ottima feature che permette di tenerti da parte i dischi che ordini e fare un'unica spedizione mensile, particolarmente comoda per chi come me segue le uscite quotidianamente ma non vuole diventare azionista DHL, UPS o Bartolini; in pratica, ogni giorno metto da parte uno o più dischi, e mensilmente mi alleggerisco di quei 250 euro, in media, che mi mettono a posto la coscienza con la SIAE oltre a portarmi a casa una trentina di dischi.

Lo svantaggio di comprare i dischi "in differita" è che spessissimo mi dimentico di cosa ho già messo da parte, per cui praticamente ad ogni ordine mi ritrovo con dei dischi doppi, che puntualmente smercio ai miei amicici Beatbanki e non, oltre ad avere delle belle sorprese quando apro il pacco e trovo dischi che mi piacciono ma non ricordavo minimamente di aver comprato :)

Passando in rassegna rapidamente gli highlights degli arrivi di oggi: c'è l'Highgrade ultimo con la traccia di Schneider e Galluzzi clamoroso followup della hit su Cadenza, ma cmq molto carino, c'è il Num di Dachshund, etichetta e artista che di solito non seguo molto (li segue Naph, tanto :D), ma che a sto giro mi hanno impressionato molto positivamente.

Parlando di roba che di solito non compro, c'è pure un Esperanza dei padroni di casa Kaspar & Papol con un remix di Franco Cinelli, cose che non compravo tipo da un anno secco, ma pare che Cinelli abbia svoltato decisamente verso la deepness, per cui meritava l'acquisto, e l'ultimo Wagon Repair, etichetta che non vedeva casa mia dall'album dei Cobblestone Jazz recensito qui ma che col singolo di The Mole ha sfornato veramente una perla neo-house :)

C'è un deeppone esagerato di un duo di altissimo livello, ossia Nake Sharco aka Mike Shannon & Nacho Marco che aspettavo veramente da molto su Wasnotwas e c'è qualche Locodiciata tipo il remix di Kabale und Liebe su Dirt Crew (altro che mumbling yeah, questa è roba seria)...tra l'altro, a proposito di Dice, devo ancora capire chi cazzo è finito su beatbank.it cercando "raibaz locodice" su google, ma questa è un'altra storia.

Edit: sto Nake Sharco è veramente da applausi, piattini alla Mike Shannon + feeling da summer sunset alla Wasnotwas, ricorda un po' tipo AN-2...promosso cum laude.

E sempre a proposito di Nacho Marco, ho preso anche il The Timewriter su Plastic City con un remix suo; lo ignoravo fino a poco tempo fa, ma sto Nacho Marco mi soddisfa veramente, al momento è uno dei migliori deephouser in giro :)

C'è robba dei nostri ospiti passati (il Trapez di SLG con una traccia AlexUnder-ish e una con le percussioni inferocite) e prossimi (l'Andomat 3000 col remix di Kiki di cui avevo recensito il promo qui e il Frankie col suo remix su Todd Sines)

C'è molta robba olandese, sia su 100% pure - Polder, Bart Skils & Anton Pieete, 2000 and One - che su Area Remote - quello viola di Daniel Sanchez & E contact e, parlando di gente che viene dalla techno, c'è uno dei veri grossi highlights del pacco, ossia i due remix di Renato Cohen per il nuovo Technasia; adoro entrambi, ma una houseata così raffinata eppure bella rotolona non me la sarei aspettata...10 e lode.

Per la sezione "ora suono house, ma alla fine vengo dalla techno", una gradita sorpresa di un'etichetta che si risolleva appieno dopo un 4-5 uscite veramente imbarazzanti, ossia la Drumcode di Beyer: tanto per non fare nomi, quello di Perc e quello di Ortin Cam sono sulla sottile linea di confine tra l'anonimo e il brutto, ma l'ultimo di Raudive aka Oliver Ho merita veramente, pur non essendo il massimo della raffinatezza è uno scuotipista praticamente garantito.

Per finire, capitolo outsiders, quei dischi che passano un po' inosservati ma che poi li senti e ti sorprendono: Swen Hutmacker su Momentum, che sentendolo direi che decks lo definisce "huge peaktime monster" e un onesided di Deadset, G.O.D., che non ricordavo ma che appena sentito mi ha acceso la lampadina...è una Arpiarata clamorosa, ho idea che assieme al Tak su-Rhadoo-Luciano di St. Germain faccia i fuochi d'artificio :)

Questo è quanto per l'ordine dei dischi di Marzo...a tra un mese!

Podcast, podcast, lalala!

Ed ecco un nuovo episodio del podcast di Beatbank opera mia :)

A sto giro, visto che finalmente avevo un po' di tempo libero (miracolo!), son riuscito a registrare ben 2 ore e un quarto di mixato, di cui vi riporto il comuncato stampa di seguito:
Podcast lungo (due ore e poco più) per Raibaz, che come al solito dà il meglio di sè sulla lunga distanza, quando può sfogare tutta la sua passione per le linee inusuali e la ricerca dell'effetto sorpresa.

Data la lunghezza del mixato, non pubblicheremo la tracklist: vi basti sapere che la partenza è molto à-la Perlon vecchia scuola, con quel minimale jazzeggiante molto raffinato, per poi proseguire col mood "per molti, ma non per tutti" con un po' di suoni dichiaratamente house, sia nuovi che meno nuovi e con qualche gustosa anticipazione del live del nostro prossimo ospite, Andomat 3000.

Dalle atmosfere houseggianti si passa a suoni techno più secchi ma sempre molto solari come vuole lo spirito di questi ultimi mesi, nel solito crescendo a cui Raibaz ci ha abituati, oscillando tra Detroit e la Svezia, tra il vecchio e il nuovo, per poi tornare a scendere una volta completato il crescendo e poi risalire ancora, in un continuo saliscendi di tensione che fa molto ottovolante.

Conclude il tutto una sequenza di dischi neotrance in stile "abbracciamoci tutti e piangiamo di gioia tutti assieme".

Enjoy!

Tra gli highlights del mixato, oltre a qualche Andomat 3000 sparso qua e là, un paio di Samuel L Session e qualche hit recente che non si sente più in giro da un po' ma che fa ancora la sua porca figura...questa la pagina dell'episodio, mentre questo è il feed RSS del podcast.

lunedì 7 aprile 2008

Tolleranza Zoro, ottava puntata

L'ha già rebloggato mezzo mondo, ma non resisto e devo farlo anch'io...non ce n'è, Zoro è uno dei massimi intelletti viventi.



Potessi, lo voterei anche dieci-quindici volte.

Fuse presents Adam Beyer

Compilation mixata per Adamo: dopo il suo ottimo Fabric, ora tocca alla serie del Fuse di Bruxelles, uno dei club "storici" europei al livello di colossi come l'ormai fu Tresor, il Fabric stesso e pochi altri che si contano sulle dita di una mano.

La tracklist contiene, ovviamente, un sacco di Drumcode, ma personalmente la traccia che sono più curioso di sentire è il remix che Beyer stesso ha realizzato per un capolavoro come Marionette di Mathew Jonson...can't wait, anche se mi fa un po' specie vedere nella tracklist del papà della techno svedese cose tipo il Cadenza di Schneider e Galluzzi, Jackmate, Martinez e soprattutto Maetrik, che non è che mi faccia proprio impazzire...cmq, staremo a vedere :)

Tracklist

01 Patrik Skoog - Jack is Back
02 Joel Mull - Coconest
03 Mauro Picotto - Flashing
04 Mute - Glitch Yourself (Man-d.a Goldseries Reprise)
05 Martinez - Expander
06 Lem - Wordless
07 Braincell - Absorb (Grindvik Remix)
08 Christian Smith & John Selway - Total Departure
09 Zahn - Anti-gray (Joel Mull's White Mix)
10 Schneider & Galluzzi - Albertino
11 Anton Pieete - New Wave Mothers
12 76-79 - Six Ten
13 Museum - She Was Asking For It
14 Kyle Geiger - Identity Crisis
15 Jackmate - Boots
16 Pedro Trotz - Soller
17 Paco Osuna - Orbeat
18 D'julz - Just So You Know (2000 & One Remix)
19 Acid Circus - Reduxtion (Agaric Remix)
20 Maetrik - Choose Your System
21 Patrik Skoog - Good Machine
22 Mathew Jonson - Marionette (Adam Beyer Remix)

In uscita il 19 maggio.

(via ResidentAdvisor)

domenica 6 aprile 2008

Moby - Last night

Quando ero "piccolo", erano gli anni '90, il Deejay Time era un'istituzione: all'epoca andavano un sacco dischi che riprendevano samples da produzioni disco degli anni '70, e ricordo chiaramente che una volta Albertino, che all'epoca era un guru, disse che le produzioni elettroniche contemporanee vanno a cicli di 20 anni, per cui negli anni '90 aveva senso recuperare i '70.

La conferma di tutto ciò l'abbiamo avuta in questi primi anni del nuovo millennio, in cui gli anni '80 (vent'anni prima, appunto) sono stati saccheggiati che più non si poteva e vengono saccheggiati tuttora; il megarevival Detroit dell'ultima stagione altro non è che una riscoperta di suoni di fine anni '80, perfettamente in linea con la "regola dei vent'anni".

In realtà, vuoi perchè viviamo tempi di estrema frenesia e rapidità - lo dice il telegiornale quindi è vero - vuoi perchè ci sono artisti che stanno sempre qualche anno avanti agli altri, io inizio già a percepire un revival degli anni '90 di cui all'inizio: lo percepisco nei set dei 3 Arpiar che suonano i dischi di Todd Terry, e per certi versi lo percepisco anche nel botto del filone neotrance, che però essendo riscoperta di suoni di fine anni '90 proprio revival non è ma è piuttosto un sottogenere duro a morire.

Negli anni '90 suddetti, tra tanti artisti geniali che poi si sono persi (un nome su tutti: i Prodigy), c'era quello che all'epoca era un ragazzo newyorchese e che ora è un uomo di mezz'età molto impegnato politicamente, le cui prime produzioni, di techno secchissima, hanno fatto furore nei primi rave: all'anagrafe di nome fa Richard Melville, ma tutti lo conoscono come Moby, pseudonimo che ha scelto in onore di suo prozio Herman, lo scrittore di Moby Dick.

Negli anni '90, si diceva, il ragazzo era famoso per i dj set incendiari e per due tracce, su tutte, che sono diventate anthem mondiali per la scena techno spopolando un po' dappertutto, dai rave inglesi ai club del resto d'Europa e d'America: una, "Every time you touch me", è stata quella con cui proprio Albertino mi ha fatto conoscere Moby, ma l'altra, "Go", è uno di quei dischi da "tutta la storia della techno in 20 tracce".

Accade che gli artisti si evolvano, e a cavallo degli anni del millennium bug Moby perde definitivamente la natura danzereccia per diventare un artista elettronico "serio": il suo album Play, del '99, detiene ancora il record di "unico album con tutte le tracce usate in qualche colonna sonora", tanto per capire la portata di questa svolta verso il mainstream, e "18" e "Hotel", gli album successivi, rispettivamente del 2002 e 2005, hanno accentuato ulteriormente questa componente easy listening, risultando a tutti gli effetti delle porcate da pubblicità di operatore telefonico.

Non mi è mai stato chiaro del tutto il motivo di questa svolta ($?), soprattutto dopo aver sentito il ragazzo dal vivo al Flippaut, un paio di anni fa, e aver constatato che dal vivo ha sempre mantenuto intatta la carica dinamitarda dei suoi primi tempi, ma la buona notizia è che i tempi cupi sono finiti.

"Last night", il nuovo album di Moby in uscita in questi giorni, è, a detta dell'artista, "un omaggio alla dance degli anni 70 e 80 e trae ispirazione dalle dive della disco"; per quella storia dei 20 anni, però, se sei stato un artista di punta della dance anni '90 e dici di ispirarti alla dance di 20 anni prima, è legittimo aspettarsi qualcosa di un po' più danzereccio delle tue ultime cagate fintoambient, e le aspettative non vengono deluse.

Mi riferisco in particolar modo alla sequenza centrale dell'album, quella "I'm in love"-"Disco lies"-"The stars", rispettivamente un electro col bassone à-la "Miss Kittin go home", un anthem hands up che mi gioco 10 euro che farà il botto quest'estate e una traccia assolutamente 90s con la 909 inferocita e i violinoni, praticamente "Everytime you touch me" 20 anni dopo.

Come se non bastassero le 3 tracce suddette, poi, mi metti anche nell'album una "Everyday it's 1989" che non solo ha i violinoni, ma anche il piano? E allora dillo che è vero revival della cosa che sai fare meglio, che mi metto definitivamente a saltare :)

Ok, c'è anche qualche traccia del "nuovo" Moby, soprattutto Alice, che pare essere il primo singolo e che è una cagata finto-hip-hop che pare veramente esser stata scritta con in mente gli spot degli operatori telefonici, ma l'idea che si stampa in mente dopo aver sentito l'album nel suo complesso è che Moby è tornato quello "da dancefloor", e io non vedo l'ora di andare a vederlo quando verrà in tour - perchè verrà, vero?

sabato 5 aprile 2008

Freelancing rants

Stanco della solita routine del lavoro d'ufficio?

L'orario rigido dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì non fa per te?

Diventa anche tu un programmatore freelance, e potrai:
  • Passare un weekend di sole chiuso in camera, incatenato al pc per finire un progetto da consegnare lunedì
  • Abbandonare tutti i tuoi parenti in un momento di grave lutto familiare, perchè devi assolutamente finire il progetto di cui sopra
Come nella pubblicità dell'Amaro Montenegro, è un lavoro duro, ma l'ho scelto io...

giovedì 3 aprile 2008

Last.fm, Muxtape e ste cazzimme 2.0, bah

Premesse, doverose:
  • Sono un nerd, in quanto tale mi stufo in fretta
  • Sono un dj, mi piace avere il controllo totale della musica
Detto ciò, faccio una fatica boia a spiegarmi come sia possibile che qualcuno trovi interessante cose come Last.fm e Muxtape, che pure di recente hanno attorno un buzz della madonna (soprattutto il secondo).

Primo, gravissimo difetto: nessuno dei due ha LA feature fondamentale di qualsiasi player musicale, ossia la possibilità di skippare all'interno delle tracce.

Mediamente, per tenermi al passo con le nuove uscite, le raccomandazioni e le idee che mi vengono in mente, ascolto una buona cinquantina di tracce al giorno (con picchi di 350 tracce nuove scremate e archiviate in un paio d'ore), per cui ho assolutamente bisogno di poter sentire le tracce "al volo" considerandone solo i tratti essenziali anzichè dovermele sorbire per intero; oltre a questo, visto che presto molta più attenzione all'ascolto "con la pancia", se i pochi secondi di attenzione che riesco a dedicare a una traccia li perdo tutti nell'inutile intro perchè non posso skippare magari cestino roba interessante.

Entrando in dettaglio nel merito di ciascuno dei due gran fenomeni recenti, di Last.fm detesto la storia dei similar artists che viene presentata come la vera rivoluzione musicale sia da loro che da Pandora: oltre agli evidenti limiti tecnologici di un sistema ancora in fase sperimentale e quindi da affinare, che fanno sì che spesso e volentieri gli artisti proposti non c'entrano una beata mazza con quello che l'utente aveva richiesto, mi sfugge perchè se io ho in mente di sentire roba di un artista dovrei volerne sentire degli altri.

Esempio banale: ho voglia di piattini roteanti con lo swing a stecca, chiedo a Last.fm di Todd Terry...e lui mi propina i ridicoli bonghi&trombette (tm) dei Masters at work.

Al di là dell'irritazione per l'utente, la cosa mi pare anche estremamente umiliante per gli artisti, che vengono di fatto privati della propria unicità e buttati in un unico calderone che accomuna patate con carote e, spesso, pupù con cioccolata Lindt.

Morale, sempre per il discorso che pretendo di avere in mano io il controllo della situazione musicale, Last.fm che il controllo me lo ruba è assolutamente bocciato in favore di altre applicazioni come Orb, che mi mette a disposizione everywhere la mia collezione di mp3 (e non solo, vedi qui) oppure, se mi vien voglia di sentire qualcosa che non ho in archivio, il caro, vecchio, banale Youtube, che funge da dio anche come archivio musicale.

Capitolo Muxtape: l'avrei apprezzato molto se avesse consentito di fare le cassettine partendo da un archivio di mp3 già presente (e magari anche adeguatamente fornito di musica seria, non solo commercialate), invece ho scoperto che le tracce per la cassettina vanno uploadate dal proprio pc.

Qualcuno è in grado di dirmi che differenza c'è per me, allora, rispetto a prendere i dischi, registrare un mixato di un'oretta e pubblicarlo come podcast?

Le differenze le elenco io:
  • Il divertimento di un'ora ai piatti e quello di un'ora di upload di file non sono neanche lontanamente comparabili
  • Moltissime delle tracce che ho su vinile non le ho anche in mp3, per cui dovrei procurarmi gli mp3 o ripparmi i vinili per poter usare Muxtape in maniera sensata
  • Pubblicare i mixati come podcast ha il valore aggiunto, rispetto alla fila di tracce di Muxtape, della mia straordinaria :D abilità di mixaggio & proficiency nell'uso del soundbite etc. etc., insomma di quella fantomatica abilità del dj per cui un mixato "tutto" è migliore della somma delle parti che lo compongono
Morale, c'era veramente bisogno di Muxtape? Riesco, anche se mooooolto lontanamente, a immaginare la soddisfazione che può trarne l'Utente Finale (tm) produttore del Muxtape (ammesso che possa dare soddisfazione passare del tempo a uploadare files), ma che gusto c'è a sentire musica selezionata da altri, senza poter skippare in giro nè, poi, averla alla fine su hd?

Se proprio voglio sentire cosa piace agli altri, cosa suonano e in definitiva farmi guidare musicalmente da qualcun altro per un'oretta o più (che ha cmq i suoi ovvi lati positivi, per questioni di serendipity), c'è sempre livesets.com, mi prendo un live, magari pure con la tracklist per i momenti di serendipity sopracitati in cui sento qualcosa che mi piace e voglio procurarmelo, et voila, anche Muxtape è reso inutile.

Sono molto gradite opinioni contrarie alla mia che riescano a farmi capire la vera utilità di Last.fm e Muxtape, perchè sinceramente davvero non capisco il motivo di tanta hype per due applicazioni su cui il mio giudizio, per ora, oscilla tra l'inutile e il fastidioso.

mercoledì 2 aprile 2008

Pesce d'aprile 2.0

Oltre a quelli che ho citato ieri praticamente in diretta e a questo mio in cui però pare non esser cascato (quasi) nessuno, altri scherzi interessanti sono stati:

gDay, burla esclusiva di Google Australia che annuncia un nuovo progetto che consente di ricercare in rete i contenuti del giorno successivo

Il PLIO, progetto linguistico italiano openoffice, che annuncia una patch per rendere OpenOffice software proprietario e che "risponde alle esigenze del 51% degli utenti italiani che utilizza copie illegali dei software."

Quello che ho preferito, però, è stato quello che ho fatto ai miei studenti gestionali a lezione ieri mattina.

Avevo 4 ore di lezione in cui, da programma, avrei dovuto spiegargli vita morte e miracoli di UML per il business process modeling, roba da gestionali, insomma, che come è noto aborrono lo sviluppo software

Le slide con cui ho iniziato la lezione, invece, sono state queste:

Alla seconda slide imballata di codice brutto da vedere dopo che gli avevo detto "mi raccomando attenti che queste cose ve le chiederò all'esame" ho visto il panico dipinto sugli occhi degli studenti...ma poi quando ho svelato l'arcano i miei ggiovani alunni si son fatti delle grasse risate, e io pure :D

martedì 1 aprile 2008

Pesci d'aprile

Secondo Resident Advisor Ricardo Villalobos mette da parte il suo antiamericanismo per andare a suonare dai soldati in Iraq.

Ma la cosa migliore è che Google annuncia una partnership con Virgin, dal ridicolissimo nome di Virgle, con un piano centenario per la conquista di Marte; Google non è nuova ai pesci d'aprile, ma questo fa veramente ridere, c'è pure il test per scoprire se sei idoneo a essere un pioniere di Marte in cui bisogna anche submittare un video da 30 secondi...non vedo l'ora di vedere i video mandati dalla gente :D

Siccome Google i pesci d'aprile li fa per bene, poi, c'è pure l'annuncio dettagliatissimo nella sezione Jobs del sito ufficiale che dichiara di cercare risorse per il Google Copernicus Hosting Environment and Experiment in Search Engineering (G.C.H.E.E.S.E.)...anche se frasi come questa potrebbero far intuire che non è proprio tutto tutto vero:

Once the facility is built, the real work begins. Google will be exploring a number of exciting research projects that have the potential to advance search science to a new frontier. Among the questions Googlunars will seek to answer are:

  • Exactly how far does the Worldwide web extend? Can it become an interplanetary utility? If so, will it replace Water Works on Monopoly®?
  • What are the likely effects of link attenuation over extreme distances? Is there a limit to link strength, or is it infinitely extensible like bubble gum that gets stuck to the bottom of your shoe?
  • What happens to PageRank in the proximity of a black hole? Is there distortion that might result in link relevancy reduction or popularity warping? Could this somehow be harnessed to generate more dates for engineers?
  • Does spam go on forever?
Sfarfugliando bene per il sito di Virgle, però, si finisce su questa pagina che dichiara il pesce d'aprile :)

Barcelonaaaaa!!


Ok, ho aspettato che fosse ufficiale per comunicarlo all'universo, ma ora finalmente posso renderlo noto a tutti: ho accettato un'offerta di lavoro veramente irrinunciabile per un'importante azienda di videogiochi, in cui andrò a fare, fondamentalmente, quello che ho sempre voluto fare.

C'è solo un dettaglio non di poco conto: la sede di lavoro è a Barcellona.

L'azienda si è già curata di trovarmi una degnissima sistemazione in loco, in cui mi trasferirò a titolo praticamente definitivo già da settimana prossima, visto che lunedì prossimo inizierò questa nuova avventura.

Che altro aggiungere...non vedo l'ora! :)

Probabilmente all'inizio sarà difficile affrontare un cambiamento così importante, ma sono sicuro che sarà questione di qualche giorno...forse non riuscirò ad aggiornare spessissimo il brog nei prossimi giorni per via degli sbattimenti del trasferimento, per cui non vi preoccupate se non mi faccio sentire per un po' :)