mercoledì 28 ottobre 2009

Bart Skils - Voltt 01

Ci sono mixcd che vanno comprati non solo perchè sono belli, ma perchè fotografano un momento storico della ruota che gira dell'evoluzione musicale, perchè risentiti anni dopo ti ricordano con precisione cosa sentivi in quel momento, facendo riaffiorare magari anche qualche ricordo di party o situazioni particolari.

L'anno scorso era successo così col Fabric di Luciano, che era praticamente un'istantanea del set, sempre uguale, che il baffuto cileno proponeva nel 2008 e che andava per la maggiore; quest'anno nonostante (finalmente) si respiri un'aria molto più variegata rispetto al periodo del boom minimale il filone che attualmente domina i miei ascolti e i miei cuoricini su last.fm è quello olandese.

Ho già espresso varie volte il mio apprezzamento per la cricca di Amsterdam, non solo a livello puramente musicale ma anche perchè hanno saputo creare una scena completa, non solo con le etichette ma anche con un negozio di dischi, Outland records, e con un party, il Voltt appunto e il suo festival annuale Voltt loves summer: va da sè che all'uscita della prima compilation del Voltt mixata dal boss di casa Bart Skils non sono proprio riuscito a lasciarla nei magazzini di decks.de.



Come era più che lecito aspettarsi, la tracklist è composta per la quasi totalità da tracce uscite su 100% pure, Remote Area/Area Remote, Intacto e altre etichette olandesi: a fare eccezione c'è giusto un remix di Nick Curly e pochissimo altro.

Sempre come era prevedibile, il buon Bartolomeo piazza qua e là anche un po' di farina del proprio sacco, sia da solo che col compare Anton Pieete, col quale regala uno degli highlight del cd, l'eccellente remix di "The feelin'" di Pitto; tra le altre perle, proprio quel remix di Nick Curly su Spencer Parker, ma anche Mamdaye dell'ottimo Julien Chaptal ormai praticamente olandese d'adozione e soprattutto uno dei migliori dischi dell'anno, il Remote Area di Alex Celler che ho sentito per la prima volta in marzo, in un live del Time warp, e che non mi ha ancora stufato (e che infatti compare spesso e volentieri nella mia orchestrina settimanale).

Morale, tutto il cd scorre perfettamente, senza particolari eclettismi ma con una linea impeccabile e con uno stile ben definito, quello olandese appunto, fatto di funkettonismi, vocal frifri ma non troppo insistiti e sound design sempre molto curato (anche perchè lo fa quasi sempre la stessa persona, 2000 and one che è anche responsabile del mastering del cd), col bassone bello pieno e le percussioni croccanti.

Con ogni probabilità, come tutti i mixcd molto focalizzati, non invecchierà troppo bene e risentito tra un po' suonerà già datato, ma per ora me lo godo con piacere e poi rimane sempre valido per l'archivio come foto di quello che ascoltavo nel 2009.

martedì 27 ottobre 2009

Lucio Dalla e Beppe Grillo non suonano più insieme

Per me il djing è una cosa intimista, fondamentalmente solitaria: una delle (tante) cose che mi piacciono di mettere i dischi è che non importa quanta gente tu abbia davanti, nessuno o migliaia di persone, a comandare sei sempre tu e solo tu e sei solo tu ad avere la responsabilità di tutto.

Si ok bello condividere con gli altri la propria passione per la musica, ma la gioia e la soddisfazione di un buon set, per me, arriva principalmente da me stesso.

Morale, ci sono rimasto un po' così leggendo questa recente intervista a Ricardo su RA, in cui sostiene adora suonare back to back piuttosto che da solo, perchè è come suonare in una band e gli consente di condividere una situazione piacevole: vuoi per una questione di gusti non sempre compatibilissimi con la gente con cui mi è capitato di suonare, vuoi per un po' di sociopatia che, in fondo, contraddistingue tutti noi nerd, io non ho mai amato più di tanto il back to back, anche perchè una delle parti più divertenti secondo me è proprio quello che lo stesso Ricardo definisce "pianificare le proprie 20 mosse a scacchi", ho sempre preferito suonare da solo e giocarmi la mia partita a scacchi.

Questo non significa che non apprezzi un buon set B2B, di quelli in cui senti che c'è comunione di intenti e di visione del set nella sua totalità: i miei ammisci Naph e Carlo.c, o la (fu) boyband Alexxei'n'Nig, che hanno praticamente sempre fatto B2B, ormai riescono a proporre un set organico e coerente a differenza di tanti altri back to back raffazzonati e tirati su all'ultimo momento, anche se la palma di miglior back to back ever, non c'è storia, spetta a Robag e Soren:




I fratelli Whignomy, sentiti più di una volta, mi hanno sempre stupito, pensando con una mente sola in cui non si riesce mai a capire quale dei due sia il genio e quale la spalla, scambiandosi continuamente di ruolo, e forse quello che li distingue dal resto dei back to back è proprio questa loro poliedricità assoluta che li rende in grado di indossare cappelli diversi all'interno dello stesso set: non c'è, come spesso accade, quello dei due che fa più il melodico e quello che fa il percussivo, o quello dei due che fa l'intellettuale e quello che fa il maranza, a ogni disco Robag e Soren seguono la strada dettata dal "fratello" e ne suggeriscono una nuova, mantenendo sempre una linea perfetta.

Ora, la notizia del giorno è che dal 2010 i Whignomy bros. non suoneranno più insieme dopo 17 anni di onoratissima collaborazione, come da comunicato ufficiale sul sito.

Mi dispiace, e molto, perchè il back to back inteso come entità astratta ora perde il suo termine di paragone migliore: non riesco a immaginare un'altra coppia di dj che suoni sempre insieme e che solo insieme riesca a ottenere risultati così stratosfericamente sopra la somma delle parti, ok ci sono Ricardo e Raresh, o Ricardo e Luciano, o Luciano e Dice, ma sono come il Real Madrid dei galacticos, un assembramento di stelle a cui però manca quel pochino d'anima e di coesione in grado di fargli fare il salto di qualità.

In realtà non ho mai sentito nè Robag "Lucio Dalla" Wruhme nè Monkey "Beppe Grillo" Maffia da soli, per cui magari mi stupiscono con effetti speciali dimostrando che da soli valgono tanto quanto, ma per adesso rimane il dispiacere di sapere che il set meraviglioso del Green&Blue 08 sarà l'ultima volta che avrò sentito i Whignomy bros.

Che poi, vista l'istintiva simpatia che mi hanno sempre ispirato, sia in console che in quelle due parole scarse scambiate nel prato di Oberthausen, con Robag che scopre che arrivi dall'Italia e ti dice, in italiano "Io sono Robag!" e Soren con la benda da pirata perchè aveva preso un pacco di dischi in faccia girando per il negozio, spero davvero che non abbiano litigato, anche se non riesco a immaginarmi due orsetti paciocconi come loro che litigano.

lunedì 26 ottobre 2009

OrchestRaibaz, puntata #30 - Housettone gruveggiante

Pacco di dischi nuovi a casa Raibaz, set farcito di novità!

Il pacco di dischi in questione è questo, che ho già ampiamente raccontato su FF...quindi parliamo del set, che come al solito parte lento, quasi dubbeggiante e con molta classe gentilmente offerta da Serafin e Rozzo che non deludono mai, per poi spostarsi a colpi di deepponi verso lo splendido Upon you del caro ammico Santorini, autore (spam spam spam) dell'ultimo Exprezoo in vendita in tutti i migliori negozi di dischi e poi dirigersi verso l'housettone bello grooveggiante, in equilibrio tra il fioretto di Ethyl e Huxley e l'accetta della bombammano-zzio di Matt Tolfrey e D. Ramirez sull'etichetta di Phonica records, che dimostra che per avere un'etichetta valida non serve avere i negozianti simpatici.

La tracklist quindi dice:

Posh 111 - Nedenumit (Barraca music)
Mountain people - 008.1 (Mountain people)
Marc Vision & Franco Lemon - Sostein (Ostwind ltd)
Markus Homm - Moving image (Lauhaus rmx) (Ostwind)
Santorini - Shaditz (Upon you)
Alex Celler - North London cutz ep (Cinematic)
We see us - We see us (Nick Curly rmx) (We see us)
Alex Niggemann & Superlounge - Fortuna (Strictly chosen)
Ethyl & Huxley - The white ep (Tsuba)
Daniel Roth - The blow you know ep (Be chosen)
Kaspar - Chicago take (Lauhaus rmx) (Bloop)
Matt Tolfrey & D. Ramirez - Bounce to me (Phonica)
Anthea & Celler - Down with G.O.D. (Dj Sneak rmx) (Tuning spork)
Unknown - Move your body (Beeee)

As always, il link per scaricare il mixato è questo, mentre questo è il feed rss del podcast per esser sempre aggiornati quando pubblico una puntata nuova dello show.

venerdì 23 ottobre 2009

Sono una persona semplice

La giornata lavorativa inizia presto ed è piuttosto faticosa, scadenza pressante e incombente, Explorer che fa il suo mestiere e non si comporta mai come ti aspetteresti, facendoti perdere mezza giornata, sbattimenti assortiti vari ed eventuali.

Il pranzo, se così si può chiamare, è una di quelle zuppe plastificate&confezionate che sono praticamente acqua calda con un po' di sapore artificiale, sia come gusto che come nutrimento, ovviamente consumata senza alzare gli occhi dal pc.

Come se non bastasse devi pure vivere la vita di una persona normale, parallelamente al lavoro, per cui gestisci i tizi che consegnano la lavatrice nuova (che dovrai perdere tempo a usare anche, ogni tanto), vai dalla commercialista a portare la contabilità del trimestre, etc.

Per qualche sorta di miracolo riesci ad addomesticare IE e alle sei emmezza la giornata lavorativa pare finita, avanza stranamente una ventina di minuti prima della routine vasca-cibo-esci-e-abbi-una-vita-sociale.

Tolgo il coperchio ai 1200, mi lascio cullare per un istante dall'abbraccio caldo e puzzolente di mille serate delle V700, appoggio la puntina su uno di quegli ingombranti plasticoni neri.

Fuori dalla finestra, è uscito il sole dalle nuvole giusto il tempo di qualche minuto di "The sky is pink" prima del tramonto.

Per una ventina di minuti siamo solo io, i dischi e il tramonto, e a me basta questo perchè la giornata si trasformi di colpo in un giorno meraviglioso.

E' bello essere una persona semplice :)

giovedì 22 ottobre 2009

Open Thread: i client email nel (quasi) 2010

Per una volta facciamo come fanno i blogger "pro" e mettiamo in un post solo l'inizio di una discussione per poi lasciare (sperare) che si sviluppi nei commenti.

Premessa: da buon fan sfegatato delle applicazioni con la G, finora ho sempre delegato a GMail la gestione di tutte le mie mail, visto anche che consente di gestire più indirizzi dallo stesso account scaricandone le mail via POP o IMAP, per cui mi viene comodo gestire i vari raibaz@exprezoo.com e simili.

In realtà è migliorabile, nel senso che quando si mandano mail da account diversi da quello base escono come "raibaz@gmail.com on behalf of _l'altro indirizzo_", ma è roba su cui si può tranquillamente chiudere un occhio a fronte dell'antispam (quasi) a prova di bomba, del sistema di tagging dei messaggi coi filtri automatici, del sistema di ricerca nelle mail vecchie Google-based e dell'essere "in the cloud", che mi consente di vedere la stessa situazione postale (esiste una cosa come la "situazione postale"?) ovunque mi trovi, su qualunque pc, più sicuramente una serie di features che ignoro e che lo renderebbero ancora piùmmiglioredelmeglio.

Usato in combo con GCalendar, poi, si trasforma in un PIM full-optional dotato pure di sincronizzazione seamless con la posta e il calendario del mio Blackberry, grazie all'applicazione Google sync gentilmente offerta dai signori di Mountain view.

Per motivi lavorativi recenti, ossia fondamentalmente che ho dovuto testare Xobni (pessima impressione e disinstallazione immediata, btw) e una legittima avversione dei miei nuovi colleghi per i dati "in the cloud", che in realtà è un tema molto esteso e su cui mi rendo conto di avere opinioni molto diverse dalla maggioranza della gente che potrei pensare di approfondire in futuro in un post dedicato, ho installato la trial di Outlook, che probabilmente finirà nel cestino molto prima della fine del periodo di prova per via della user experience da monolite enterprise anni '50.

Attualmente sto provando la combo Thunderbird-Lightning e devo dire che, per quel poco che ho visto finora, il look&feel è ottimo e sembra "ti faccio fare le stesse cose che puoi fare con Outlook ma aggiornate al terzo millennio, e sono pure free software ed estendibile".

Morale, sono un po' in crisi d'identità e pieno di dubbi:

  • E' veramente così male e poco enterprisey usare GMail?
  • Se si (e quindi per essere veramente enterprisey bisogna usare un client residente con tutto quello che comporta), Thunderbird+Lightning è una valida alternativa ad Outlook o l'unica alternativa è tamponare il sanguinamento agli occhi e ai neuroni che causa quell'interfaccia demenziale e adattarsi a usarlo perchè ormai è standard?
  • Esiste un'altra via che magari ignoro per avere le proprie mail e il proprio calendario sempre disponibili ovunque e su qualunque device?

lunedì 19 ottobre 2009

OrchestRaibaz, puntata #29 - Minimale cupa

Set "a luci spente", oggi: ho spento la luce nel mio studio di registrazione (aka la mia camera da letto, bedroom djs FTW!) e ho frugato negli scaffali in cerca di tutta la cupezza che fossero in grado di esprimere.

Visto il funkettonismo imperante degli ultimi tempi, quindi, di nuovo c'è ben poco ed è tutto su Vakant, una delle poche etichette (forse l'unica) in grado di bilanciare a dovere il bonghetto funkettino scuoticulo col dubbeggiante di classe che fa tanto fintointellettuale, mentre il resto è tutto gentilmente offerto dagli archivi di casa Raibaz, sempre rigorosamente in ingombrante plastica nera.

L'aver scavato nel mio recente passato mi ha permesso di suonare alcuni dei miei dischi preferiti di sempre, come l'Akufen reinterpretation di Richie Hawtin altrimenti noto come "genio+genio" e di riscoprire dei dischi che "ai tempi" suonavo senza troppo gusto, tipo lo Sleeparchive che faceva furore tra i romani o l'Einmaleins dei Pan-pot, che all'epoca di Beatbank non potevo suonare perchè tanto l'avrebbe suonato sicuramente Naph :)

In tutto questo buio, alla fine, un raggio di luce fende le tenebre e abbaglia: sono i synth luminosi e aperti di Jackmate, che ci accompagnano alla chiusura dolce e buona per il bacio della buonanotte di un altro grande genio, Matthew Herbert, che mette le mani su Roisin Murphy quando ancora lo faceva solo in senso figurato.

Tracklist, quindi:

Royksopp - Beautiful day without you (Whighomy & Robag spekfakkel remikks) (FAT)
Onur ozer - Eclipse (Loco dice rmx) (Vakant)
Donnacha Costello - Bear bounces back (Troy Pierce's too sad to bounce rmx) (Minimise)
Cosmic sandwich - Cosmic sandwich (Dominik Eulberg rmx) (MBF)
Pan-pot - Pious sin ep (Einmaleins)
Onur Ozer - Valtd 1 (Vakant limited)
Ricardo Villalobos - My life without a wife (Telegraph)
Nathan Fake - Dinamo (Dominik Eulberg rmx) (Traum)
Ricardo Villalobos - Dexter (Playhouse)
Richie Hawtin - Forcept 1 (Akufen reinterpretation) (Minus)
Sleeparchive - Elephant island (Sleeparchive)
Dachshund - Water game (Num ltd)
Jackmate - Dynasty (Phil e)
Moloko - Sing it back (Matthew Herbert rmx) (F-111)

Il link per il daunloood è questo, mentre questo è il feed RSS del podcast.

Status update

Come si evince dall'abbassamento della frequenza con cui compaiono novità qui e come il lettore attento avrà già percepito leggendo tra le righe le mie ultime esternazioni, ho un nuovo lavoro.

Senza scendere in dettagli troppo noiosi, è un lavoro che almeno per ora è molto impegnativo ma che è anche molto stimolante dal punto di vista tecnologico: in neanche due settimane ho già imparato e messo mano su un sacco di roba nuova, e la cosa non può che farmi piacere.

Staremo a vedere come va, nel frattempo, almeno per ora, sono molto soddisfatto.

Come se non bastasse, ormai da un po' di tempo dò una mano ai ragazzi di Zero.eu scrivendo articoli sugli eventi della naitlàif milanese e non, che in fondo è quello che ho sempre fatto qui, con la differenza che lo stile di Zero è molto diverso dal mio per cui oltre a darmi soddisfazione perchè aiuto un carissimo amico e a fare quel minimo di prestigio di comparire su un sito piuttosto famoso nel settore, mi piace farlo anche perchè costituisce un ottimo esercizio di scrittura.

Sempre sul versante "esercizi di scrittura" e per la serie "non facevo già abbastanza cose", ho anche aperto un altro blò, in verità qualche mese fa e non ora che pare che li stiano chiudendo un po' tutti, sul quale raccolgo i post troppo nerd per finire qua: anche quello, come questo, ultimamente langue un po', ma confido che il lavoro nuovo mi stimoli a scriverci qualcosa.

giovedì 15 ottobre 2009

Il coraggio del formaggio

Si ok bello fare quelli underground che si spippacchiano intellettualmente parlando di avanguardie e musiche complicate, ma ogni tanto bisogna assumersi le proprie responsabilità e fare coming out quelle volte che proprio non se ne può fare a meno, capita nelle orecchie una traccia assolutamente cheesy, facilona e al limite del maranza, eppure non ce n'è, è proprio bella:




Per questa traccia tutti stanno prendendo insulti da tutti: i Pendulum dalla scena dnb perchè non è "true dnb" (manco fossero dei metallari), Calvin Harris li prende un po' per tutto l'album perchè è di un'ignoranza paurosa e non in senso buono, io probabilmente li prenderò (e già li ho presi) perchè tracce così formaggiose non sono da me, ma non ci posso fare niente, a me mepiasce.

lunedì 12 ottobre 2009

OrchestRaibaz, puntata #28 - Classy house d'atmosfera

Oggi set introspettivo.

Sarà la stanchezza che mi affligge di recente o semplicemente che ne avevo voglia, oggi i bpm si abbassano e le sonorità si fanno meno percussive e più d'atmosfera, al limite della malinconia che mi ha preso da un certo punto in avanti anche per via del beatmatch non proprio ai massimi livelli.
Ci sono un sacco di nomi classy, quindi, tra Mike Shannon e il mio remixer preferito di sempre, Nacho Marco, ma c'è anche spazio per la traccia più raffinata del bellissimo ep di Quikè su Exprezoo e per il finale piovoso e strappalacrime, con uno dei tanti capolavori dei fratelli Whignomy e il beat spezzato dell'unica traccia valida dell'ultimo album degli Underworld.

Il set è così così, lo ammetto (è il bello della diretta!), comunque per chi ci tenesse la tracklist dice:

Kaito - Awakening (Kompakt)
Ame - Shiro (Sonar kollektiv)
An-2 - Road through the rain (Was not was)
Adam Marshall - Chrod tracking (Mike Shannon rmx) (Kuji)
Taho - Shambhalla (Ovum)
Fish go deep - The cure and the cause (Dennis Ferrer rmx) (Strictly rhythm)
Quikè - De belleville (Rio padice rmx) (Exprezoo)
Andrew Grant - Archivos (Nacho Marco rmx) (Barraca music)
The timewriter - Vintage circuits (Nacho marco rmx) (Plastic city)
SLG - Slapback (Cynosure)
Joris Voorn - From a deep place (Green)
Whignomy Bros. Wurz und blosse (Speicher)
Underworld - Beautiful burnout (Pias)

Il link per scaricarlo è questo, mentre questo è il feed RSS per essere sempre aggiornati quando pubblico nuove puntate dell'orchestra, si spera migliori di questa :)

giovedì 8 ottobre 2009

Roba seria per una volta

Oggi si parla di politica.

Non del fatto del giorno del Lodo Alfano, chè tanto ne parla già tutta Italia e non solo, però, visto che il titolo dice "roba seria".

Allora: si dà il caso che io con l'Internèt mi ci guadagni da vivere, oltre che scriverci minchiate, il tema del digital divide e dell'alfabetizzazione informatica mi sta particolarmente a cuore.

Si dà anche il caso che, per quei due o tre che non se ne fossero accorti, qui in Itaglia viga una situazione che definire "tecnologicamente arretrata" non è neanche più un eufemismo ma si avvicina più al puro wishful thinking.

Si dà il caso, ancora, che tale situazione sia dovuta principalmente a una legge del 2005, la fantomatica legge Pisanu.

La legge Pisanu è quella cagata per cui tenere la wi-fi aperta in Itaglia è reato, ossia, in altre parole, la ragione per cui in Itaglia ci sono si e no tre o quattro hotspot wifi non a pagamento e che comunque, anch'essi prima di farti connettere vogliano l'esame del dna di tutti i tuoi amici parenti fino al decimo grado, il numero di peli di tutti gli animali domestici che hai mai posseduto e il cognome da nubile della madre della tua maestra delle elementari.

In maniera indiretta, quindi, la legge Pisanu è il motivo per cui la connettività mobile in Itaglia è soggetta all'imbarazzante cartello degli operatori mobili per cui per usare la rete in mobilità le alternative significa pagare in anticipo un abbonamento ventennale dal pratico costo di 30 organi interni a scelta e che consenta solo l'accesso a facebook o, al massimo, al portale delle suonerie gestito dall'operatore.

Ma perchè tutto ciò?

La realtà è che la legge Pisanu è stata promulgata in fretta e furia all'indomani degli attentati della metro di Londra (e infatti non parla solo di Internèt ma di terrorismo in generale, tipo che ha introdotto controlli più rigidi sulla circolazione degli esplosivi, snellito le procedure di espulsione e qualche altra cazzimma del genere), in quel clima di panico assoluto in cui chiunque desiderasse connettersi a Infernèt era per forza un pericoloso terrorista da schedare e tenere d'occhio solo perchè la carcerazione preventiva non è prevista, e avrebbe dovuto durare solo fino al 31 dicembre 2007; ovviamente però in Itaglia le cose non vanno sempre come devono andare e quando è arrivata la data di scadenza la legge Pisanu è stata prorogata fino al 31 dicembre 2008 e poi ancora fino al 31 dicembre 2009, più che altro perchè non c'era nessuno che avesse il tempo, la voglia o soprattutto le competenze di rendersi conto del danno che ha fatto in questi anni.

Per capirci, Sergio Maistrello fa un ottimo esempio in quest'articolo su Apogeonline, dicendo che
nel momento in cui nel mondo la rete si apre sempre di più al prossimo grazie alle tecnologie wireless e all’utopia mutualistica dei tanti punti di accesso condivisi liberamente da privati, da istituzioni e da locali pubblici, in Italia abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali, aliene alla sua immediatezza ed efficacia. È come se dopo gli anni ’70 il telefono fosse rimasto alla teleselezione tramite operatrici.

Morale, questo post come gli altri che sono apparsi in rete oggi ha l'intento, non facile, di sensibilizzare laggènte sul danno che questa legge ha fatto, direttamente e indirettamente, al paese negli ultimi anni e su quello che farebbe se venisse ulteriormente prorogata.

E' da questo che dipende il futuro del paese, mica dalle escort o dagli strepiti "mamma, mamma, il nano cattivo mi ha dato del comunista".

martedì 6 ottobre 2009

Rivalutare (e di molto) Discovery

Pitchfork, la bibbia dell'indiesnob, ha già iniziato a menarla con la fine del decennio pubblicando delle feature a puntate coi meglio degli anni '00, culminate con quella sui migliori 200 album degli ultimi 10 anni.

Al di là della Pitchforkata della prima posizione, occupata dal capo indiscusso e indiscutibile degli album indiesnob ("Kid A" dei Radiohead) e della seconda occupata da un album che onestamente non conoscevo e su cui quindi non posso esprimere giudizi, il terzo posto mi ha dato uno spunto di riflessione mica male, che per Pitchfork è una novità.

Il terzo miglior album del decennio, secondo gli indiesnob, è questo:



Ok, in qualunque "il meglio di..." i Daft Punk ci stanno bene, ma com'è "Discovery" a ormai quasi dieci anni dall'uscita?

All'epoca ero piccino, soprattutto quando uscì "Homework": ascoltavo il Deejay Time e i Daft Punk sono stati praticamente il mio primo impatto con dell'elettronica di livello un po' più alto della commerciale radiofonica, impatto che ho preso in piena faccia e dal quale, mi pare evidente, devo ancora riprendermi.

"Homework" per me non è stato "solo" uno dei massimi capolavori dell'elettronica, è stato anche uno dei dischi che più mi hanno influenzato e che, tuttora, influenzano pesantemente il mio gusto musicale: va da sè che qualunque cosa Thomas e G-man facessero uscire dopo cotanto primo impatto avrebbe avuto l'effetto delusione da "se vabbè ma era molto meglio quello prima", semplicemente perchè "quello prima" era praticamente inarrivabile.

Morale, quando è uscito "Discovery" l'ho comprato al day one e l'ho scaffalato pochi giorni dopo, bollandolo come uno squallido follow-up e pare che non sia stato il solo a intenderlo così, visto che "Alive 1997", uscito nello stesso anno, ha sempre avuto un alone di "ok scusate fans-hardcore-che-volevano-i-technoni, vi teniamo buoni con questo visto che l'album era un po' loffo"; in realtà "Discovery" è un disco tutt'altro che immediato e, soprattutto, tutt'altro che adatto a un adolescente,  per cui, semplicemente, all'epoca non ero pronto.

Risentendolo ora, col senno di (molto) poi, oltre a essere molto più bello e più maturo di come mi ricordassi ("Homework" di fatto è una raccolta di dancefloor killers partoriti dalla mente di un genio e mezzo, mentre "Discovery" è un progetto molto più organico e strutturato), scopro che ha influenzato la musica successiva almento tanto quanto il precedente: al di là dei casi evidenti come Kanye "Imma let u finish" West che rifa "Harder, better, faster, stronger", pare evidente come l'uso&abuso recente del vocoder discenda in maniera più o meno diretta dai vocalizi di Romanthony e come quasi tutte le tracce siano state usate in contesti poco affini alla club culture e al dancefloor, dai video di youtube con le coreografie buffe su "HBFS" all'attacco di "Digital love" che è stato per lungo tempo nei promo di MTV, molte delle tracce di "Discovery" hanno un'ottima probabilità di suonare "già sentite da qualche parte" anche al più ottuso dei profani.

La potenza di "Discovery" in realtà è proprio qui: esattamente come "Kid A" è la testa di ponte dell'indiesnob che scopre l'elettronica e giura di aver sempre ascoltato techno perchè gli piace vedere i Radiohead che farfugliano il kaoss pad, il secondo album dei due robot francesi è l'anello mancante tra pop e club music di livello, proseguendo e perfezionando la via che aveva già tracciato "Homework" quattro anni prima.

All'epoca ero troppo ggiòvane per accorgermene, ma "Discovery" è importantissimo nell'arco del decennio proprio perchè ha mostrato a una schiera di produttori una nuova strada per raggiungere il mainstream, fatta di suoni danzabili ma tutto sommato di classe: il primo figlio nato è il french touch (anche se in realtà era figlio già di "Homework"), ma ci sono decine di produttori che hanno fatto botti più o meno grossi più o meno di recente con cose di derivazione dancefloor che devono a "Discovery" almeno un po' di gratitudine (sparo il primo nome che mi viene in mente: Hercules & love affair)

Morale, sentito con orecchio superficiale "Discovery" è "solo" un capolavoro spesso misconosciuto, ma sentito in relazione a quello che è venuto dopo è, effettivamente, uno dei tre dischi migliori del decennio passato.

A questo punto, speriamo di riuscire a rivalutare allo stesso modo anche quella cagata di "Human after all", tra qualche anno.

lunedì 5 ottobre 2009

OrchestRaibaz, puntata #27 - Neohouse from Romania

Dopo due set a tema di fila, ecco di nuovo un set "alla Raibaz", con tanto gruvo e un buon equilibrio tra novità e perle ripescate dagli archivi dello scaffale dei dischi: ci sono ben due tracce dello splendido Diynamic nuovo e ci sono dei rumeni nuovi e promettenti pescati dal marasma di belle tracce che arrivano ultimamente da Bucarest e dintorni, ma sempre a proposito di Romania ci sono gli esordi produttivi di Pedro e Rhadoo e pure una chicca spesso dimenticata dei Daft Punk.

Morale, senza por tempo in mezzo, voila la tracklist:

Carsten Rausch & Ferdinand Laurin - Ashido EP (Vivid)
Rhadow - No excuse (Greelpound)
Pedro - De bou (Arpiar)
Dragosh - Tre buru (Viva)
iO - Matin (Diynamic)
Ernesto Ferreyra - Midnight sun ep (Lomidhigh organic)
Rhadoo - Dor mit oru (Cadenza)
Mark Broom - People (20/20 vision)
District one - One 2 one (100% pure)
Pawas - Mac dub (Chris Lattner rmx) (Fear of flying)
Gabrielle - Forget about the world (Daft punk rmx) (Virgin)
iO - Cabaret (Diynamic)
David Labeij - Beige ep (Remote area)
Kabale und liebe - Mumbling yeah (Marco Carola kick rmx) (Remote area)
Underworld - Rez (JBO)

Il link per scaricare il set, as usual, è questo, mentre questo è il feed RSS del podcast per esser sempre aggiornati quando esce un episodio nuovo.

venerdì 2 ottobre 2009

Mimmo Fish - Sono uno scemo

Ok, oggi l'hanno bloggata e tumblrata un po' tutti, ma la vera cover italiana di Creep dei Radiohead (altro che quel vecchio drogato bavoso) è troppo figa per non darle un po' di risalto anche qui:



A dimostrazione che anche la musica seria, sentita nella propria lingua madre, è roba ridicola.