lunedì 26 luglio 2010

Duisburg

Non volevo scrivere questo post.

Non volevo dover scrivere di argomenti su cui sembra fin troppo facile farsi un'opinione ma su cui informarsi e fornire giudizi un po' profondi sembra quasi impossibile, negli ultimi giorni.

Non volevo neanche fare la figura di quello cinico che si disinteressa della seconda tragedia di tutti i tempi per numero di vittime a eventi di massa (la prima è quella dell'Heysel), visto che il grosso del mio shock non è dovuto al tragico epilogo di questa vicenda.

Fondamentalmente, non volevo dover esternare il mio astio nei confronti di individui di dubbio gusto che si sono impossessati di un brand e di uno dei party storici (se non IL party storico) della scena techno, rovinandolo irreparabilmente già prima dell'altro ieri e dandogli un bel colpo di grazia a questo giro, oltre che prestando il fianco all'ennesima vagonata di merda proveniente dai soliti bacchettoni disinformati dai servizi di Lucignolo che laddroga, losballo, blablabla.

Sarò cinico, ma a me dispiace molto di più per la morte della Love Parade, già avvenuta qualche anno fa e oggi soltanto ribadita, che per quella di gente disposta ad andare a un evento il cui pessimo gusto e la cui scarsissima qualità erano prevedibili solo guardando i nomi degli organizzatori.

Ovvio, mi gira anche un po' il cazzo per il solito atteggiamento di tutta l'erba un fascio dei media, ma a quello ormai ho fatto il callo e preferiamo ignorarci reciprocamente.

Per chi invece avesse voglia di fare quel passettino in più e documentarsi prima di esprimere un'opinione, c'è un eccellente documentario che spiega, tra le altre cose, genesi, apoteosi e morte della Love parade; occhio però che, a ulteriore riprova del fatto che la gente di questo ambiente pensa solo a sballarsi e divertirsi, è un mattone di una pesantezza non indifferente, per cui mi rendo conto che l'utente medio dei mass media preferisca guardare l'ennesimo servizio di Lucignolo dal Billionaire.

Per quanto mi riguarda, quindi, l'unico "in loving memory" che mi sento di postare è nei confronti della Love Parade:

martedì 20 luglio 2010

Creative D200, l'idea figa ma incompiuta

Il gentilissimo signor Buzzparadise, forse convinto che io sia un blogghero serio, o forse spinto dal fatto che i bloggheri serii ormai si contano sulle dita di mezza mano, mi ha mandato questo gran bel giuochino da provare e da scriverci sopra cose:


Trattasi di un altoparlante bluetooth ad opera dei bravi ragazzi di casa Creative, storicamente un marchio valido per i gingilli musical-tecnologici a prezzi contenuti.

Il gingillo musical-tecnologico in questione svolge davvero bene la sua funzione di altoparlante: "parla" infatti molto alto e molto bene per le dimensioni che ha e per il prezzo (99.99€ sul sito Creative), consentendomi di infastidire a dovere i vicini di casa al mare suonando con la dovuta possanza gli mp3 caricati dal mio cellulare.

Ma, c'è un grosso ma.

Il suono è ottimo, ok, rapporto qualità prezzo fico blablabla...ma il bluetooth?

Facciamo una rapida cernita:
- Tutti i pc di casa mia: niente bluetooth
- Lettori mp3 in generale: niente bluetooth
- Lettori mp3 della Creative stessa: niente bluetooth
- Ipod, iphone, icazzimme assortite: bluetooth ma non sempre

Morale, il bluetooth è una tecnologia non esattamente di larga adozione e, anche per i device che ne fanno uso, sensibilmente inferiore visto che consuma come un carro armato alimentato a petrolio e che è foriera di problemi a non finire (per dire, io tuttora non riesco a far parlare via bluetooth il mio HTC Desire e la mia macchina): a onor del vero, il D200 si è accoppiato istantaneamente e senza problemi col mio Desire, ma solo con quello...tutti gli altri devices di casa mia hanno dovuto accontentarsi del proprio altoparlante o rimanere in silenzio.

C'è da dire che il D200 ha anche un'entrata minijack che lo rende virtualmente compatibile con ogni device del mondo, ma se devo comprare un altoparlante "wired" e attaccarmi con un cavo anzichè wireless credo di poter trovare di meglio nella stessa fascia di prezzo.

In definitiva, un gran bell'altoparlante rovinato da una scelta tecnologica piuttosto povera, a cui però si può mettere una pezza in maniera relativamente semplice: signor Creative, se mi leggi, fai dei bundle con le chiavettine bluetooth o il wireless transmitter per iPhone e iPod assieme al D200, e magari aggiungi il bluetooth anche ai tuoi lettori mp3, che così com'è ora il D200 "out of the box" è fico ma un po' poco usabile :)

mercoledì 14 luglio 2010

Dei podcasti per l'estate

E' arrivata la stagione più piacevole, quella in cui laggente stanno con le palle in ammollo nel mare e si riposano anzichè lavorare e faticare, anche per via del caldo allucinante che affligge l'intiero universo in questi ultimi giorni.

I palinsesti radiotelevisivi del mondo intiero si svuotano di quel poco di interessante che ancora gli rimaneva e si riempiono di repliche e scarti di produzione assortiti, per cui in linea con le produzioni serie anche il mio radio show settimanale è andato mettere le palle in ammollo e torna a settembre; ma come risolvere il dilemma dell'attesa? Come riempire il lettore mp3 da portare in (a) spiaggia? Cosa portarsi in vacanza per resistere al caldo e refrigerarsi le orecchie?

In questo post il buon Raibaz offre la soluzione a questi gravi problemi dell'umanità condividendo col mondo i podcast che segue con una certa regolarità, yeah!

In realtà, l'idea migliore per farcire il proprio lettore mp3 vacanziero è recuperare le puntate vecchie del mio podcasto, che sono in buona quantità e con una gran bella varietà di stili in modo da soddisfare un po' tutti i palati, ma se sei un ascoltatore affezionato e le hai già ascoltate tutte c'è comunque un ampio ventaglio di possibilità, a partire dal podcast del Melkio che pur avendo un numero di episodi relativamente ridotto ne presenta molti di altissimo livello, uno dei quali pure a cura del sottoscritto oltre a quelli di amici come Naph, Mimmone e Fede.

Tra i podcast stranieri, invece, d'obbligo è quello di ResidentAdvisor, che spesso e volentieri ospita nomi banalotti (tipo che l'ultimo episodio è l'ennesima testimonianza della fissa di Magda per i Goblin, cheppalle) ma ogni tanto sfodera qualche perla e in ogni caso, visto che si tratta di uno dei siti più famosi della scena, "costringe" gli ospiti a sfoderare sempre dei set di livello; simile per altisonanza dei nomi e per qualità c'è pure il podcast di Ibiza-voice, che tra gli ultimi ospiti vede gente tipo Barem, D'Julz, Oxia e Martinez (quest'ultimo con un set splendido, tra l'altro) e mediamente un po' più housettone rispetto a RA; da nessuno di questi due c'è da aspettarsi il set della vita, ma delle validissime colonne sonore assolutamente si.

Passando a nomi un po' meno altisonanti e quindi anche più originali, Bodytonic offre non una non due ma ben tre categorie di podcast, rispettivamente i dj set, i live e i "5 tracks", che come dice il nome costringono l'ospite a concentrare tutto il messaggio del set in sole cinque tracce.

Tra i nomi più interessanti presenti nell'elenco di episodi di questi podcast, ricordo con piacere Maayan Nidam con un set di una classe cristallina e l'episodio ambienteggiante di Donnacha Costello, ma in 89 episodi solo di dj set c'è veramente pane per tutte le orecchie.

A proposito di classe cristallina, poi, il podcast di LWE è roba grossissima per i fan della deep house più raffinata, oltre che continua fonte di ispirazione per i miei acquisti musicali: particolarmente meritevoli sono il set recente di Andre Lodemann, con un sacco di dischi degni di nota, ma soprattutto quello di Aaron Carl che suona nello stesso set ben due tracce uscite su Exprezoo :)

Ultimo perchè leggermente diverso da questi, ma ugualmente valido, c'è poi il solito no-rockstars che linka un sacco di bei live da tuttoilmondo (ma anche tanti live inutili).

E tu, ascoltatore affezionato, che podcast segui con attenzione?

venerdì 2 luglio 2010

Aaaaah, l'Olanda

E' sempre stato un posto meraviglioso, ricco di ggiòvani civilizzatissimi, di techno di qualità, di festival dellamadonna e di una quantità di figa fuori da ogni logica umana.

E' il posto da cui vengono alcune delle meglio etichette degli ultimi anni e uno dei meglio dischi di quest'estate:



E' sempre stata la nazionale più figa del mondo, sia per la maglia bellissima e maranzissima che per aver rivoluzionato più volte il giuoco del calcio pur non avendo mai vinto una fava e per aver avuto in rosa molti fenomeni e il giocatore più forte di tutti i tempi (ovviamente parlo di Johan Cruijff, l'unico al mondo che in campo sapeva fare davvero tutto).

E' anche l'attuale detentrice del campionato mondiale UFWC, ma soprattutto, da oggi, è la squadra che ha bastonato il Brasile, mostrando al mondo che squadra di montati siano e che gran bel giocatorino sia Felipe Melo...a questo punto speriamo che Marotta dia ascolto alle voci che parlano di un interessamento per il ciccione da parte dell'Inter, ma intanto....GO ORANJES!!!