martedì 30 marzo 2010

OrchestRaibaz, puntata #46 - Funkettonismi techneggianti

Era un po' che non facevo un mixato senza un tema particolare, semplicemente infilando, uno dopo l'altro, i dischi che mi andava di suonare; avevo pronto in camera da un paio di settimane un pacco di dischi nuovi e un po' di tracce nuove in digitale che mi interessava provare in un set, per cui quale occasione migliore?

In realtà, nonostante i dischi siano quasi tutti nuovi, molti nomi capitano di frequente su queste pagine, come Alex Celler che è probabilmente l'artista più influente dell'ultimo paio d'anni (la bassata come la fa lui ormai la campionano tutti) o i vari 2000 and one o Joris Voorn, ma anche gente come Alex Niggemann o il buon Dustin Zahn, autore di uno dei migliori set che la storia dei party Beatbank ricordi.

In mezzo a tutto ciò, sono particolarmente orgoglioso di presentare anche una delle tre tracce del nuovo ep su Exprezoo, ad opera dell'ottimo UES che rappresenta una delle punte di diamante della nuova scena italiana molto di moda di recente con risultati non sempre eccelsi (vedi quella stronzata del Cecille Italy); UES in realtà è in giro da prima di questa ondata modaiola e ha mantenuto il proprio stile, mischiandolo alla perfezione con quello di Exprezoo per il suo prossimo ep sulla "mia" etichetta, per cui vale la pena dargli un'ascoltata.

Morale, la tracklist dice così:

Alejandro Mosso - Horse ep (Lomidhigh)
Terra cotta - Haze (Hertz ist trumpf)
Alex Celler - Mok da mush (Remote area)
Ercolino & Durango - Repeal (Alex Niggemann rmx) (Moonpool)
Solomun - After rain comes sun (Joris Voorn rmx) (Diynamic)
Daniel Sanchez feat. Wietse Smit & Roderik Flohil - We only need groove (Bla bla)
D'julz - Yo momo (Intacto)
Kornell Lemon - La leona ep (Alex Celler rmx) (Cray1 Labworks)
UES - Where is that song (Exprezoo)
Takashi Watanabe - Shine on ep (Hypnotic room)
Dustin Zahn & Mark Broom - Weasel dust (Enemy)
Giuseppe Cennamo - El gitano (2000 and one rmx) (Monique Speciale)
Santos - San Francisco (Noir music)

Per chi si fosse perso lo streaming o volesse risentire il mixato, lo si può fare da qui, mentre questo è il feed RSS del podcast per essere sempre aggiornati quando esce un episodio nuovo.

lunedì 22 marzo 2010

OrchestRaibaz, puntata #45 - Melodicismi

E' arrivata la primavera, col suo tempo mutevole e in grado di spaziare tra il sole godurioso e, per la gioia di noi metereopatici, la pioggia che sembra non finire mai; mi pareva giusto festeggiarne l'arrivo con un set che ben si adattasse ad entrambi i climi che offre la stagione corrente.

Indossata la mia rarissima & prestigiosissima maglietta della Border community, quindi, ho aperto con due chicche dal catalogo proprio dell'etichetta di Holden, prendendo ispirazione per il passaggio dalla meravigliosa compilation su GU di James Lavelle, per poi proseguire con quello che ormai ha in mano a tutti gli effetti l'eredità del buon Giacomo Oldeni e del suo compare Natano Fasullo, definitivamente dati per dispersi: sto parlando di Kieran Hebden e del suo splendido album su Domino, già di sicuro tra i migliori di questo 2010.

Ad affiancare il buon Four tet, l'ennesima meraviglia made in Lars Sandberg aka Funk D'Void che si accoppia in maniera quasi perfetta con una delle tracce migliori dell'album di Lusine dello scorso anno, per poi passare a cose un po' più dritte e danzabili a cominciare dal miglior disco di questa stagione invernale 2009-2010, il Vakant LTD del caro Dario Zenker già visto varie volte su queste pagine e in questi set.

Si continua con un po' di chicche ripescate dagli archivi discografici di casa Raibaz, come lo Slam cantato da Ann Saunderson o la doppietta di remix del sublime Nacho Marco (quanto mi è scocciato perdermi il suo set al Sonar l'anno scorso?), per poi tornare su dischi un po' più attuali con il Russ Gabriel su Mobilee che suonano un po' tutti a buon diritto, visto che è molto bello e chiudere con la hit di Frivolous su Cadenza che è impossibile non canticchiare dopo averla sentita.

Riassumendo, quindi, stasera ho suonato:

Nathan Fake - You are here (Four tet rmx) (Border Community)
James Holden - 10101 (Border Community)
Four tet - Angel echoes (Domino)
Vince Watson - A very different world (Funk D'void rmx) (Bio)
Lusine - Two dots (Ghostly)
Four tet - Sing (Domino)
Dario Zenker - Belfort (Vakant LTD)
Slam - Lie to me (Soma)
Chymera - Umbrella (Spookie rmx) (Ovum)
Chemical brother - Surface to air (Virgin)
Fish go deep - The cure and the cause (Dennis Ferrer rmx) (Strictly rhythm)
Nake Sharco - Python cowgirls (Nacho Marco rmx) (Wasnotwas)
Terry lee brown feat. Robert Manos - Wait (Nacho Marco rmx) (Plastic city)
Russ Gabriel - Spirits (Mobilee)
Frivolous - C:\My consciousness (Cadenza)


Per chi volesse scaricare il set, si può farlo da qui, mentre qui c'è il feed RSS del podcast per esser sempre aggiornati quando esce una puntata nuova.

lunedì 15 marzo 2010

OrchestRaibaz, puntata #44 - Hardgroove

Era un po' che avevo in mente di fare un set ad alto contenuto di technoni, se non che oggi c'era un gran sole che mi ha fatto venir voglia di roba un po' più melodica, per cui anche se sono partito con le migliori intenzioni di spaccare le casse a colpi di hardgroove ora di metà set la melodia ha preso il sopravvento, e gli ultimi 5-6 dischi sono molto più da "abbracciamoci tutti e vogliamoci tantobbene" del previsto, anche se ovviamente con una spinta non indifferente.

Un momento di particolare odio va al remix di Chris Liebing di "Virton" di Steve Rachmad aka Ignacio, che è una gran bella traccia ma oggi si è comportata molto male in termini di beatmatch, rovinando un po' l'atmosfera del set...fortunatamente dopo il clima torna stellare, prima grazie alla combo di dischi ad alto contenuto di ilarità gentilmente offerta da Eric Sneo e Carl Cox, due che è impossibile prendere sul serio, e poi grazie alla sequela di capolavori made in SLS e Gaetano Parisio prima che il diavolo lo possedesse trasformandolo in un produttore fuffa.

Il finale è tutto a base di "ti piace vincere facile", con un "Born slippy" che fa sempre la sua porca figura e, soprattutto, col bootleg su Clones che riprende "Energy flash" di Joey Beltram, mica pizza e fichi.

Tracklist, quindi:

Imaginary boy - Evolution one (Frozen)
Andrew Richley & Ryan Rivera - The hard target ep (Danilo Vigorito rmx) (Analog movement creations)
Gaetano Parisio - Ritmatica ep (Conform)
Marco Carola - Question #7 (Question)
Bryan Zentz - D-clash (Intec)
Ignacio - Virton (Chris Liebing rmx)
Unknown - Clones 6 (Clones)
Paco Osuna - Tornado (Zenit)
Mauro Picotto - Taotek (Alchemy)
Henry Chow - The switch (Zenit)
Eric Sneo - Ciao Bella (Beatdisaster)
Carl Cox - Just kick (Intec)
Diego - Mind detergent (Kanzleramt)
Funk D Void - Diabla (Samuel L Session Juice mix) (Soma)
Hertz & Rowdy Sparks - Delicado (Samuel L Session rmx) (Sway)
The advent - Recreations (Gaetano Parisio rmx) (Kombination research)
Underworld - Born slippy (JBO)
Unknown - Clones 004 (Clones)

Per chi volesse scaricare il set, lo si può fare da qui, mentre chi fosse interessato al feed RSS del podcast lo trova qui

martedì 9 marzo 2010

Larry Heard a Torino

Io Larry Heard l'ho sentito qualche anno fa, al Plastic, e già questo dovrebbe bastare a capire la portata dell'evento di cui stiamo parlando, visto che l'unica altra persona per cui ho sopportato la coda e la folla di finti indiesnob del Plastic è Laurent Garnier.

Plastic a parte, il ragazzo (che poi, "ragazzo"...una volta) non è mica l'ultimo dei pischelli, visto che già nell'86 faceva questa roba qui:



E di fatto è uno dei padri dell'house music.

Venerdì i ragazzi di Secret mood proseguono lungo il filone delle leggende viventi, affiancando il buon "signor dita" a Theo Parrish e a Moodymann, già passati da loro di recente.

Il party con Moodymann, a gennaio, è stato una figata allucinante, per cui a questa replica io non mancherei per niente al mondo, e anche voi non dovreste.

Resistere alle tentazioni



Io non lo so fare.

Collectors' edition comprata al day one, nonostante la rete sostenga in maniera quasi unanime che è una chiavica.

lunedì 8 marzo 2010

OrchestRaibaz, puntata #43 - Classy house

Lunedì lavorativamente stancante, non si ha troppa voglia di menare come degli ossessi come avevo pensato di fare durante il weekend (sarà per settimana prossima), per cui del pacco di dischi arrivato fresco fresco da decks.de ho pescato solo le cose più tranquille e di classe.

La partenza è delle più intellettuali, col remix sbilenco e malato del buon Riccardino Fuffolo su Cadenza che, assieme all'altro lato, anch'esso splendido, di Carl Craig costituisce una delle migliori uscite dell'etichetta del cileno baffuto, ma è solo un preparare il terreno all'apoteosi dell'intellettualismo e dello snobismo musicale, quel remix di Appleblim effettivamente molto carino ma che ci vorrebbe veramente del coraggio (o una parete anti pomodori) a proporre a un dancefloor per quanto è loffo; ma chissenefrega, noi siamo in radio, non in un club, e possiamo indulgere in lentezze e mollezze, comodamente adagiati sul divano con gli auricolari o, per gli affezionati del podcast, la mattina in metro nell'ipod.

Anche il prosieguo del set non raggiunge mai livelli di fomento esagerati e anzi, si mantiene su un mood piuttosto tranquillo, offrendo un'ulteriore riprova della versatilità dell'Exprezoo di Padice, che dove lo metti lo metti fa sempre la sua porca figura e, soprattutto, del Vakant LTD di Dario Zenker, senza dubbio il disco più bello di questa stagione invernale per l'atmosfera "abbracciamoci e gettiamo le mani al cielo" di chiara ispirazione Funk D'voidesca ma col groove che il buon Dario ha sempre avuto nel sangue.

A chiudere il set, un promo ultraadvance che veramente non ce l'ha nessuno al mondo teloggiuro (fondamentalmente perchè me l'ha passata Nig stasera), che è la versione definitiva della traccia della mia boy band preferita che uscirà su Exprezoo tra due uscite, dopo quella di UES, il bellissimo remix di Reboot del disco tenerone di Frivolous e, soprattutto, un remix breaks di uno dei dischi più belli della stori della techno.

Riassumendo, quindi:

Petre Inspirescu - Evar (Barraca)
Mirko Loko - Tahktok (Villalobos' "Hilery chant" rmx) (Cadenza)
Bernard Badie - Move to the beat (Mojuba)
My my & Emika - Price tag (Appleblim rmx) (Aus)
Gadi Mizrahi (Spectral)
Dapayk Solo - Green (Dapayk)
Russ Gabriel - Spirits (Mobilee)
Rio Padice - Don dragone (Exprezoo)
Alex Niggemann & Superlounge - Mama said (iO remix) (Bla bla)
Dario Zenker - Belfort (Vakant ltd)
Alexxei'n'Nig - Chicago skyline 2 (Exprezoo)
Unknown - Unknown (Beee)
Frivolous - C:\My consciousness (Reboot "Rebuttal" rmx) (Cadenza)
Inner city - Good life (Way out west rmx) (Pias)

Per chi si fosse perso lo streaming o volesse risentire il set, lo si può scaricare da qui, mentre da qui ci si può sottoscrivere al feed RSS del podcast per esser sempre aggiornati quando pubblico un set.

Nick Harkaway - Il mondo dopo la fine del mondo

Quando compri un libro basandoti sul riassunto della sovraccoperta, mentre lo inizi la sensazione d'azzardo è ancora maggiore rispetto, ad esempio, a un libro comprato dopo un consiglio fidato, perchè stai per investire del tempo in qualcosa che potrebbe rivelarsi un'emerita cagata.

In alcuni casi, invece, compri un libro perchè la sovraccoperta ti attira, ma poi il contenuto (come nel 90% dei casi) non c'entra un cazzo col riassunto eppure è buono comunque, come nel caso di questo Nick Harkaway, nome ignoto ai più ma dal DNA importante, visto che è figlio di John Le Carrè.


In dettaglio, il riassunto parlava di "guerrieri ninja", che è di per sè sufficiente a spingermi all'acquisto d'impulso di un libro, ma poi nella vicenda i ninja suddetti compaiono in maniera del tutto marginale, anzi, come dei veri ninja, ci sono sempre ma non si vedono quasi mai.

In realtà, nel libro c'è di tutto, dal maestro di arti marziali anziano alle mutazioni genetiche, dai paesaggi postatomici alle critiche alla burocrazia, e la cosa che lo rende un ottimo libro è che nonostante la quantità di carne al fuoco sia enorme alla fine torna tutto e i pezzi del puzzle si sistemano alla perfezione, dimostrando che episodi apparentemente slegati tra loro facevano parte di un disegno studiato e costruito con molta cura.

Ma non è l'unico punto di forza del libro nè il più importante: quello che davvero fa fare il salto di qualità a "Il mondo dopo la fine del mondo" è il carisma incredibile che hanno tutti i personaggi: dalla coppia di protagonisti all'ultimo dei comprimari incastrato solo per dare qualche dettaglio all'ambientazione, ogni figura che abita il mondo dopo la fine del mondo ha una personalità ben definita e immediatamente riconoscibile, talvolta al limite della macchietta come nel caso del maestro di arti marziali o dell'istruttore dell'esercito e in altri casi grazie al loro essere completamente fuori dagli schemi, come la congrega dei mimi e il suo capo, l'unico a cui è consentito parlare, e il risultato è che diventa impossibile staccarsi dal libro anche solo perchè bisogna a tutti i costi sapere che ne sarà di ognuno di loro.

Ma non basta: ci sono anche un paio di colpi di scena davvero ben raccontati, uno dei quali è il perno centrale attorno a cui ruota tutta la vicenda (e che quindi non spoilererò), che ti lasciano piacevolmente stupito e ti fanno arrivare a metà libro con l'imperativo categorico di arrivare alla fine prima possibile per sapere cos'altro si inventerà Harkaway, che in effetti nella seconda parte del libro si inventa davvero di tutto a partire dalle copiose basi che ha gettato nella prima metà.

Morale, per farla breve questo è uno dei migliori libri che abbia letto negli ultimi anni, compratelo subito.

venerdì 5 marzo 2010

Peoplesound regala un iphone

Noi ragazzi di gentesuono siamo animi nobili e ci teniamo che voi ggiòvani sappiate come vanno veramente le cose, vogliamo che le proviate sulla vostra pelle perchè sviluppiate il vostro pensiero critico in maniera autonoma, senza prestare attenzione a quello che dicono sedicenti guru e voci di corridoio.

Lo sappiamo che convertirsi al verbo dell'unico vero sistema operativo per smartphone, quello col robottino verde, è una decisione che per alcuni potrebbe essere sofferta e complicata, e che per rendersi conto dell'assoluta superiorità di Android è necessario conoscere anche le alternative, per capire come non ci sia storia e uno smartphone Android sia l'unico modo per godersi la rete in mobilità.

E' per questo, per offrirvi la possibilità di toccare con mano la via sbagliata risparmiando almeno una parte dell'infinità di soldi che richiede, che abbiamo aperto un contest:


Il funzionamento è semplicissimo, basta avere un account su peoplesound e invitare più amici possibili: se almeno venti di questi accetteranno l'invito e creeranno anch'essi un account, parteciperete all'estrazione di uno di quegli smartphone sbagliati, quelli con la mela bacata.

Ma non solo: si vince anche un netbook, un buono acquisto da 100 euro e, soprattutto, ci si diverte un sacco a giocare con gentesuono :)

(Nota: non garantisco al 100% che il motivo reale del contest sia l'evangelizzazione e la diffusione della lieta novella che l'iphone è paccottiglia come il resto dei prodotti Apple, ma che lo si vince è vero, eh!)

lunedì 1 marzo 2010

OrchestRaibaz, puntata #42 - M_nus tribute

Era un po' che non facevo un set "a tema" a regola d'arte, ed era anche un po' che non facevo un tributo a un'etichetta.

In realtà il tributo di questa sera ce l'avevo in mente già da un po', per la precisione da quando ho messo in piedi il mio nuovo setup, che si presta alla perfezione per il genere di set che ho fatto stasera, con sempre almeno due dischi assieme ma spesso e volentieri anche tre o quattro.

L'etichetta perfetta per un set così è quella del personaggio che i set a mille tracce assieme aiutati dalla tecnologia li ha inventati, Rici Outin, che sulla sua Minus stampa tracce quasi mai protagoniste ma in grado di fare il degggènero se adeguatamente contestualizzate, accompagnate e smanussate: morale, ho rovistato nei miei archivi, alla voce "Minus", ripescando vecchi classici del periodo d'oro dell'etichetta, dal 2004 al 2006, tipo alcune delle mille versioni di "25 bitches" o l'album capolavoro di Marc Houle che ha tracciato la via seguita da tutti i produttori nei tre anni successivi, ma anche tracce che all'epoca avevo bellamente ignorato, come i tool di JPLS che in realtà sono devastanti, o del tutto schifato, come quella maranzata di "Baby kate" che ha segnato l'inizio del declino.

Morale, la tracklist, a questo giro senza bisogno di indicare l'etichetta, dice così:

Plastikman - I don't know
Run stop restore - Speeder 64
Marc Houle - Simpler
Marc Houle - Techno vocals
Heartthrob vs. Troy Pierce - Horse nation amended
JPLS - Twilite 1 (Skoozbot rmx)
John Gaiser - Egress
Heartthrob - Hot sugar candy apple taffy
John Gaiser - Pandrip
False - Bathe
Marc Houle - Sheep
Run stop restore - Getaways and galaxies
Marc Houle - Girl one
Marc Houle - Clock width
Troy Pierce - 25 bitches (Berg Nixon edit)
Troy Pierce - 25 bitches (Berg Nixon's zigzag rmx)
Barem - Opal
Troy Pierce - 25 bitches (John Gaiser's "too many bitches" rmx)
Heartthrob - Baby kate
Marc Houle - Edamame
Heartthrob - Signs
Richie Hawtin - Forcept 02 (Akufen reinterpretation)
Plastikman - Spastik
Plastikman - Fuk
Loco Dice - Seeing through shadows
Mathew Jonson - Rainforest

(In realtà ci sono due tracce che non sono uscite su M_nus...ricchi premi e cotillons a chi indovina quali!)

Per chi si fosse perso la diretta su Radionation o volesse risentire il set, da qui lo si può scaricare, mentre questo è il feed RSS del podcast per esser sempre aggiornati quando pubblico una puntata.