lunedì 20 dicembre 2010

Del meglio della musica del 2010 - Album version

L'anno volge al termine, e come ogni blogghero che si rispetti è tempo di tirare un po' di somme e riassumere i fatti salienti di questo 2010, concentrandoci ovviamente sull'argomento principe di questo blò, i prodotti per capelli la musica per ggiòvani.

Iniziamo dall'album dell'anno, che è ovviamente e a mani basse......



Pendulum - Immersion


Ne ho già parlato in lungo e in largo a tempo debito, qui e qui ma anche qui, ma vale la pena spenderci ancora due parole, perchè in un anno di pesantissima crisi d'identità per la musica "da club", indecisa se riscoprire le proprie origini funkettone sul versante house, virare verso le cose spezzettate di derivazione dubsteppeggiante o fare entrambe le cose, i ragazzi australiani ci hanno ricordato che spesso e volentieri farsi troppe seghe mentali è male e in fondo quello che conta è fare della gran caciara, cosa che a loro riesce daddìo.


Se a questo si aggiunge che l'album non ha praticamente momenti bassi, visto che la traccia peggiore, "The island part 2", è una maranzata allucinante ma nel contesto del disco fitta perfettamente, e che il live è qualcosa di devastante, il titolo di album dell'anno appare meritatissimo.


Altri album validi usciti nel corso dell'anno, rigorosamente in ordine sparsissimo:

Four tet - There is love in you




E' piaciuto a tutti: indiesnob, clubber, credo anche ai nu-raver con le orecchie ormai ottenebrate dai peti, ed è già qualcosa.

E' piaciuto molto anche a me, ed è quello che conta per finire in questo ambitissimo e ristrettissimo novero.

Il buon Kieran Hebden qui lo si conosceva già da un po' per le cose che ha fatto su Border Community, ma quest'anno si è preso di gran carriera lo scettro di portabandiera del sound dell'etichetta di Holden e Nathan Fake, stampando su un'altra etichetta, la Domino.

Proprio quando noi fan dei due ragazzi della BC avevamo perso ogni speranza, convinti che James e Nathan passassero ormai troppo tempo a drogarsi per riuscire a tornare ai fasti di "The idiots are winning" e "Drowning in a sea of love", ecco che Kieran Hebden ne raccoglie l'eredità e la porta ai giorni nostri con una maestria e una classe insperate, mettendo d'accordo tutti.

Chemical Brothers - Further






Ed e Tom sono tornati, dopo le alterne vicende degli album precedenti che oscillavano tra il "meh" e il "bleargh", finalmente tornano a fare quello che sanno fare e noi fans ne siamo più che lieti.

Peraltro, da quest'album è uscito uno dei migliori remix dell'anno, quello di Lindstrom e Prins Thomas per "Swoon", come se già non fosse abbastanza.

Kaito - Trust less




Cambiamo completamente genere e ci spostiamo sulle cose buone per le pennichelle e il rilassamento generico: Kaito in quest'ambito è una garanzia, non ci piove.

Questo suo album, purtroppo digital only, su Kompakt, raccoglie una serie di "beatless version" delle sue tracce, che private anche di quel poco di cassa diventano perle chillout da non ascoltare con attenzione ma solo da sentire col subconscio, che ne viene piacevolissimevolmente coccolato.

Daft Punk - Tron legacy soundtrack




Premessa doverosa: NON è un album dei Daft punk.

Ascoltato in quest'ottica, senza le pretese che sarebbero anche normali di fronte a un nuovo album di Bangalter e Guy-man, si rivela per quello che è veramente: una colonna sonora coi controcoglioni, che vale il prezzo del film al cinema pur sapendo che sarà una cagata allucinante, ma chi se ne frega quando puoi vedere delle scene d'azione maranzissime con "Derezzed" in sottofondo?



Underworld - Barking



Gli album di artisti di musica "da club" sono spesso e volentieri delle cagate pazzesche, raccolte di fondi di magazzino e tracce troppo fuffa per meritarsi un ep da sole mascherate da progetto organico; quando va di superlusso c'è una traccia appena decente sulla decina che compongono l'lp.

Nell'ultimo album degli Underworld ci sono due tracce dellamadonna ("Always loved a film" e "Scribble", prodotta assieme a quel geniaccio di High Contrast), che è già un ottimo risultato di per sè, ma in confronto a quellammerda fumante dell'album precedente ha del miracoloso.



Tensnake - In the house




Questo è il capo della prossima grossa tendenza sia del club che, dopo, del mainstream.

Non mi stupirebbe sentire la sua "Coma cat" suonata in tutte le radio e i locali commerciali nel corso del 2011, ma a parte questo il suo doppio cd su Defected è molto molto carino, a cavallo tra il suo sound nudisco gayissimo e cose un po' più "standard" e semplificate.

Credo di non essermi dimenticato niente, anche se probabilmente l'ho fatto lo stesso, ma già così credo di aver raccolto molto di quello che di meritevole è uscito in questo 2010: mi avanza ancora qualcosa da sentire a dovere, tipo l'album di Dj Fresh che giace abbandonato sul mio hd da tempo immemore, ma di sicuro c'è della roba che ho lasciato intenzionalmente fuori dal novero dei buoni e alla quale accennerò giusto brevemente:

  • Shed: dai su, hai fatto vedere che sei bravo, sei intellettuale, sei simpatico come un calcio nelle palle così piaci ai clubber impegnati, adesso piantala con ste cacate spezzate e rimettiti a suonar techno, che sei capace
  • Caribou: cacca per fintoindie, mi fa un effetto giusto poco meno fastidioso di quello che mi fanno i Justice
  • Matthew Dear: anche te, hai fatto vedere che sai fare l'artista eclettico con un album completamente anonimo e dimenticabilissimo pur di fare qualcosa di diverso, adesso torna a fare le cose che sai fare
  • Reboot: torna nel dimenticatoio, grazie e arrivederci, peccato, per un po' pensavo fossi bravino
  • Mr. G.: bleah.
  • Jamiroquai: bastava dirlo che avevi finito i soldi, non c'era bisogno di raschiare il fondo del barile a sta maniera
C'è qualcosa che mi sono dimenticato, affezionati lettori?

12 commenti:

JIMMY ha detto...

Stupendo il commento su Reboot

Dariosh ha detto...

Su Caribou non saremo mai d'accordo!

A me il nuovo dell'Underworld non piace molto, sarà che l'ho ascoltato poco...

Anonimo ha detto...

Un regalo di Natale last minute? Il nuovo doppio di Mario Biondi, "Yes you"! È il live che riporta le emozioni del suo magnifico “Spaziotempo tour 2010”, durante il quale era sul palco con due orchestre, una jazz acustica e una funky-soul ed elettrica. Nel disco canzoni di Biondi ma anche riletture di standard classici (Weather Report, Art Blakey, Gino Vannelli , Charlie Parker, Earth Wind & Fire, Nat King Cole). Imperdibile!

Raibaz ha detto...

Wow, lo spam in italiano nei commenti mi mancava :D

Direi che sono così felice di vedere una cosa così ridicola che non lo cancello...

@Dariano: su Caribou non siamo d'accordo perchè tu in fondo sei un indiesnob :D

JIMMY ha detto...

Beh Raibaz tecnicamente è marketing fatto con i piedi...Ma si sa che adesso vanno di moda i blog...

fede ha detto...

diciamo che siamo d'accordo solo su four tet bello caribou brutto e reboot molto brutto :P

Raibaz ha detto...

@Jimmy sisi, fa ridere per quello :D

@Fede: e su Mr. G completamente inutile e Kaito no? E sulla colonna sonora di Tron no?

fede ha detto...

mr G completamente ignorato, kaito molto bello ma non nei miei dischi dell'anno e i daft devo ancora ascoltarli ;)

noto ha detto...

Condivido tutto fuorché Underworld e Pendulum (non incazzarti, ma quest'album mi sa di "finto", nonostante sia stato incensato da tutto il mondo).
Riguardo alla OST di Tron: alleluya, finalmente qualcuno si è accorto che non è un nuovo album, ma una colonna sonora (bellissima).

Aggiungo e consiglio:


Luke Abbott - Holkham Drones
Royksopp - Senior
Bahwee - Flavors
Neon Indian - Psychic Chasms

Raibaz ha detto...

Luke Abbott l'ho sentito di sfuggitissima e i Royksopp li ho su hd e devo ancora sentirli, cmq me li segno...gli altri due non li conoscevo, grazie :)

La critica di "fintezza" all'album dei Pendulum è un po' quella che gli muovono molti di quelli a cui non è piaciuto e non la trovo del tutto sbagliata, però secondo me il suo valore sta proprio nel fatto che non ci prova nemmeno a sembrare un album "vero", fa solo più caciara possibile senza se e senza ma :)

Aggiuntina dell'ultimo minuto: Kryptonite di DJ Fresh, dnb di altissimissimissimissimo livello.

Fabio ha detto...

Ottimo post Raibaz... corro a comprare un bel po' di roba che degli album recensiti ne conoscerò al massimo 1 o 2!
ps. l'album di Caribou non è poi così male eh...

emilianorusso ha detto...

fourtet non male ma non so se metterlo addirittura tra i dischi dell'anno... e lasciare fuori cobblestone jazz, magari..
gli underworld hanno fatto un disco all'apparenza leggero ma che con gli ascolti rivela tante vene diverse, ora new wave, ora trance, addirittura ombrosità dub, e che forse non ha valore assoluto nella storia della musica ma all'interno del loro percorso sicuramente sì..

altri dischi che mi hanno colpito, senz'altro
tiefshwarz - chocolate,
quentin harris - sacrifice
(il bellissimo) peven everett - beyond the universe - remix edition
(e quello che mi ha emozionato di più) the roots - how i got over