martedì 31 marzo 2009

Provider telefonici che funzionano

Nel megainsieme di tutti gli insulti che popolano la rete, una gran percentuale è diretta verso gli operatori telefonici, soprattutto quelli mobili: non importa che sia Tim, Vodafone, Wind o Tre, cercandoli su Google si fa in frettissima a trovare commenti di gente che si lamenta ed è invece molto più ostico trovare commenti di gente soddisfatta.

Bene, questo è uno di quei commenti.

Sono cliente Vodafone da quando si chiamava Omnitel e non ho mai cambiato operatore, per cui non ho neanche l'attenuante che mi trattano bene per impedirmi di fuggire (credo che il termine tecnico sia "retention policy"), pratica nota un po' a tutti compresi i miei amici che minacciano di cambiare operatore un paio di volte all'anno e strappano offerte, promozioni e condizioni contrattuali vantaggiosissime a prezzi stracciati; l'unica differenza che ho rispetto a un cliente "standard" è che sono un cliente business.

Quando ero cliente privato, ossia prima di aprire la partita iva, il rapporto tra me e Vodafone era praticamente nullo, visto che non ho mai avuto necessità di contattarli per qualche problema o questione che non potessi risolvere su 190.it, in sostanza solo ricariche, attivazioni di summer/christmas card e poco altro.

Poi, nel 2007, dopo aver aperto la partita iva ho deciso di cambiare contratto e passare a uno di quelli business con un po' di traffico telefonico incluso, le mail gratis e il blackberry in omaggio; spendo effettivamente un po' di più di quanto spendevo da privato (anche perchè adesso pago io e non mamma che mi ricarica il cellulare per essere certa di avere l'sms quando torno a casa), ma è una spesa che posso scaricare per cui non soffro più di tanto.

Il vero vantaggio di essere cliente business, però, non è solo la possibilità di scaricare le spese telefoniche (che già, hai detto niente) o il blackberry omaggio: il vantaggio di essere cliente business è il callcenter più amichevole e disponibile che si sia mai visto.

Rispetto a quelli di altri operatori con cui ho litigato di recente, che ti rispondono in sardo strettoo dopo 20 minuti di attesa e non sanno assolutamente mai un cazzo, il call center di Vodafone risponde entro il secondo squillo ed è di una gentilezza infinita: l'unica volta che mi è capitato di stare un po' in attesa, tipo 30 secondi, è stato quando ho fatto delle domande pesantemente tecniche sull'adsl con la Vodafone station al tipo dell'assistenza commerciale, che ha prontamente escalato la domanda al call center tecnico e mi ha risposto quasi subito, oltretutto giusto.

Come se non bastasse questo essere efficientissimi a rispondere alle esigenze dei clienti, l'assistenza Vodafone business è anche proattiva e ti chiama, una volta al mese, per proporti qualche offerta, promozione o opzione mirata: più di una volta mi è capitato di attivare opzioni di cui non conoscevo l'esistenza, visto che non ho tempo di stare dietro quotidianamente a 190.it, grazie alla telefonata del mio assistente personale.

Ora, viste le vicissitudini con la connessione nella casa nuova di cui ho già diffusamente parlato in altri post, sono cliente Vodafone anche per l'ADSL casalinga oltre che per il cellulare e per ora sono soddisfatto tanto quanto, se non di più: mi connetto solo con la chiavetta, ovviamente, visto che l'allacciamento ADSL "vero" arriverà chissà quando, ma a parte una lentezza esasperante il primo giorno con conseguente immediata protesta al call center la velocità è comparabile a quella dell'ADSL a base di pecore e pane casarau che avevo a casa dei miei, non esagerata al punto da vedere i film in HD in streaming ma tutto sommato accettabile e, soprattutto, attiva in 2 giorni dalla richiesta alla faccia di Telecom che sostiene di metterci sei mesi.

Mi manca l'aggiornamento del firmware della Station per poter aprire le porte a mio piacimento, visto che la aggiornano solo via ADSL (probabilmente perchè la connessione UMTS è un po' meno stabile e la perdita anche solo di qualche pacchetto durante l'aggiornamento potrebbe brickare la station).

Comunque, tra tanti post e commenti negativi (anche nel forum ufficiale di Vodafone lab) su tutti gli operatori telefonici, m'è parso il caso di scrivere anche qualcosa di positivo per le rare volte in cui se lo meritano :)

lunedì 30 marzo 2009

OrchestRaibaz, puntata #11

Prima puntata registrata nella casa nuova!

Riguardando i log di SAM mi pare di capire che mi è caduta la connessione un paio di volte, mannaggia a Vodafone, ma ciononostante è venuto fuori un gran bel set, con un sacco dei dischi nuovi che avevo provato a suonare con scarso risultato settimana scorsa e che oggi invece si sono fatti addomesticare più volentieri: morale, c'è un po' di bonghettistica, un po' di quell'housettone recente che mi dà soddisfazione, il solito crescendo e una parte finale dal chiaro sapore neo-Detroit anche se di Detroit non c'è nessuno, tra l'Africa di Sydenham, l'Olanda di 2000 and one e la Napoli dell'ottimo Quikè :)

Bando alle ciance, la tracklist di questa settimana dice così:

Ed Davenport - Eyespeak (Motorcitysoul rmx) (Liebe detail)
Mountain people - Mountain 007.1 (Mountain people)
Agnes - Who cares! (Eklo)
Kreon - Potassa (Cecille numbers)
Butch & Virginia - From above (Remote area)
Minimono - Stay away (Love letters from oslo)
Chris Lattner - Definition ep (Einmaleins)
Alex Moments & Matt Brown - Yakamoz ep (Below)
Henrik Schwarz & Amampondo - I exist because of you (Innervisions)
Laurent garnier - Gnamankoudj (Pias)
Nagano Kitchen - Destination Nagano (Jerome Sydenham's Shinkansen rmx) (Ibadan)
Quikè - Slope down (Exprezoo)
Svd - Svd (Ibadan)
2000 and one - Tropical melons (100% pure)
Edo Pietrogrande - Ai ai (7Oz)

Qui il link per scaricare il set a una qualità decente (e senza connessione che cade), mentre questo è il feed rss del podcast.

giovedì 26 marzo 2009

Sulla chiusura di last.fm

La notizia di ieri è che last.fm chiude.

O meglio: secondo il signor last.fm non chiude, ma diventa a pagamento per tutti tranne tedeschi, inglesi e americani, oltretutto a una cifra non esattamente popolare dato che 3€ al mese sembrano pochini ma all'anno è più di un account Flickr pro.

Come ho già scritto altre volte, non ero un gran fan della radio di last.fm più che altro per il suo pessimo gusto e la sua scarsissima abilità nel proporre all'ascoltatore quello che realmente vuole sentire (tanto per fare qualche esempio: chiedi i Massive Attack e ti dà Jamiroquai, chiedi Marco Carola e ti dà David Guetta), ma recentemente avevo iniziato a usarla un po' più attivamente grazie alla condivisione delle tracce "loved" su Friendfeed che di solito costituiscono begli spunti di discussione e, effettivamente, dopo un po' di tempo dedicato al training del software a colpi di retagging aggressivo e di "non azzardarti mai più a propormi questa merda" ero riuscito a trasformare la radio in qualcosa che si avvicinava al limite dell'utilizzabile attestandosi circa su una canzone ascoltabile ogni 4-5.

Non mi interessa più di tanto la polemica sull'atteggiamento di last.fm, anche perchè è evidente che trasuda scorrettezza da tutte le parti non solo per la differenziazione dei costi per gli utenti ma anche perchè dopo anni in cui tutti noi abbiamo fornito gratuitamente tutti i dati dei nostri scrobbling e della nostra attività e ci siamo sorbiti un sito imballato di banner pubblicitari non è gentilissimo saltare su a pretendere 36 euro all'anno...quello che mi interessa è analizzare il panorama delle alternative, che definire "desolante" è fargli un complimento.

C'è blip.fm, che ha un database ridicolo e che non ha nè il tagging nè la possibilità di escludere le canzoni o aggiungerle alle proprie preferite, funziona in base alla speranza (spessissimo vana) che i propri amici abbiano voglia di blippare qualcosa di valido e poi, suvvia, l'idea di chiamare dj uno che blippa le tracce è blasfemia allo stato puro.

Ieri ho sentito parlare molto di Deezer come possibile alternativa a last.fm e ci ho fatto un mezzo giro oggi, ho visto che il grosso degli utenti è francese e che quindi le cartelle e le radio techno e house sono imballate di David Guetta, Laurent Wolf e Bob Sinclar, mentre la ricerca standard per valutare la qualità di un database musicale ("Kevin Saunderson") ha fallito miseramente...bocciato.

Altre alternative? Per il momento pare nessuna.

La speranza è che la massa di utenti orfani di last.fm se ne esca con qualcosa in grado di sostituirlo, oppure, in un mondo eticamente corretto, trovi un modo per aggirare la stupida limitazione territoriale sul costo consentendo a tutti di pagare last.fm quanto effettivamente vale, che forse non sarà proprio zero ma di certo è moooooolto meno di tre euro al mese.

Edit dopo aver dato un'occhiata ai commenti, ora chiusi, del post originale sul blog di last.fm: un'ottima idea per controbattere a questo atteggiamento folle, che invito chiunque passi di qui a realizzare, è non tanto disattivare lo scrobbling di tutte le proprie tracce in modo da privare il servizio della linfa vitale (i dati degli ascolti degli utenti), ma piuttosto fornire della linfa vitale sbagliata, ritaggando le canzoni con tag clamorosamente sbagliati (l'autore del commento suggerisce tipo taggare Britney Spears come "metal") in modo da rendere il servizio ancora più scadente di quanto non sia già ora grazie proprio agli utenti che taggano a caso.

Voglio vedere chi avrà il coraggio di pagare 3€ al mese per una radio a cui chiedi Kevin Saunderson e ti dà i Ricchi e poveri :)

mercoledì 25 marzo 2009

The IT crowd!

Ovvero, "perchè cazzo non mi avevate costretto con la forza a vederla, finora?"

Ne avevo sempre sentito parlare benissimo, tanto da finire in cima alla lista di quelle serie da vedere prima o poi e che quindi probabilmente non avrei mai visto...poi ho realizzato che le stagioni sono solo da sei episodi e che ciascuno dura poco più di 20 minuti e l'ho scaricata tutta...ieri ho visto il pilot...BAM! sono un fan.

Per spiegarla in breve a quelli che non sanno di cosa stia parlando: è una serie inglese che parla del dipartimento IT di una megaditta fantozziana, situato in un fetido scantinato e popolato da solo due nerd più il nuovo capo, arrivato nel pilota, che è una donna e che, ovviamente, non capisce niente di informatica.

Detta così non sembra niente di che, ma tra lo humour inglese, dei tempi comici ottimi da parte degli attori e il gusto di prendere per il culo i nerd che a me personalmente fa sempre riderissimo, ieri in metropolitana ero letteralmente piegato in quattro dal ridere, con gli anziani astanti che mi guardavano malissimo :D

Tanto per soddisfare grandi e piccini, qui (mannaggia agli utenti youtube che disattivano l'embedding) c'è la scena del pilot in cui Jen, il nuovo capo, entra nell'ufficio IT.

lunedì 23 marzo 2009

OrchestRaibaz, puntata #10

Ovvero, "babba bia che brutto set".

Per quello che dovrebbe (toccandosi) essere l'ultimo set trasmesso da casa dei miei genitori, veramente una schifezza.

Ho litigato pesantissimo prima con Sam coso broadcaster, poi col beatmatch e poi ancora con la linea, complice un pacco di dischi nuovi col quale non ho avuto tempo di fare amicizia a dovere...morale, l'inizio del set è tagliato e il proseguimento è di qualità mediocre, nonostante la presenza di qualche disco davvero bello.

Senza altri indugi, la tracklist dice così:

Oleg Poliakov - Rainy Dayz (Circus company)
Kreon - Jack ep (Cecille numbers)
Alex Moments & Matt brown - Yakamoz ep (Below)
Edo Pietrogrande - Ai ai (7 Oz)
Mihalis Safras - Finally edit (Saf)
Laurent Garnier - Gnanmankoudji (Pias)
Las vegas - Yama (Mupa)
Agnes - Who cares! (Eklo)
Liapin - Tonkawa (Agnes rmx) (Connect four)
Nagano Kitchen - Destination Nagano (Joris Voorn rmx) (Ibadan)
Richie Hawtin - Forcept 01 (Akufen reinterpretation) (Minus)

Bah...s'è visto di meglio qui, ma è il bello della diretta, in fondo...così almeno non si può dire che gli altri set sono editati o risistemati :)

Il link per chi volesse scaricarlo nonostante tutto è questo...divertitevici.

Edit: dopo aver risentito il set, è pure registrato a una qualità orrenda (grazie Sam), per cui non vale neanche la pena di pubblicarlo...sorry.

domenica 22 marzo 2009

La mia prima partita di rugby dal vivo

Finalmente, dopo poco meno di 3 mesi, è arrivata l'ora di usare il regalo di natale di Silvia, i biglietti per Italia-Francia del 6 nazioni.

Sulla partita non ho moltissimo da dire, visto che la rete pullula di certo di commenti più autorevoli del mio, se non che non mi aspettavo certo una vittoria ma speravo in una sconfitta meno pesante e che la nazionale italiana sembra offrire le proprie prestazioni migliori quando non ha addosso il peso dell'aspettativa: è successo quest'anno col Galles ma anche quando negli anni precedenti sono arrivate delle soddisfazioni, ogni volta che sembra che ci siano possibilità di vittoria puntualmente arrivano asfaltate d'altri tempi (come ieri) mentre quando non si ha niente da perdere pare che Parisse e soci vadano in campo più rilassati e alla fine della fiera giochino meglio...vedremo, in futuro.

Ad ogni modo, quello di cui mi va di parlare oggi è l'esperienza, che alla fine è il motivo per cui si va allo stadio a vedere le partite: si paga l'assenza del replay, della telecronaca e del divano di casa propria per avere in cambio il prepartita, l'atmosfera delle tribune e il dopopartita.

Le uniche esperienze che ho avuto allo stadio sono ovviamente calcistiche e sono davvero poche, giusto un Milan-Juve di coppa italia e un Inter-Fiorentina di campionato da bambino, e me le ricordo come una noia mortale, fondamentalmente roba di vado allo stadio-vedo la partita (annoiandomi)-torno a casa: la figata del rugby è che la partita, alla fine della storia, è un elemento di contorno e il fulcro dell'esperienza è tutto il resto.

Sul numero speciale di City distribuito ieri fuori dal Flaminio c'era una citazione di Oscar Wilde che diceva "la mia squadra di bevitori ha un solo problema: il vizio del rugby", per cui tanto per calarmi nello spirito rugbistico e molto stimolato dal clima festoso che si respira nel piazzale del Flaminio, prima di entrare allo stadio ho già bevuto più di un litro di birra, comprato la maglia della nazionale, indossata immediatamente e socializzato con dei francesi vestiti da Asterix, Obelix e galli assortiti con tanto di pozione magica dal tasso etilico assassino.

Fuori dallo stadio, comunque, pare di non essere nemmeno in Italia: gente composta ma festosa, niente tamarri, ovviamente niente episodi di schifo umano come quelli di cui spesso e volentieri parlano i telegiornali in relazione agli stadi.
Mi scoccia un po' fare paragoni col nostro sport nazionale, vista l'abissalità delle differenze tra la mentalità dello spettatore di una partita di calcio e quella dello spettatore rugbistico, ma non se ne può proprio fare a meno, visto che dopo la festa prepartita fuori dallo stadio entro e al centro della tribuna gremita trovo, senza dover litigare con nessuno, due posti liberi che, guardacaso, sono quelli scritti sui miei biglietti.

Tra la tensione della partita e la birra non sono riuscito a fare molte foto, ma quelle che ho fatto durante il riscaldamento mi piacciono proprio nonostante non siano perfettissimamente a fuoco: 

(Il resto è su flickr)

Prima della partita, inni con coreografia della mia parte di stadio: fondamentalmente ogni spettatore ha un cartoncino colorato in base al settore che trasforma la tribuna in una bandierona francese e poi italiana...per la serie "le differenze col calcio", nessuno fischia l'inno della squadra avversaria nonostante, storicamente, tra noi e i francesi non corra proprio ottimo sangue.

Durante la partita, che come detto è un po' elemento di contorno, vuoi perchè lo stadio alla fine è piccolo piccolo o perchè il tifoso rugbistico è una persona composta e non si sbilancia, il tifo non si fa sentire più di tanto, anzi: nonostante l'Italia giochi in casa, si sente quasi più spesso il coro "allez les bleus" di quelli per Parisse e soci, e questa forse è una delle cose che mancano al movimento rugbistico italiano...comunque, l'episodio più rilevante della partita vista dalle tribune è l'espulsione da parte del resto dei tifosi di un vecchio, reo di aver lanciato una bottiglietta in campo.

Giuro, non ne parlo più, però il paragone con un ambiente in cui si può lanciare un motorino dalle tribune senza che succeda niente è inevitabile, eh.

Ad ogni modo, la partita finisce come sappiamo tutti, in un modo umiliante per l'Italia, eppure ovunque mi guardi, a fine partita, c'è gente che applaude sia gli azzurri, che sono sempre comunque la nostra squadra, che soprattutto Chabal e compagni, autori di una partita veramente spettacolare e quindi degni della gratitudine di tutti gli spettatori.

Grazie alla disorganizzazione della Terravision che gestisce i pullman per l'aeroporto, mi rimane giusto il tempo di un aperitivo coi vecchi ammisci romani prima di tornare a Ciampino e attendere 2 ore e passa il volo per casa, che raggiungo a mezzanotte e passa, completamente stremato.

Prossimo appuntamento i test match di novembre e, visto che i diritti li ha comprati Sky e che quindi il 6 nazioni non sarà più trasmesso in chiaro (pd), anche il torneo dell'anno prossimo, che mi toccherà vedere dal vivo.

mercoledì 18 marzo 2009

Ammirazione infinita

Io sono un fan delle burle e della performance art, ne faccio una ogni anno a ferragosto di cui ho già parlato, ma di fronte alle missioni degli agenti di Improv everywhere anche la migliore delle mie burle pare una cagata.

Ok, il "no pants day" in cui in tipo una cinquantina di agenti prendono la metro in mutande.

Ok, la "frozen grand central" in cui gli agenti rimangono perfettamente immobili per cinque minuti interi.

Con le ultime due però si sono veramente superati.

Per l'"high five escalator", hanno messo degli agenti con dei cartelli che dicevano "Rob wants..to give you...a high five...get ready!" lungo una scala mobile, con in cima il suddetto Rob che dava il cinque a tutti i passanti:



Per l'ultima missione, invece, "subway art gallery opening", hanno inscenato l'inaugurazione di una mostra d'arte sulla banchina di una stazione della metropolitana di New York, con tanto di bar, guardaroba e camerieri che giravano per la mostra servendo bicchieri di similchampagne analcolico su vassoi d'argento.

Tanto per migliorare ulteriormente il look&feel della cosa, organizzata come sempre fin nei minimi particolari, l'inaugurazione era popolata di agenti vestiti eleganti che si aggiravano tra le opere con lo sguardo intellettuale, ma soprattutto era popolata di opere d'arte, come ogni mostra che si rispetti, con i cartellini informativi a fianco che le descrivevano:


Questa, per esempio, diceva così:

Drain (1975)
MTA and unknown artists
Mixed Media on Metal and Concrete
Describing the irresistibility of natural urges, and situated thematically near the restroom, this drainage grate offers deliverance. Consequently, here lies an indeliable yellow nitrogen stain, as evidence of the passings of hundreds, if not thousands of strained commuters. Each straphanger, surreptitiously seeking relief, has helped create this totally organic, revolutionary art piece.

Capolavoro.

Di seguito il video della mission:

E' primavera!

A me vedere cose come questa nel grigio della mia grande metropoli, dentro il cortile grigio di una grande azienda ex-municipalizzata, mi mette un sacco di buonumore:


(si, proprio 'a me...mi', e allora?)

martedì 17 marzo 2009

Essere disillusi

E' una delle (tante) lezioni apprese comprando una casa e arredandosela.

Può capitare che ti telefoni un tecnico Telecom sostenendo che domani mattina verrà ad allacciarti l'adsl che hai chiesto tre mesi fa e che ti aspettavi tra tre mesi, e tu ovviamente non farai alcun commento sullo scarso preavviso con cui intende venire che tu avresti anche un lavoro e non è che puoi sparire così da un giorno all'altro...no, non dirai questo, nè ti farai prendere da una facile gioia per la sirena a forma di Bittorrent che vedi avvicinarsi all'orizzonte.

Quello che ti limiterai a fare, con l'infantile spensieratezza dei primi tempi ormai fiaccata da mesi d'attesa e l'idealismo giovanile tramutato in un più attempato cinismo, sarà domandare al cordialissimo tecnico se è davvero sicuro, chè tu la sapevi che devono bucare tutto il paese prima di allacciarti l'adsl e quindi pare un po' strano e non vorresti farlo uscire per niente domani mattina, fingendo cortesia per dissimulare gli insulti e le bestemmie che qualunque individuo di buon senso dirige ogni giorno alla Telecom.

Farai finta di nulla quando lui ti dirà che viene lo stesso, perchè tanto andrà la mamma gentile ad accoglierlo e non perderai una giornata di lavoro per niente, ma quando lui ti richiamerà dieci minuti dopo per dirti che in effetti bisogna aspettare che buchino tutto il comune e non può mica venire domani, il sorriso amaro del "te l'avevo detto" sarà l'unica, piccola soddisfazione che mitigherà l'irritazione dovuta alla beffa di un'azienda che non solo ci mette sei mesi a tirare un doppino, ma non sa neanche dove e come offre la copertura.

Capolavoro

Non ci voglio credere che sei arrivato qui, il che ti qualifica come conoscitore della grande rete, e non conosci Spinoza, per cui non sto a dilungarmi troppo sul fatto che sia il centro di raccolta della meglio satira che si trova in giro attualmente, grazie al genio del (degli) autori e di tutti quelli che collaborano al forum aggiunto di recente...il motivo per cui ho sentito il bisogno di parlarne in un post, oggi, è che sto veramente morendo dal ridere:

I problemi per l'Africa non finiscono mai. E oggi arriva anche il Papa.

Benedetto XVI in viaggio per l'Africa: "Porto Dio". Stupore in Vaticano per un lieve fraintendimento.

Ed è così praticamente tutti i giorni :D

Orchestraibaz, puntata #9

Per la serie "Chiedi anche tu al dj quello che piace a te! In fondo anche lui è un cameriere", il set di oggi risponde a una richiesta precisa di uno dei miei più affezionati ascoltatori che, fomentato da un set di Carola del 2000 mi ha detto "potresti suonare anche tu così ogni tanto"...et voila!

Techno napoletana, hardgroove, cose che non passavano per i miei piatti da un sacco di tempo, ma la techno è come andare in bicicletta, una volta che uno la impara non se la scorda più: ho dovuto soffiare via un po' di polvere da qualche disco, ma alcuni dischi, come il vino, migliorano invecchiando e se già erano splendidi "ai tempi", ora che hanno quell'alone di revival diventano capolavori noti e meno noti.

Stasera quindi, rovistando tra gli scaffali, ho trovato questi:

Adam Beyer - Ignition key (Truesoul)
Marco Carola - Diapason (Zenit)
Danilo Vigorito - In (Informale)
Technasia - Descent (Technasia)
Marco Carola - Question 005 (Question)
Gadgets - On/off (Danilo Vigorito rmx) (Gadgets)
Mauro Picotto - Coldfunk (White)
Unknown - Groove la rue (P series)
Gaetek - Pain 23 (Tortured)
Christian Smith & Angel Alanis - Punani (Tronic)
Danilo Vigorito - Imaginary boy (Zenit)
Technasia - Sentient (Technasia)
Hertz & Johan Bacto - Dirty crutch (Sway)
Mauro Picotto - Tormented (Alchemy)
Ben Sims - Manipulated (Primate)
Jeff Mills - The bells (Axis)
Dj Rolando - Knight of the Jaguar (Underground resistance)
Plastikman - Spastik (Plus 8)
Richie Hawtin - Minus Orange (DE9 version) (Minus)

Ci sono un sacco di dischi famosi, soprattutto nell'ultima parte che inanella una perla dopo l'altra, ma anche alcuni dischi tra quelli che hanno definito gli stilemi della techno napoletana, come lo splendido remix di Vigorito su Gadgets che è probabilmente IL disco techno Napoli assieme al Question 7 di Carola.

Non sono soddisfatto al 101% della tecnica, ma me la cavo con la scusa che era tanto che non suonavo così e non ero più abituato :)

Appena finisce l'upload (a breve quindi), il link per scaricare il set è questo ...have fun!

lunedì 16 marzo 2009

Sono connesso!

E benvenuti ad un nuovo canto del poema epico 'Raibaz e la connessione nella casa nuova'.

Riassunto delle puntate precedenti:il bellissimo protagonista, Raibaz, si è trasferito da poco in una nuova dimora nonostante l'assenza dell'indispensabile accesso a infernet che, richiesto il 4 gennaio, doveva arrivare prima il 6 marzo, poi il 30 marzo e ora il 3 giugno.

La situazione è tragica, e come in ogni situazione tragica bisogna prendere provvedimenti difficili: nel mio caso, si è trattato di superare il ribrezzo che provo per quel subumano di Gattuso e prendere una Vodafone station.

In buona sostanza, l'offerta 'adsl' di Vodafone funziona così: 29 euro al mese per connettersi flat con tanto di chiavettino UMTS, ugualmente flat se usato in casa, per sopravvivere durante il periodo di attesa dell'allacciamento.

Esattamente quello che fa al caso mio: una volta arrivato l'allacciamento poi, a giugno, valuterò la qualità dell'adsl propriamente detta per decidere se pagare i 149 euro per recedere dal contratto con Vodafone o tenermi la station, ma almeno nel frattempo, grazie alla potenza dell'UMTS, posso navigare da casa e magari anche streammare su Radio Nation , riuscendo finalmente a portare anche la console e i dischi nella casa nuova.

O almeno, ci riuscirei se avessi accesso alla potenza dell'UMTS: a un primo tentativo, infatti, la connessione va a una lentezza esasperante.

'Ci sarà sicuramente un problema, chiamo il call center business di Vodafone che è sempre gentilissimo e gli chiedo di risolverlo.'

Il problema infatti c'è, ma non sembra risolvibile: come nelle migliori delle beffe, infatti, la copertura UMTS che io avevo dato per scontata nel mio paesino a ridosso della grande metropoli c'è, si, ma copre solo metà del paesino.

L'altra metà, ça va sans dire.

Morale, attualmente mi connetto da casa, il che è già un enorme passo avanti, ma a una velocità completamente aleatoria, che oscilla tra l'accettabile tendente al buono e l'immobile in maniera del tutto imprevedibile; devo testare un po' più a fondo l'orario serale infrasettimanale, ma temo che una velocità di connessione così random mi impedisca lo streaming in radio.

Comunque, si fanno passi avanti, per quanto piccoli.

venerdì 13 marzo 2009

Make me a hero!


Se sono figo :)

(TheHeroFactory , via Kurai e Dario )

giovedì 12 marzo 2009

Doppio link

Il primo è un lungo articolo di Metaphilm che spiega come Tyler Durden e l'anonimo protagonista di Fight club in realtà siano.....



E la cosa più incredibile è che alla luce di tutte le osservazioni fatte nell'articolo è anche un'idea che sta in piedi.

Il secondo invece porterà via almeno mezza giornata: The Daft Punk console è un flashino con tutti i sample vocali di "Harder, better, faster, stronger" lanciabili via tastiera...io ci ho perso un gran bel po' di tempo giocandoci con questo in sottofondo:

mercoledì 11 marzo 2009

Bagno di sangue

Aka, "Raibaz si cimenta con la scrittura pulp, forse influenzato dalla visione e susseguente lettura di Watchmen".

Spesso soffro di epistassi.

Sarà che ne soffro così spesso che ormai ho i capillari della narice destra indeboliti, ma quasi ogni giorno perdo qualche minuto spruzzando sangue a destra e a manca, per la gioia dei vestiti e dei sanitari che mi capitano e per lo schifo e la preoccupazione degli astanti.

(Nota: dato che la mia signora ha l'abitudine di lasciarmi assorbenti in macchina "che non si sa mai", ho scoperto che funzionano egregiamente in caso di perdite di sangue impreviste alla guida)

Più spesso ancora, una volta al giorno, passo un'ora in vasca da bagno.

Mi rilassa.

A tal punto che mi capita spesso di addormentarmici, nella vasca da bagno.

L'epistassi nel sonno è un evento rarissimo: mi è capitato giusto un paio di volte di svegliarmi, a letto, e trovare il cuscino imbrattato di sangue.

Ieri invece è successo mentre dormivo in vasca.

Roba che neanche Dexter.

Fortuna che abito da solo, che mi avesse trovato qualcuno addormentato in una vasca piena di sangue mi svegliavo sottoterra.

martedì 10 marzo 2009

OrchestRaibaz, puntata #8

Questa settimana la prima parte del set è un tributo a una coppia di artisti che mi danno grandi soddisfazioni di recente: Serafin e Rozzo (o Peter Dildo che dir si voglia) aka i Mountain people.

Il tema del set, stimolato anche dall'album bellissimo di 2000 and one che ho recensito l'altro giorno, sono i tool, che rendono questo episodio l'opposto di quello precedente: laddove settimana scorsa avevo suonato dischi con la melodia protagonista, che impediscono un po' di sbizzarrirsi dovendo aspettare che la melodia principale finisca di sfogarsi per entrare col disco successivo, in questo set i passaggi sono lunghi e sovrapposti, anche grazie al mio amico Soundbite, arrivando anche più volte ad avere tre dischi assieme.

L'idea era buona, ma causa un po' di malattia che mi pervadeva non l'ho sfruttata come avrei voluto, avrei preferito usare molto di più il Soundbite...ma alla fine il risultato non è malvagio anche così :)

Oltretutto, sono molto soddisfatto di aver suonato molte tracce del mio nuovo napulillo preferito, Quikè, in uscita a beve su Exprezoo, che merita davvero un sacco...è da tenere d'occhio, poi non dite che non ve l'avevo detto.

La tracklist dice:

Mountain people - Mountain 001.1 (Mountain people)
Mountain people - Mountain 002.2 (Mountain people)
Rozzo - Meta tracks vol. 1 (Trackdown)
Mountain people - Mountain 006.1 (Mountain people)
Mountain people - Mountain 005.1 (Mountain people)
Chymera - Wish (Peter dildo rmx) (NRK)
Mountain people - Mountain 006.2 (Mountain people)
Rozzo - Meta tracks vol.1 (Trackdown)
Quikè - La vie en rose (Exprezoo)
Sebo k - Diva (Nick Curly rmx) (Mobilee)
2000 and one - Wan poku moro (100% pure)
2000 and one - Honey bush (100% pure)
Yann Solo - Borderline (Area remote)
Quikè - Mucho sandia (Exprezoo)
Gimikk - She luff (Area remote)
Quikè - Slope down (Exprezoo)
Svd - svd (Ibadan)
Mathew Jonson - Typerope (Itiswhatitis)

Mentre il link per scaricare è questo .

lunedì 9 marzo 2009

Post-8 marzo

Ore 11.39: la tipa che lavora di fianco a me arriva in ufficio e sedendosi dice "scusate il ritardo, sono stata a fare una colonscopia, ho un po' d'aria nella pancia, farò scoregge".

Tanti auguri in ritardo a tutte le donne :)

venerdì 6 marzo 2009

La mia prima assemblea di condominio

E' un mercoledì sera come tanti altri, passi a cena dai genitori prima di andare a discutere del nuovo sito di Exprezoo, quando nel malloppo di posta che ancora arriva alla tua precedente dimora trovi una raccomandata.

Che ti convoca alla prima assemblea del tuo nuovo condominio.

La sera stessa.

Passato l'inevitabile giramento di coglioni dovuto al pacco imprevisto che ho dovuto smistare ai miei amici Exprezii, ecco sopraggiungere l'emozione per la mia prima assemblea di condominio: anche se chiunque ci sia già stato me le ha sempre descritte come una delle peggio torture dell'inferno, è comunque una cosa nuova, per cui almeno un po' di curiosità ce l'ho.

Ovviamente non ho resistito alla fine, ma dalle 21 alle 00.30 sono stato in grado di identificare dei tipi umani che immagino ci siano in ogni assemblea di ogni condominio del mondo e che vado di seguito a descrivere.

La desperate housewife
Non è necessariamente housewife, ma è sicuramente desperate: trasuda insoddisfazione da tutti i pori che cerca di sfogare sui condòmini, rei di ogni peccato capitale esistente sulla faccia della terra, dall'aver lasciato una cartaccia nel vialetto comune al non essersi puliti adeguatamente le scarpe sullo zerbino prima di entrare nell'androne.
Ad accentuare ulteriormente l'aspetto caricaturale del personaggio, spesso e volentieri arriva da un'altra parte dello stivale rispetto al condominio, il che la rende diversamente intelleggibile per la maggioranza degli astanti.
Difetti: è una cacacazzo da competizione.
Pregi: almeno fa ridere, mettiamola così.

L'avvocato
Figura assolutamente indispensabile per alimentare il clima da puntata di Forum dell'assemblea, ha per ovvi motivi professionali una profonda conoscenza di ogni cavillo del codice civile che non esita mai a sfruttare a proprio comodo, ad esempio per far notare che l'assemblea non può legalmente votare su una questione che lo vede sconfitto; l'approccio tipico alle questioni è cercare di trascinare le discussioni fino a quando chiunque non sia d'accordo con lui gli dia ragione per la disperazione.
Difetti: non è in grado di sostenere una conversazione che duri meno di 2 ore.
Pregi: garantisce che il condominio sia a norma di legge, e ci si diverte pure, risparmiando uno sbattimento alle persone normali.

Il pensionato
I condomini fortunati ne hanno uno solo, nella mia assemblea dell'altra sera ce n'erano almeno due ma non è detto che se ne manifestino altri in futuro: come il nome lascia intendere, è la peggio rovina che possa capitare.
Unisce, portandole all'estremo, la completa mancanza di una vita propria della desperate housewife (accentuata dal fatto che in quanto pensionato ha tutto il tempo libero del mondo per guardare i cantieri con le braccia dietro la schiena e controllare tutto ciò che accade nel condominio) alla petulanza & noiosità dell'avvocato, producendo una miscela esplosiva che lo trasforma in un'infallibile macchina da frantumazione di maroni.
Per capirci, lui è quello che controlla quotidianamente dentro i bidoni del pattume e sa perfettamente chi fa la raccolta differenziata a dovere e chi no, venendo tangenzialmente a conoscenza anche dei cazzi di tutto il condominio.
Difetti: è in grado di decuplicare la durata di qualsiasi discorso.
Pregi: er.....

Il pensionato in erba
A vederlo sembra giovane, e alla fine anagraficamente lo è anche, è sulla linea di confine tra lo young adult e l'uomo di mezz'età, ma appena scopre di essere circondato da pensionati, avvocati e desperate housewives si trasforma in un arcigno difensore dei propri diritti, del codice legale e di qualunque altro possibile modo di sfracellare le palle al prossimo, in maniera non pedante come l'avvocato nè petulante come la desperate housewife ma sinceramente offesa e profondamente aggressiva; se durante le assemblee gli animi si scaldano e si finisce in rissa il merito è la maggior parte delle volte suo.
Difetti: è un agitatore.
Pregi: preso al di fuori dalle assemblee magari è pure simpatico.

L'uomo di buon senso
A intervalli regolari come la pubblicità durante una puntata di Forum c'è sempre qualcuno, diverso ogni volta, che cerca di riportare sulla terra l'avvocato perso in un volo pindarico sui delitti e le pene e di placare il pensionato dal fervore tipo Viagra dovuto alla scoperta che qualcuno ha buttato la carta nel bidone del secco, appellandosi al buon senso che imporrebbe di discutere di questioni reali: inutile dire che i suoi appelli vengono clamorosamente ignorati dalla combo DH-avvocato-pensionato nonostante la folla presente applauda a scena aperta ogni tentativo dell'uomo di buon senso.
Difetti: allunga la durata dell'assemblea con interventi che non sortiscono alcun effetto.
Pregi: fa un lavoro che qualcuno dovrebbe fare comunque, altrimenti il condominio diventerebbe una dittatura fascista capeggiata dai pensionati.

La sciura
Donna di mezz'età, madre di famiglia, molto pratica: è il corrispettivo femminile dell'uomo di buon senso, ma ha un coefficiente più alto di rischio di incazzarsi se frustrata dalle incessanti polemiche dell'avvocato, dalle fastidiose insinuazioni del pensionato o, peggio ancora, dal tono bisbetico della desperate housewife.
In apparenza è una persona moderata in grado di calmare gli animi per quanto possibile, ma in realtà è una mina antiuomo pronta ad esplodere appena si tocchi un argomento che le sta a cuore, trasformandosi in una DH.
Difetti: può diventare una DH da un momento all'altro.
Pregi: se riesce a contentersi, è una persona pacatissima.

La signora naif
Anche lei fa parte dei momenti di intrattenimento fine a sè stesso che non portano alcun contenuto all'assemblea ma proprio non si possono evitare, un po' come Fabrizio Bracconeri a Forum o Signorini al Grande Fratello: tra gli elementi che la rendono immediatamente riconoscibile ci sono il look attempato che spesso e volentieri include oggetti come uno scialle o una collana di enormi pietre dure e la parlata leeeeeeeeentiiiiiisssiiiimaaaaaaaaa.
Tipicamente la signora naif interviene nel momento in cui il pensionato, la DH e l'avvocato si stanno scagliando col massimo fervore contro i mulini a vento perchè "non è possibile che la signora X si comporti così e allora io farò valere tutti i miei millesimi e si vedrà allora chi è il vicino di casa che è buono e bravo e tutto" per chiedere all'amministratore dove intende mettere le rastrelliere per parcheggiare le biciclette, o qualunque altra questione che non presenti alcuna attinenza con quella corrente: per il mezzo minuto successivo le si presta attenzione fintanto che il pensionato, la DH e l'avvocato riprendono fiato, poi la rissa riprende esattamente come prima.
Nota: se dalla descrizione la signora naif vi ricorda una delle vostre insegnanti, è tutto ok: le due figure hanno molti punti in comune, tanto che si potrebbe ipotizzare che tutte le insegnanti nottetempo diventino delle signore naif delle assemblee di condominio.
Difetti: nessuno, è innocua.
Pregi: fa fare due risate, spezzando l'atmosfera pesante.

Il ggiovane popolare
E' quello che alla prima assemblea di condominio già conosce tutti, anche quelli che non hanno ancora traslocato e ha solo due crucci enormi che sottopone al resto degli astanti: il grave problema della presenza di qualcuno che non conosce e l'ancor più grave problema che c'è l'inter in televisione e lui è in assemblea. Inutile dire che è tra i primi ad andarsene lasciando i litiganti a divertirsi tra loro.
Difetti: nessuno.
Pregi: nessuno.

Il ggiovane standard
(Disclaimer: io faccio parte di questa categoria, of course)
E' praticamente la versione low-profile dell'uomo di buon senso: non ha alcun interesse nelle laceranti dispute tra pensionati, ma non ha neanche alcun interesse al grosso delle importantissime questioni discusse, tipo se le inferriate delle finestre siano meglio grigio antracite o marrone.
Fondamentalmente, prende l'assemblea come un momento di socializzazione e cerca sguardi e battute di conforto da parte dei suoi simili contrapposti al dominio incontrastato e incontrastabile del trio DH-pensionato-avvocato.
Difetti: agli occhi del pensionato, è un giovane perditempo che non si interessa delle questioni davvero importanti (sì, il colore delle inferriate).
Pregi: è una compagnia infinitamente più piacevole di tutti gli altri.

Qualcun altro conosce delle categorie di persone che mi sono perso o che nel mio condominio mancano?

Io alla fine della storia sono soddisfattissimo della mia prima assemblea di condominio: non avevo nessuna questione che mi premesse affrontare se non la conoscenza di qualche vicino, che sono riuscito a fare, per cui l'ho vissuta nel modo migliore, come una puntata di Forum dal vivo, e mi sono divertito non poco...alla prossima mi sa che vado, altro che delega :)

mercoledì 4 marzo 2009

2000 and one - Heritage - Recensione

Uno tra i tanti effetti del fenomeno "let's all be cool and move to Berlin" è la pesante riduzione del numero di scene locali: ok, magari rimangono gruppi con una coerenza etnica tipo la scena degli argentini (Dilo, Gurtz, Funzion, Violett e per estensione Dario Zenker che è per il collegamento Germania-Argentina quello che Davide Squillace era per il collegamento scena napoletana-scena spagnola), ma sono quasi tutti trapiantati in terra teutonica, al di fuori della propria zona natìa.

Una delle poche scene locali di vecchia data che continua a proliferare sfornando nuovi talenti e mantenendo intatta la propria identità geografica, però, è quella olandese: a fare da collante tra i "nuovi" - si fa per dire, hanno comunque anni di carriera da dj alle spalle - come Bart Skils, Anton Pieete, Boris Werner, Shinedoe, David Labeij, Lauhaus e Kabale und Liebe ci sono un negozio di dischi, Outland records di Amsterdam, gestito da Jerome, un po' di party tipo quelli Voltt presieduti proprio da Bart Skils e, soprattutto, arzilli vecchietti - ancora, si fa per dire, credo non arrivino ai 40 - come Dave Ellesmere e Dylan Hermelijn aka 2000 and one, che da più di 10 anni spaziano tra tutti i possibili diversi gusti del megacalderone techno, da Detroit a Chicago passando per le minimalate, l'house e la schranz.

2000 and one, per farla breve, è uno di quei produttori coi controcoglioni che si contano sulle dita di una mano in grado di fare praticamente qualunque cosa mantenendo standard qualitativi altissimi: solo per citare le cose recenti, ha spaziato dalla neo-detroit (Tropical melons) al tormentone minimale (quella cagata di Pecan) passando per etichette di prestigio come Drumcode, Moon harbour e Bpitch control oltre a gestire e fare i mastering per la sua 100% pure e le sue sublabel Remote Area e Area remote...quando si dice, "mica pizza e fichi".

Adesso, Dylan ha deciso che era ora di stampare il primo album, proprio sulla sua 100% pure, e secondo la press release è un album che esplora le origini africane dell'artista, un viaggio attraverso le sfumature dell'oldschool house e tutta una serie di buzzwords come ogni press release che si rispetti...come ogni press release che si rispetti, però, è anche assolutamente falsa.

La realtà è che questo non è un album propriamente detto, con una serie di tracce intese per l'ascolto in sequenza e in cui il produttore si cimenta su una lunghezza superiore a quella della singola traccia o dell'EP, questi sono 8 tool da pista uno meglio dell'altro senza praticamente nessun altro legame tra loro: non è prevista alcuna sequenza in cui ascoltare le tracce e, a dirla tutta, non credo neanche che sia previsto l'ascolto per intero delle singole tracce, l'uso "corretto" di quest'album è all'interno di un set.

Solo considerando il pacco da questo punto di vista, infatti, si può coglierne l'essenza: non ci sono tracce protagoniste, nessun potenziale singolo che balzi in cima alle chart e diventi un tormentone, non c'è neanche una traccia che si possa usare come protagonista in un set, uno di quei dischi cardine attorno a cui pianificare il resto della tracklist: tutte e 8 sono, come già detto, dei tool.

Sentite come tracce "normali" potrebbero sembrare anonime e ripetitive, ma è qui che sta il loro punto di forza: proprio in quanto tool, costituiscono solo una base di partenza, su cui il bravo dj costruirà poi quello che preferisce aggiungendo o togliendo, ma "da sole" non hanno nessuna utilità, se non al massimo quella di essere dei bei loop da 8 minuti.

Per questo, poi, è impossibile indicare LA traccia, quella che di solito in un album vale l'acquisto ed è l'unica suonabile (almeno, nei rari album belli: tipicamente gli album raccolgono gli scarti di produzione che nessuno voleva stampare come singolo): gli otto tool si equivalgono, almeno in partenza, ed è solo grazie all'apporto del bravo dj che diventeranno delle bombe a mano o delle cagate pazzesche.

Dal punto di vista del marketing, però, la natura dell'album pone un bel problema: il supporto ideale su cui comprarlo sarebbe il quadruplo vinile, con cui si potrebbe tranquillamente fare un 40 minuti di set senza usare nient'altro, ma vale davvero la pena di spendere 27 euro per otto tool?
Come per tutti gli album, la scelta economicamente più conveniente è il cd, ma è una scelta che limita all'uso di un solo tool per volta, a meno di non comprarne due, ma a quel punto costa meno il quadruplo vinile, o di farsi una copia di backup, consentita dalla legge; io penso che opterò per quest'ultima scelta, visto che le tracce valgono l'acquisto senza ombra di dubbio.

martedì 3 marzo 2009

OrchestRaibaz, puntata #7

Per la serie "i set che non ci si aspetterebbe"...questa settimana ho suonato trance :)
O meglio, la dizione corretta credo sia più "progressive trance", visto che non ci sono bassoni woam woam e non compaiono Ferry Corsten, Armin van Buuren e Paul van Dyk ma la selezione è più sul versante Sasha&Digweed e Global underground, che sono uno dei miei amori giovanili di quelli che non si scordano mai.

La stragrande maggioranza dei dischi, quindi, ha qualche annetto sulle spalle, ci sono solo due giovinetti, il disco di Oxia su Speicher, che rappresenta degnamente l'evoluzione "neo" di un determinato filone fatto di arpeggioni e pause col tappetone da mani al cielo e lo splendido remix di Sasha per M83 che dove lo metti fa sempre un figurone.

Il resto, invece, è tutta roba dei primi anni 00 che i più attempati tra i miei affezionati lettori ricorderanno certo emozionandosi e che ai più ggiòvani farà sicuramente bene scoprire, chè non si vive solo di minimale, dub e neo house :)

La tracklist quindi dice così:

Sander Kleinenberg - Venus & Mars (Combined forces)
Luke Chable & Danny Bonicci - Ride (Alternative route mix) (Alternative route)
Oxia - Domino (Speicher)
Miro - The one i run to (Skyline)
Breeder - Twilo thunder (Rhythm syndicate)
Sasha & Darren Emerson - Scorchio (Sander Kleinenberg rmx) (Plus)
Deepsky - Stargazer (Fragrant)
Sasha - Xpander (Deconstruction)
Valentino - Flying (Sultan & The greek rmx) (Shinichi)
M83 - Couleurs (Sasha's Invol2ver rmx) (Global underground)
Nathan Fake - The sky was pink (Holden tool) (Border community)

Il link per scaricare sto popò di revival è questo ...enjoy!

lunedì 2 marzo 2009

Live together, live alone

(Ricchi premi e cotillons a chi riconosce la citazione del titolo)

Nuova puntata dell'avvincente telenovela "Casa Raibaz", in cui un bellissimo ragazzo si trova a lottare contro i perfidi demoni della burocrazia e della nullafacenza del lavoratore italiano medio che vogliono impedirgli di raggiungere il suo destino e riuscire a trasferirsi nella casa nuova.

Dopo innumerevoli ritardi e infinite peripezie raccontate nelle puntate precedenti, la situazione ha subito le seguenti drastiche evoluzioni: 
  • E' stato montato un meraviglioso antifurto parlante che dice "Acceso" e "Spento" oltre a una serie di altre cose meno divertenti
  • Nel weekend appena trascorso il nostro giovane e bellissimo eroe ha portato quasi tutti i propri indumenti e l'indispensabile macchina del caffè (Nespressou, uorèls?) nella nuova dimora

A seguito di questi importanti passi, quindi, nella notte scorsa si è consumato il passo definitivo, quello che più di tutti ha gettato nello sconforto mamma Raibaz: il nostro giovane e bellissimo eroe finalmente ha dormito nella sua nuova abitazione per la prima notte infrasettimanale, cosa assolutamente impensabile senza la macchina del caffè.

Nonostante questi passi positivi, però, il demonio peggiore di tutti, quello della compagnia telefonica, ha provato a dare un'ulteriore, pesantissima sferzata ai sogni di gloria del protagonista.

L'allacciamento dell'ADSL è uno story arc particolarmente emozionante all'interno del grande disegno della telenovela, che riassumiamo qui per chi facesse fatica a seguirli tutti: dopo la richiesta di allacciamento, datata 4 gennaio, la prima versione della Telecom era che avrebbero mandato un sicario il 6 marzo per consentire al bellissimo protagonista di superare il digital divide e avere un'ADSL.

Due mesi di bestemmie quindi, per poi scoprire che, con l'approssimarsi del 6 marzo, Telecom ritratta e sposta l'appuntamento al 30 marzo: poco male, ho resistito due mesi, aggiungerne un altro non è grave, l'importante è poter guardare i porno online navigare.

Se non che, la settimana successiva, arriva un duplice SMS da Telecom, come se uno non bastasse, che dice "le ricordiamo il suo appuntamento per l'allacciamento della linea il 03/06".

Pensa tu, questi hanno il formato delle date americano, mi hanno rimesso l'allacciamento il 6 marzo e l'SMS arriva che sembra il 3 giugno, che bislacchi...facciamo che gli telefono per farglielo notare, chè sono un bravo utente.

(lunghi minuti di attesa al 187)

"Si, glielo confermo, il suo appuntamento per l'allacciamento è il 3 giugno"

Il 3 giugno.
Il 3 giugno.
IL TRE DI GIUGNO.

Morale della favola: a breve vi saprò dire se l'ADSL di Vodafone con quella loro chiavettina bislacca e la Vodafone stèscion funziona o no e affanculo Telecom.