sabato 28 febbraio 2009

Considerazioni sparse sul primo numero di Wired

Era un po' che non seguivo un meme, ne sentivo la mancanza...non sono riuscito a sottrarmi alla tentazione di dire la mia, come un po' tutti in rete, sul primo numero di Wired.

Premessa obbligatoria: ogni considerazione di questo post va presa cum grano salis, visto che si tratta di un primo numero e che quindi nè questo nè probabilmente il prossimo rispecchieranno a dovere quello che dovrebbe essere Wired Italia.

Io a Wired mi sono abbonato sulla fiducia, anche perchè non costava veramente niente: nella migliore delle ipotesi mi arriverà a casa mensilmente un giornale con i controcoglioni che parli di innovazione, tecnologia e simili, mentre nella peggiore avrò qualcosa da affiancare a Focus sulla tazza del cesso.

Cosa mi aspetterei dalla migliore Wired possibile? Mi piacerebbe che parlasse degli argomenti che seguo in rete, tipo la rete stessa, gadget, musica, cinema, e in generale tecnologia e innovazione in maniera più consona al medium cartaceo, quindi sfruttando la possibilità di approfondire maggiormente rispetto alla rete, dove è difficile mantenere l'attenzione per lungo tempo.

Per farla breve, mi aspetterei una specie di versione extended e multiautore del blog di Suzukimaruti , lungo e profondo ma non troppo prolisso nè farraginoso.

Partiamo dalle cose fiche, tipo un modo di sfruttare il vantaggio della carta sul monitor che non mi sarei aspettato: l'uso di immagini grandi, anche la doppia facciata, per costruire grafici anche complessi tipo la timeline dell'innovazione, che su carta rendono decisamente meglio.

Altre note positive, due pezzi su tutti: l'intervista di copertina di Paolo Giordano a Rita Levi Montalcini e quello di Luca Sofri, bellissimo, che mi ha fatto pure venire un po' di occhi lucidi perchè parla esattamente di me.

Il problema è che oltre a questi e all'effetto novità, di positivo non c'è altro.

Gli articoli più lunghi e approfonditi, che dovrebbero costituire la spina dorsale contenutistica della rivista, parlano di Facebook e del San Raffaele qui a Milano: ora, si può che una rivista avanti come Wired sprechi pagine a parlare del social network di cui ormai parla solo studio aperto e per un marchettone a un prete? Ok che Current insegna che il Vaticano è meglio tenerselo buono, ok che è una struttura unica nel suo genere in Italia, ma MILLE pagine per il San Raffaele e una sulla torre rotante di Dubai?

E ancora: ok, è un numero zero, ci sono un sacco di idee e poco posto in cui infilarle, e in effetti l'idea di parlare dei cervelli italiani era eccellente per il primo numero di Wired Italia...ma mezza pagina risicata ciascuno fa veramente Vanity Fair, mancava solo l'indicazione del tempo di lettura richiesto per il lettore che ha troppo pochi neuroni da dedicare.

Non so, forse sono io che non ho chiara la lunghezza e la profondità dei contenuti che la Wired che ho in mente dovrebbe proporre, ma la mia impressione è che in questo numero zero ci siano solo pezzi mordi e fuggi da tazza del cesso e megatrattati ipertrofici e pallosissimi, con l'unica via di mezzo rappresentata dall'intervista di Giordano a RLM.

Morale, per ora Wired è un'ottima lettura da tazza del cesso con un po' di pesi morti aggiuntivi tra articoli troppo lunghi e noiosi e pubblicità, che alla fine non è troppissima...vedremo come si evolve :)

giovedì 26 febbraio 2009

Il mio disco preferito del mese

Ok dai lo so che se non suoni dub(step) negli ultimi tempi non sei assolutamente nessuno, che le cose housettone - magari coi bonghi, oddio! - ormai devi schifarle per forza per essere davvero avanti, che se osi anche solo nominare etichette tipo Cecille, Oslo o 8bit non sei altro che uno sfigato modaiolo, chè invece le dubbate con un loop da 2 battute loffio come le tette della Montalcini, quelle sì che sono innovative, però vediamo di tornare seri per un attimo.

Parliamo di Johnny D: si ok Orbitalife lo suonavano tutti e non è neanche un bellissimo disco, anzi è abbastanza noioso...ma il resto delle sue produzioni, a cominciare dalle altre tracce dello stesso ep?

A sto giro, poi, il giovine eritreo trapiantato a Mannheim si è superato, sfornando una gran perla su 20/20 vision che, almeno per me, è la prova definitiva che il ragazzo è here to stay, non è una meteora: come testimonia anche il suo liveset per il podcast di ibiza-voice.com, il suo stile è la naturale evoluzione del sottogenere minimale che ho sempre preferito, quello funkettone alla Cabanne, Ark, Akufen e simili, con un sacco di suoni brevi e concisi che ti schiaffeggiano da tutte le direzioni (niente a che vedere col sirenone monotonico di certe cagate techno recenti, anche su etichette blasonate).

Anche se a un ascolto poco attento le tracce di Gionniddì possono sembrare banali, e per questo vengono schifate dal bedroom producer medio che "che cazzo ci vuole, questo fa i dischi in 10 minuti coi preset di Reason, senti invece cosa so fare io sidechainando Albino con un Ping pong delay scappellato a destra e un clap della 909 passato 10 minuti in microonde per renderlo più croccante"*, il ragazzo ci sa veramente fare con la costruzione delle tracce (e dei live) "in the large": le pause arrivano sempre al momento giusto, le ripartenze sono sempre costruite a dovere e belle esplosive e le metriche sono sempre abbastanza lunghe e articolate da non annoiare.

Come se non bastasse, il vocal remix di Sliding away ha anche un particolare valore affettivo per me, visto che, come ho scoperto mesi dopo, è la traccia che suonava Raresh quando gli ho fatto questo video al Green & Blue:



Di seguito la versione completa della traccia, con menzione speciale per la meraviglia della foto scelta come sfondo per il video :D




*nota: il risultato del bedroom producer spocchioso, di solito, è un loop da 20 secondi che fa tipo "poooooo" e di cui lui quindi va fierissimo

mercoledì 25 febbraio 2009

Pirateria


(via Mante ) (via giavasan)

La maglietta "Home taping is killing music" ce l'ho già, adesso devo procurarmi questa :)

martedì 24 febbraio 2009

Un appello accorato

Ai signori che attualmente si occupano di etichette storiche come Plus 8 e Drumcode , che dovrebbero essere rispettivamente Paco Osuna e Adam Beyer anche se non si può mai sapere.

Avete in mano due etichette che negli ultimi quasi quindici anni (quasi venti, nel caso della +8) hanno fatto parte dello stato dell'arte della techno, i cui nomi resteranno per sempre indissolubilmente legati a capolavori come, rispettivamente, i primi Plastikman o la serie Gainlane di Hardcell e Grindvik: è una responsabilità importante.

Ora, io capisco perfettamente che c'è la crisi e il mercato dei 12'' non era proprio in ottima forma già da prima, per cui appoggiarsi ad un marchio forte preesistente fa comodo, ma vedere la discografia di etichette storiche rovinata da autentiche merde come questa o questa (e potrei allungare la lista a oltranza, visto il livello delle uscite di entrambe le etichette nell'ultimo anno) è veramente un colpo al cuore.

Capisco perfettamente anche che ci si debba evolvere e che sia sbagliato restare focalizzati sempre sugli stessi artisti, ma se sono più di dieci anni che hai l'etichetta simbolo della techno svedese e solo occasionalmente hai ospitato altri nomi di assoluta eccellenza in ambito techno come Marco Carola, Oliver Ho e Gaetano Parisio, c'è davvero bisogno di stampare un disco di Steve Lawler che col resto delle uscite c'entra come i cavoli a merenda? E uno di Tony Rohr che probabilmente è stato comprato solo dai gestori degli autoscontri?

E ancora, se hai in mano un'etichetta che per quasi vent'anni ha ospitato le manifestazioni della malattia mentale di un genio come Richie Hawtin, devi per forza stamparci la techno fatta coi suoni dei Teletubbies dagli spagnoli come se fosse una CMYK qualunque?

E' una supplica che mi viene dal profondo del cuore e che covavo già da un po': per favore, la dignità di queste due etichette è già irrimediabilmente compromessa, almeno inventatevi qualcosa per distinguere questo terrificante nuovo corso da quello vero.

Chessò, si potrebbero chiamarle Plus Hate e Shitcode, che sono anche due nomi incazzosi e tamarri come le ultime uscite e quindi non stonerebbero troppo, oppure si potrebbe cambiare la veste grafica aggiungendo una bella visiera fucsia che si intoni al mood attuale delle due etichette...basta che sia chiaro che le uscite recenti non sono Plus 8 e non sono Drumcode, che sennò mi sento preso per il culo.

lunedì 23 febbraio 2009

Orchestraibaz, puntata #6

Ecco risistemato il marchingegno dello stream, e per festeggiare ho iniziato un quarto d'ora prima, visto che c'era la radio libera :)

Sta settimana, dopo una partenza tra l'ipnotico e il melodico, il mixato è stato all'insegna dell'housettone percussivo, senza scadere nel bonghetto facilone: non ho potuto resistere, e ho suonato molti dei miei dischi preferiti di questi ultimi tempi, tipo il bellissimo Moon harbour di Martinez che ricorda molto la techno napoletana dei tempi migliori o il capolavoro di Johnny D che chiude definitivamente la bocca a tutti quelli che lo bollano come una meteora.

La  tracklist dice così:

Depeche Mode - Lilian (Onur Ozer rmx) (White)
X-press 2 - Kill 100 (Lost heroes rmx) (Jbo)
Onur Ozer - Eclipse (Loco Dice rmx) (Vakant)
Kerri Chandler - Tsiy (Instrumental) (White)
Fish go deep - The cure and the cause (Dennis Ferrer rmx) (Strictly Rhythm)
Joris Voorn - To embody (Green)
Kreon - Jauce (Cecille numbers)
2020 soundsystem - Sliding away (Johnny D vocal mix) (20/20 vision)
Martinez - Le cirkus (Moon harbour)
Reboot - Charlotte (Below)
Robert Dietz - Boston sunshower (Cecille numbers)
Gimikk - She luff (Remote area)
Rejected - Clichè (Rejected)
Svd - Svd (White)
Quikè - Mucho sandia (Not on label)
Kid creme - Hypnotising (Positiva)
Luciano - Yamore (Cadenza)

Occhio a quel Quikè, che ha un ep in uscita su Exprezoo ed è uno dei tantissimi talenti che escono a getto continuo dalla scena napoletana...il ragazzo ha davanti a sè un futuro luminoso, secondo chi scrive :

Il link per scaricare il mixato, appena finisce l'upload, è questo ...enjoy!

Il party che non ti aspettavi

Come da post precedente, venerdì sera sono stato a suonare all'Humus a Biassono.

Le premesse erano al massimo della vaghezza: contattato out of nowhere da uno staff nuovo di cui non sapevo praticamente nulla se non che i ragazzi venivano spesso ai nostri party Beatbank, per suonare un tempo indefinito in un posto in cui non ero mai stato, alla fine di una settimana pienissima senza tempo per preparare niente...la borsa dei dischi era del tipo "che dio ce la mandi buona".

Va a finire così:


Con particolare attenzione su:

  • l'evidente abbigliamento carnevalesco dei party people, che nella foto sono quelli meno travestiti, lascia intendere che fosse un party di carnevale, dall'atmosfera particolarmente festosa
  • la faccia soddisfatta del label boss di Exprezoo nelle retrovie
  • la faccia particolarmente soddisfatta del diggèi sulla sinistra
Per farla breve, è finita che ho suonato poco meno di 3 ore, praticamente tutto quello che volevo (inclusi un paio di dischi dnb a fine serata) e la pista ha reagito da dio, del tipo che il locale è rimasto discretamente pieno quasi fino a chiusura...e mi hanno pure dato dei soldi!

Purtroppo devo aver esagerato, perchè verso la fine del party uno degli organizzatori era così contento che è caduto dal tavolino su cui stava ballando di gusto, dando vita a un imprevisto afterparty ospedaliero con tanto di naso rotto e punti sul labbro, ma a parte questo dettaglio è stato veramente un party della madonna, di quelli che preferisco, senza troppe pretese e con "solo" tante facce felici e tanta musica.

Ai ragazzi di Fly down quindi vanno i miei ringraziamenti più sentiti e l'augurio di continuare così...bravi!

venerdì 20 febbraio 2009

Comunicazione di servizio

Il tenutario del presente brog ha trovato qualche altro malato di mente disposto a farlo suonare in pubblico, per cui stasera metto 2-3 dischini all'Humus di Biassono, che non ci sono mai stato ma ne ho sentito parlare gran bene.

Che poi, visto che son solo 10 euro con la consumazione, si potrebbe venire lo stesso indipendentemente dal cretino che suona :)

mercoledì 18 febbraio 2009

Neil Gaiman - I ragazzi di Anansi



Neil Gaiman mi piace un sacco.

Da quando ho scoperto che a uno dei miei intellettuali di riferimento (quelli della musica coi violini armeni suonati in 7/8 da un bassista che viene dal brutal metal) non piace perchè è troppo semplice, adoro ancora di più la sua prosa diretta, di un minimalismo al limite dello zen.

La verità è che nello stile e nei contenuti i libri di Neil Gaiman sembrano semplici, sembrano favole puerili, e possono essere letti con massima soddisfazione anche come tali, ma se li si guarda da vicino mostrano una cura stilistica davvero pregevole: in sostanza, Gaiman scrive semplice non perchè è scarso o non ha voglia, ma proprio perchè è uno scrittore eccellente, seguendo quello là che diceva che "Simplicity is the ultimate sophistication".

(Che poi, scrivere così immediato ha anche come side effect che anche il produttore hollywoodiano di turno è in grado di capire e apprezzare, con massima gioia del portafoglio di Gaiman che probabilmente ha preso qualche dollaro per i diritti di Stardust e Coraline)

St'ultimo romanzo, "I ragazzi di Anansi", non fa eccezione: lo stile è quello classico a cui Gaiman ha abituato i suoi lettori, mentre il contenuto è quello che ci si aspetterebbe da un romanzo che, di fatto, è il followup di "American gods", divinità arcaiche (Anansi il ragno, in questo caso) nell'America contemporanea.

I ragazzi del titolo sono i figli di Anansi, vecchio cazzaro a metà strada tra il padre di "Big fish" e Berlusconi con una passione per il Karaoke, dei quali uno ha preso tutto dal padre e l'altro, "Ciccio" Charlie Nancy, è l'esatto opposto: ciccio, appunto, sfigato e di una timidezza patologica che ovviamente, tanto per non spoilerare, dovrà superare il suo imbarazzo dovuto ai ricordi di quello che il padre gli faceva provare durante l'infanzia per diventare il figlio di un dio e salvare capra e cavoli alla fine della storia.

Morale: stile semplice, trama pure (non ci sono colpi di scena eclatanti, anzi, la vicenda è piuttosto telefonata)...perchè uno dovrebbe perdere del tempo a leggere sto "Anansi boys"? (che poi, sono solo io a vedere in "Nancy/Anansi boys" un evidente riferimento a una canzone dei Placebo?)

Perchè scorre veramente bene, rapido e leggero, fa fare un paio di ghignate di gusto leggendo di Anansi ridicolissimo che canta sempre e di Ciccio Charlie imbarazzato al suo cospetto, e alla fine ti tiene incollato fino alla fine: il vantaggio della prosa così semplice e diretta è che non ci sono mai tempi morti o periodi troppo farraginosi che ti fanno venir voglia di alzare la testa dal libro e riprendere fiato, le pagine volano una dopo l'altra senza che si riesca a staccarsene fino a quando il libro è finito, e per una volta il finale è chiuso e non lascia spazio a masturbazioni mentali successive.

Un passatempo eccellente, alla fine, basta non aspettarsi niente di più.


martedì 17 febbraio 2009

Balance 014: Joris Voorn

Chi è già passato per queste pagine sa che qui si è un po' prevenuti nei confronti degli pseudodj con Traktor o (peggio ancora) con Ableton e, soprattutto, si schifa dal profondo del cuore la categoria dei pischelli che usano Ableton per mettere in fila una traccia dopo l'altra solo perchè non sono in grado di mettere a tempo due dischi.

La realtà dei fatti, però, è che Ableton, Traktor e tutto l'insieme dei giochini tecnologici per i diggèi in generale non sono il male in sè, ma lo diventano quando permettono a chi li usa di impigrirsi, usandoli come mero rimpiazzo della parte più meccanica del djing vecchio stile e lasciando fare allo strumento tutto il lavoro; quando però lo strumento è usato come facilitatore di uno stile proprio e peculiare, non si può che accoglierlo positivamente.

Sfortunatamente, della pletora di artisti che attualmente affollano i club scarrozzandosi solo il macbook, la percentuale che usa Ableton in questa seconda accezione e non solo come antidoto all'incapacità di beatmatch è veramente scarsa, si contano sulle dita di una mano quelli che sono in grado di usare la tecnologia per andare oltre le potenzialità del vinile e, guarda caso, quasi tutti hanno un passato di altissimo livello di djing "oldschool".

Tra questi, Joris Voorn è senz'altro uno dei migliori: sentito in dj set ormai 4 anni fa, a un Dissonanze, mi aveva impressionato per lo stile alla "2manydjs della techno", cambiando disco ogni minuto e ciononostante mantenendo sempre una linea impeccabile, mi aveva stupito positivamente, ma è stato il live set all'Awakenings del 2007 che mi ha definitivamente convinto di essere davanti a un artista completo in grado di dare spettacolo con qualunque tipo di setup e in qualunque contesto.

A sto giro il contesto è un doppio cd mixato in studio per la serie di compilation Balance, di cui Voorn stesso dice che "the process of making this mix has been more like painting with sound rather than mixing the end of one track with the beginning of another. Working this way has been very interesting for me and made the project into something very different than a conventional DJ mix CD."

In pratica, seguendo la tendenza iniziata dai DE9 di Richie Hawtin e che sta prendendo sempre più piede nei mixcd dei superstar djs, anzichè mettere un disco in fila all'altro il giovane (è dell'85) Voorn ha preso solo le parti che preferiva di ciascuna traccia e le ha mischiate sovrapponendo i suoni non solo a due alla volta come nei mixati convenzionali ma costruendo un'impalcatura complessa con più tracce contemporaneamente.

Il risultato che salta subito all'occhio è che la tracklist è lunghissima, e dice così:

Disc 1: Mizuiro Mix
Tadeo – Circunbalation I (Alex Under View)
Mikael Stavöstrand – Stol
Minilogue – In A Distance
Minilogue - Loud
Minilogue – We All
Forss – Journeyman
Yagya - Snowflake 2
Basic Channel - Remake (Basic Reshape)
Basic Channel - Q 1.2
Gel Abril - Your Face Is A Mess (Itamar Sagi Remix)
Ici.eme - Gran-Dii-Ree
Matthias Tanzmann – Rugby
Minilogue – Ghost (Dub)
Heiko Laux - Waves Ahead
Robert Babicz – Enjoy
Prompt – Ambee
Matthias Tanzmann - Keep On (Boris Werner Keep On Truckin' Mix)
Vitalis Popoff - Lethe 1
Westley Matsell - Diffusion 27
Model 500 - Starlight (Echospace Dub)
Prompt feat. Onuba – Zora
Dub Kult - Crypt (District One Remix)
Julius Papp - Bole Beats
Kenneth Graham - Fire, Water, Machine
William Kouam Djoko - Hard Loving (Acapella)
Johnny D - Déjà Vu
Je Dávu - I Zebra
Dosem - Beach Kisses (Joris Voorn Edit)
Linus Quick - CopyPasteCut (District One Remix)
Cobblestone Jazz – W
Tigerskin - Peter's Secret Weapon
Solomun - Black Rose (Trickski Remix)
H.O.S.H. & Stimming – Radar
John Thomas, Barbara Goes - Mother's Dance #2
System 7 / Derrick May - Altitude (Mayday Mix)
The Martian - Star Dancer
Ambivalent - R U OK (Acapella)
Polder – Topdrop
Dubfire – Ribcage
Emmanuel Top - Stress
Silicon Soul - 3am (Balance Beatless Version)
Jerome Sydenham, Tiger Stripes - Elevation (Radio Slave One More Kiss Remix)
Elon - Snorting Pinky (Justin Maxwell Remix B)
Sascha Funke - Mango (Berlin Calling Edit)
Paul Kalkbrenner - Moob
Sascha Funke - The Fortune Cookie Symphony
Goldie – Timeless
Joakim - Peter Pan Over The Bronx
Secede - Born In A Tropical Swamp
Quiet Village - Gold Rush
Sensorama - Aspirin (Global Communication Remix)

Disc 2: Midori Mix
Âme – Doldrums
Imps - Bubble And Squeek
Nick Solé – Children
Les Chocolats - Ride The Beat
Kaoru Inoue - The Secret Field (Todd Terje Remix)
Nova Nova – Prayer
Elitechnique - Electric Evening
Elitechnique - Spectral Escape
Len Faki - My Blackapella
Len Faki - My Synthapella
Prawler - Phat Laces (Harada Remix)
Paul Nazca – Flash
Mood II Swing - Move Me
Prawler - Phat Laces (Harada Remix)
Henrik Schwarz - Leave My Head Alone Brain (Acapella)
Ricardo Villalobos - Easy Lee (Smith n Hack Remix)
Minilogue – Ghost (Dub)
Sean Deason - Psykofuk
Agnès – Daaahhhh
Agnès – Treat Me Bad
Radio Slave – Tantakatan
Blamstrain - A Song For Jonas
The Aloof - Going Home
Christian Smith & John Selway - Illusion (Version)
Yagya - Change
Feline 9 – Heavy
Gegenheimer - Spiritual Love (Acoustic Raw Demo Version)
Kettel – Coddle
Carl Craig - Attitude
Flying Lotus – Brainfeeder
Joris Voorn - Moog Bits
Poni Hoax - Faces In The Water
Joris Voorn - Additional String Bits
Robert Babicz - Dark Flower (Joris Voorn Magnolia Mix)
Joakim - Are You A Vegetarian?
Tantra - A Place Called Tarot (Idjut Boys Re-Edit)
Joakim - Peter Pan Over The Bronx
Leftfield - Rhino's Prayer (Album Version)
Rhythm & Sound - King In My Empire
Marc Romboy – Elif
Minilogue - Old Water
Markus Dolic – Blood
Martin Landsky - FM Safari (Patrick Chardronnet's Silent Snake Remix)
Jimpster - The Last Tape
Marcello Giordani - Respect Yourself
Carl Craig - At Les
Innerzone Orchestra - At Les
Radiohead - Nude (Ripperton $9 Mix)
Aphex Twin – Heliosphan
F.U.S.E. - Into The Space
Spinvis - Mare Frigoris

Morale, grazie sia a com'è concepito il mixato stesso che al talento eclettico di Joris, entrambi i cd spaziano un sacco dalla deep techno melodica e d'atmosfera all'housettone percussivo e al dubbone cupo e loopposo, anche se i loop durano sempre poco perchè, in pieno stile Voorn, non si riesce mai ad abituarsi a un suono che subito questo viene rimpiazzato da un cambio di passo, col risultato che si viene sballottati su un ottovolante meraviglioso sapientemente guidato dal responsabile dei comandi.

Se poi si conosce qualcuna delle MILLE tracce selezionate dal giovine olandesino, e non è poi così difficile visto che alcune sono anche discretamente famose, il gusto è ancora maggiore, perchè si riesce a percepire l'immane lavoro di pittura sonora che c'è dietro al mixato, in grado di trasformare i dischi in pennellate, rendendo così l'esperienza di ascolto piacevole a un livello superiore rispetto al mero godimento uditivo, che pure è altissimo.

Consigliatissima, nient'altro da aggiungere.

lunedì 16 febbraio 2009

OrchestRaibaz, puntata #5

Corollario della legge di Murphy applicata al djing: la probabilità che qualcosa si rompa o non funzioni nel processo di registrazione di un set è direttamente proporzionale alla qualità del set stesso.

Stasera avevo fatto un set piuttosto carino che avrei risentito volentieri domani lavorando, ma causa pulizia troppo aggressiva dell'hard disk nel weekend scorso ho dovuto reinstallare al volo SAM broadcaster e non ho configurato a dovere le cazzimme per l'archiviazione su hd degli stream e quindi non è mica venuto registrato niente :(

Tanto per farvi sbavare un po', la tracklist diceva:


Liapin - Tonkawa (Afrilounge lovely string rmx) (Connect four)
Rozzo - Meta tracks vol.1 (Trackdown)
Nico Purman - Euphrasia (Vakant)
Kreon - Jauce (Cecille numbers)
Gruber & Nurberg - Fractions ep (8 bit)
Nima Gorij - I got something (Love letters from Oslo)
20/20 Soundsystem - Sliding away (Johnny D vocal mix) (20/20 vision)
Mikael Stavostrand - Housedays (Sushitech)
Andomat 3000 & Jan - Salvarsan (Indigo raw)
Martinez - Le cirkus (Moon harbor)
Kerkez - Music is the answer (Saf)
Gimmick - She luff (Remote area)
Robert Dietz - Boston sunshower (Cecille numbers)
Justin Martin - My angelic demons (Buzzin' fly)
Ricardo Villalobos - Enfants (Chants) (Sei es drum)

Mannaggia mannaggia mannaggia :(

sabato 14 febbraio 2009

Cool epoch!

Warning: nerditudine pesantissima in questo post.

Metti un venerdì sera a casa.

Che poi scopri che non è mica un venerdì come tutti gli altri: è il giorno in cui l'epoch time, il tempo che noi nerd usiamo contando i secondi a partire dalle 00:00 del primo gennaio 1970, raggiunge la divertentissima cifra di 1234567890.

Ho tenuto la finestra aperta su http://www.coolepochcountdown.com tutta sera aspettando di screenshottare il momento magico...ma ho fatto tardi e ho screenshottato questo:


Mannagg :(

Mentre scrivo, tra l'altro, coolepochcountdown ha musichina e fuochi d'artificio :D

mercoledì 11 febbraio 2009

Isolato per colpa degli isolani

La Sardegna è un posto meraviglioso, non solo geograficamente: si mangia da dio e ho svariati amici laggiù o trapiantati quassù.

Quando è il caso (spesso, quindi), sono il primo a provare del sincero imbarazzo per le esternazioni dell'attuale capo del governo italiano

Se non che, oggi è una settimana esatta che la mia ADSL casalinga (ovviamente parlo di casa dei miei, nella casa nuova sono già rassegnato ad aspettare dei mesi) non si connette e stando al call center sardo potrebbero volerci altri 5 giorni.

Ok, una minima riesco a connettermi anche dall'ufficio, ma visto che in ufficio si suppone che uno lavori non è che possa cazzeggiare più di tanto, senza contare che non mi pare il caso di accendere bittorrent in ufficio e quindi sto rimanendo indietro con tutte le serie che seguo.

Morale, essere d'accordo con Silvio che dà a Soru del fallito è la reazione più polite che riesco ad avere di questi tempi, quando non mi prende il desiderio di vedere tutta l'isola sprofondare, ovviamente partendo dal Billionaire.

(Si lo so che è una generalizzazione e che le generalizzazioni sono male, ma suvvia cercate di capire l'astio indotto da 10 giorni senza ADSL a casa, soprattutto con la stagione di Lost in corso)

martedì 10 febbraio 2009

OrchestRaibaz, puntata #4

Grazie all'azienda di pecorai che mi fornisce l'adsl (ancora per poco, se non si muovono a ripararmi il guasto) ieri sera non ho potuto andare in onda su Radio nation, ma siccome mi è arrivato non uno ma ben due pacchi di dischi nei giorni scorsi proprio non ce l'ho fatta a non suonare almeno un po', e per farmi perdonare ho registrato ben due ore di podcast pronte fresche fresche qui per voi, mio affezionato pubblico :)

Dopo tre puntate in cui ho sperimentato abbastanza, tra beat spezzati e/o atmosfere ipnotiche, finalmente a sto giro ho suonato un po' più "alla Raibaz", con tante percussioni (si, anche i bonghetti) e tanti funkettoni, concedendomi pure un po' di revival di techno napoletana vecchio stile, visto che decks.de ha ristockato un sacco di dischi vecchi su cui mi sono fiondato al volo tipo i Southsoul di Gaetano e MKT o qualche Question di quelli che mi mancavano.

Salvo due-tre eccezioni, quindi, la tracklist di questa puntata è tutta di dischi che non avevo mai suonato, e dice così:

Agnes, Chaton & Ripperton - +91 ahead session 2 (Plak)
Rozzo - Meta tracks vol 1 (Trackdown)
Amt8 - D ua ep (Diynamic)
Kerri Chandler - Instrumental (Kerri)
Quikè - La vie en rose (Exprezoo)
EBTG - Missing (Mihalis Safras Edit) (Saf)
The quirk burglars - Aye up (Robsoul)
Brett Johnson - Implied connectivity ep (Frankie)
Kevin Saunderson - Bounce your body (Mike Shannon rmx) (History elevate)
Miss Jools - La luna (Mobilee)
Robert Dietz -  Fym (Be chosen)
Dj Wild - Jambon beurre (Motivbank)
Henrik Schwarz & Amampondo - I exist because of you (Innervisions)
Martinez - Le cirkus (Moon harbour)
Massi DL - Adonai (Wordless)
Marco Carola - Avantgarde (Question)
Gaetano Parisio - Chapter four B1 (Southsoul)
Markantonio - Everlasting brain (Conform)
Gaetano Parisio - Chapter four A1 (Southsoul)
Markantonio - Appendix a (Southsoul appendix)
Stardust - Music sounds better with you (Virgin)
Der dritte raum - Swing bopp (Save to disc)
Kid creme - Hypnotising (Positiva)
Unknown - Anni lingus (Oma)
Andrea Fiorito - Betty loop (Cynosure)
Kerri Chandler - Bar a thym (NRK)
Holden & Thompson - Nothing (Loaded)

Come spesso succede quando faccio i set solo di dischi nuovi, la linea non è esattamente quella che avevo in mente all'inizio, ma è piuttosto soddisfacente lo stesso, non ci sono grossissime pecche o cambi di passo troppo evidenti, per cui val la pena scaricarlo da qui.

lunedì 9 febbraio 2009

Il mio nuovo amico Romberto

Grazie alle sovvenzioni gentilmente elargite dai parenti unite a un congruo contributo da parte mia, casa Raibaz ha un nuovo abitante di nome Romberto:


All'anagrafe fa, oltre che Romberto, anche "Irobot Roomba 560" ed è, in poche parole, un cazzetto che ti gira per casa e ti aspira lo schifo.

Già vedo la casalinga di Voghera che passa su queste pagine e inorridisce, pensando "oddio! schifo! un devàis che ti evita di passare l'aspirapolvere? non funzionerà mai", e invece la caratteristica migliore di Romberto è che funziona, e pure perfettamente: lo si avvia, schiacciando il tastone "clean" che ha sulla schiena, e lui docile comincia a vagare per casa aspirando tutte le briciole-peli-schifezze-rudo che trova, concentrandosi particolarmente e accendendo il led blu sulla schiena quando trova dei blocchi di schifo più ostici.

La prima, immediata, impressione di differenza rispetto a un aspirapolvere oldschool è che fa sensibilmente meno rumore, al punto che la prima volta che l'ho fatto andare mi sono addormentato placido come un infante: per capirci, è poco più rumoroso del ventolame di un qualunque pc desktop e non fa neanche troppo rumore quando, girovagando per le stanze, va a sbattere contro le pareti, visto che si accorge della loro presenza e rallenta e che ha un indispensabile paraurti in gomma sul davanti, ma la differenza rispetto all'aspirapolvere 1.0 che vale il (cospicuo) prezzo del biglietto è che, come evidenziato poc'anzi, non è più necessario passare l'aspirapolvere, si può dormire, giocare a Wii sports, cucinare e quant'altro mentre la casa si aspira da sola.

Ok, casa Raibaz è piccina, con l'aspirapolvere vecchio stampo ci metto circa 15 minuti ad aspirarla tutta, ma la mia pigrizia è gigantesca e quei 15 minuti mi pesavano come macigni, col risultato che, prevedibilmente, senza Romberto casa mia sarebbe stata aspirata giusto in corrispondenza delle feste comandate...da quando ho Romberto, invece, l'aspiratura dello schifo a casa Raibaz viene effettuata anche più di una volta al giorno.

E' vero che ci mette sensibilmente più di 15 min, ma tanto è tempo di Romberto, che nella vita non fa altro, per cui sono anche contento per lui che si può sentire utile alla società e oltretutto, volendo, è possibile fargli fare il suo mestieramento anche quando non si è in casa, grazie alla magnifica funzione di scheduling.

Si può anche lottizzargli il lavoro, per fargli pulire solo una stanza per volta, usando i muri virtuali in dotazione: si potrebbe pensare che sia sufficiente chiudergli le porte per evitargli di andare in stanze che non sono di sua competenza, e in effetti nella maggior parte dei casi è così, ma un aneddoto di vita vissuta a casa Raibaz confuta quest'ultima tesi.

La prima volta che ho liberato il vigore aspirante di Romberto in cucina, infatti, mi sono abbioccato sul divano come si diceva prima, convinto che la porta chiusa l'avrebbe tenuto nei paraggi: qualche minuto dopo, invece, mi sveglio e non lo sento più...panico.

Dove sarà Romberto?

Il folle Romberto aveva aperto a furia di testate la porta della cucina, aveva attraversato tutto il corridoio e stava gioiosamente aspirando il tappeto del bagno, nuovo nuovo, col risultato che si è riempito di pelucchi verdi fino alle orecchie e ha sparso quelli che non ci stavano nel suo stomaco in giro per casa, col risultato che dopo la prima pulizia casa Raibaz era più sporca di prima, risultato recuperato nei 2-3 cicli di pulizia successivi.

Morale Romberto funziona eccome, pure meglio di quanto ci si potrebbe aspettare; la casalinga di Voghera sarà preda del disappunto.

giovedì 5 febbraio 2009

Tentazioni a cui non si poteva proprio resistere

Thank you for your order MR. RAIBAZ

You have booked 2 seats tickets for THE PRODIGY WITH DIZZEE RASCAL at Wembley Arena in London on THU, 16/04/2009, doors at 19:00, starts at 19:30
Così visto che il concerto è di giovedì colgo pure l'occasione per un weekend londinello.

Quindi:

  • Marzo: Italia-Francia @ Stadio Flaminio
  • Aprile: Prodigy @ Wembley
  • Giugno: Depeche Mode @ San siro
Direi che per la primavera-estate sono a posto con gli eventoni :)

martedì 3 febbraio 2009

Orchestraibaz, puntata #3

Set dalla doppia anima stasera: la prima parte, al solito, con la cassa in 4, mentre la seconda, eccezionalmente, spezzata e drum'n'basseggiante...ma il bello è che nonostante il cambio di passo il mood è rimasto invariato: stasera il tema era "stanzino buio", e stanzino buio è stato: suoni cuuuupi, ossessiiiiiivi, ripetitiiiivi, di quelli da grave malattia mentale :)

Che poi, la cosa divertente è che tutto ciò arrivava da produttori assolutamente à la page, tipo il capo dei bonghettari insignificanti, Sis, che però su Desolat ha sfoderato un bel deeppone ipnotico come quelli che il capo dell'etichetta, Loco Dice, suona quando è in giornata di grazia, o tipo Brendon Moeller che dove lo metti lo metti fa sempre la sua porca figura, in mezzo ai dubboni dritti come in mezzo ai dischi cupi di oggi; a far loro compagnia, poi, una serie di all-time classics tipo The Orb, i mai-troppo-lodati Whignomy e il primo Kowalski che era tanto che non suonavo e mi mancavano.

A fare da spartiacque tra le due metà, poi, la chiave di volta del set: il capolavoro del primo album dei Prodigy, con non uno ma ben due cambi di passo radicali nel giro di meno di 7 minuti e una sola parola, a metà traccia, che indica chiarissimamente di cosa si stia parlando: "brainstorm".

Da lì in poi, la metrica si fa sbilenca e accelerata, passando per un remix misconosciuto di Crispy Bacon di Garnier e arrivando a un remix di classe del disco più cheesy degli ultimi tempi, Pjanoo di Eric Prydz, che però in combo col trip hop dei Massive Attack acquisisce una dignità completamente nuova.

Morale, la tracklist dice così:

Brendon Moeller - Ignition ep (Apnea)
Rework - You're so just just (Playhouse)
Alex Smoke - Meany (Soma)
Jay Haze - Mama coca (Sis rmx) (Desolat)
The orb - Mindblaster (Kompakt)
Whignomy bros. - Wurz+blosse (Speicher)
Appleblim & Peverelist - Over here (Brendon Moeller rmx) (Apple pips)
Alexander Kowalski - View of changes (Kanzleramt)
Onur Ozer - Eclipse (Loco dice rmx) (Vakant)
Prodigy - Weather experience (XL)
Laurent Garnier - Crispy bacon (Gilb'r rmx) (F-communications)
Chase & Status - Hurt you (Ram)
Eric Prydz - Pjanoo (High contrast rmx) (Data)
Massive attack - Teardrop (Virgin)

Il link per scaricare il set, invece, è fatto così.

lunedì 2 febbraio 2009

Ventisei

Rapidissimamente, solo per segnalare che il tenutario, qui, è da oggi più vicino ai 30 che ai 20.