venerdì 26 febbraio 2010

Il ritorno della boy band

Una volta c'erano questi, per cui le mie compagne delle medie si stracciavano le vesti, piangevano e si emozionavano tra una puntata e l'altra di "Non è la rai":



Il fenomeno delle boy band esisteva già da mo (a conti fatti, per l'epoca, anche i Beatles erano una boy band) ma i Take that hanno generato una serie mostruosa di epigoni e cloni il più delle volte assolutamente trash e inguardabili, citando a memoria mi vengono in mente tipo:





E, soprattutto, il miglior clone dei Take that che la storia ricordi, esibitosi anche al festivàl della canzone italiana con un pezzo di rara bruttezza:



Dopo di loro, fortunatamente, il fenomeno delle boy band si è spento, anche se oggi c'è un duo meraviglioso in grado di rinverdire i fasti di cotante meraviglie degli anni '90: sto parlando del gustosissimo duo italo-siberiano Alexxei'n'Nig, artisti di punta della label più figa del panorama italiano, la Exprezoo records, e idoli incontrastati e incontrastabili di tutte le ragazzine del mondo, più dei Tokio Hotel e del finocchio di Tuailàit, più ancora di Pupo ed Emanuele Filiberto.

La parte più russa del duo, Alexxei, si è trasferita al caldo l'anno scorso lasciando il povero Nig a piangere calde lagrime nella città della Mole, ma ora è di ritorno e insieme i due ggiòvani sono pronti a far piangere le ragazzine stasera al Puddhu bar, dove si vocifera addirittura di tre ore di back-to-back.

Io ci sarò, e voi?

mercoledì 24 febbraio 2010

Quando lammerda diventa WIN

Il fatto che l'unica cosa rimasta dopo la settimana dell'evento televisivo più nazionalpopolare d'Itaglia sia la canzone (se così si può definirla) più fuffa di tutti i tempi, cantata dal nano di fantasilandia in combo con il principe desticazzi e il campione mondiale di anonimato e insignificanza, mi pare un degno esempio di come il panorama sia definitivamente cambiato per chiunque crei contenuti, di qualsiasi tipo.

Appare infatti evidente come, in tempi di coda lunga, cultura del remix, viralismi e così via produrre dei contenuti facilmente viralizzabili e remixabili sia molto più importante che puntare alla qualità: è il caso dell'orripilante campagna Diesel "Be stupid", che ha avuto successo non tanto perchè fosse figa in sè ma perchè era semplice da prendere per il culo, e sta capitando anche col prodotto del trio fuffa, per il quale spuntano parodie come funghi:



La prima è stata questa, di Ciao belli, ma ovviamente non si potevano esimere i più grandi genii contemporanei, gli Elii, che di rework delle canzoni di Sanremo sono ormai esperti avendone già fatti di meravigliosi quando conducevano il dopofestival:



Ma non è male neanche il remix dubstep, che ho trovato dal Melkio:



Morale, siamo davanti a un momento in cui per avere successo e far parlare di sè non serve più avere il prodotto migliore, ma quasi addirittura conviene averne uno (di molto) peggiore? E' ovvio che la scelta della mediocrità non premi mai, non l'ha mai fatto, ma l'idea di produrre roba intenzionalmente pessima potrebbe non essere così peregrina...

lunedì 22 febbraio 2010

OrchestRaibaz, puntata #41 - Tanto groove e felicità

Ennesima puntata delle vicissitudini coi vicini che mi svegliano ogni mattina (domeniche incluse) e che non mi aprono alla porta quando gli suono per cristonare: è ufficialmente aperta la guerra, guerra che il sottoscritto combatte a colpi di cassa il lunedì sera, per la gioia degli ascoltatori e degli affezionati del podcast.
Metti quindi l'esigenza di battere un po' più del solito con un sacco di novità succose negli ultimi giorni, una delle quali ha anche richiesto un post a sè, et voila il set è fatto: carne al fuoco sta settimana ce n'è davvero tanta, quindi andiamo senz'altro a mostrare la tracklist.

Decoside - Whisper unmeeting demand (Exprezoo)
Pele - Avery dub (Outils du connaisseur)
Chardronnet - Take a new ride (Outils du conaisseur)
Josh Wink - Airplane electronique (Mathias Tanzmann rmx) (Ovum)
Chris Lattner - House ya (Einmaleins)
Mountain people - 008.3 (Mountain people)
Guti feat. Solimano - Triciclos (Desolat)
Alessandro Verrina - My conception (Alexxei 'n' Nig rmx) (Unreleased)
Loco dice - Definition (Desolat)
Dario Zenker - Belfort (Vakant ltd)
Josh Wink - Stay up all night (Radio slave rmx)
Solomun - After rain comes sun (Joris Voorn rmx) (Diynamic)
Alex Niggemann & Superlounge - Play house (Bla bla)
Eri Nobuchika - I hear the music in my soul (Fearless)
Daniel Stefanik - Easy going (Bang bang)
Mike Monday - Grace (Justin Martin rmx)

Trovare degli highlights in tutto sto popò di mixato non è mica facile, ma se proprio dovessi isolare cose che mi hanno dato particolari soddisfazioni direi il Vakant LTD del carissimo Dario che mischia classe, romanticismo e groove o il Joris Voorn su Diynamic che è il solito Joris Voorn, come se fosse un male: botte da orbi con una classe superlativa e salti alti quattro metri.

Per il valore affettivo, poi, non posso non riservare un po' di attenzione all'Exprezoo nuovo (in uscita questa settimana) di Decoside, che è un bellissimo ragazzo perchè mi assomiglia molto e al remix della boyband torinese Alexxei'n'Nig eccezionalmente riunita e rinchiusa in studio nelle ultime settimane per sfornare, tra le altre cose, questo remix per Alessandro Verrina (altro artista che Exprezoo conosce bene) suonato caldo caldo appena passato dal buon Nig, ma il disco di cui forse vado più fiero è il risultato di un'illuminazione moooolto postuma che mi è balzata in mente settimana scorsa, quell'"I hear the music in my soul" che ho conosciuto grazie alla colonna sonora di Lumines su PSP, quindi grazie a quel genio di Tetsuya Mizuguchi, e il cui produttore altri non è che quello Shinichi Osawa diventato famoso anni dopo per la cover di "Star guitar" dei fratelli chimici.

A fare da comprimari di lusso, tracce prese da tre compilation di label prestigiosissime come la Desolat di Loco Dice, la Outils du conaisseur e ovviamente la Ovum di san Josh Wink, assieme a un Mountain people che ci sta sempre bene e a un po' di techno olandese dal sapore retrò ed estivo.

Per chi si fosse perso lo stream in diretta o volesse risentire il set, che senza falsa modestia è venuto proprio bene, da qui lo si scarica, mentre da qui ci si sottoscrive al feed RSS del podcast per avere comodamente tutte le puntate a casa appena escono.

lunedì 15 febbraio 2010

Youtube Disco: la radio di last.fm che funziona?

Quando ancora era aperta, prima che chiudesse, la radio di last.fm non mi entusiasmava granchè, principalmente perchè qualunque cosa le chiedessi mi propinava roba che non c'entrava una fava, col risultato che dopo una decina di "skip", sei o sette "hate" e (nei casi migliori) una traccia che ben si sposava col mood che avevo chiesto al pessimo algoritmo, ogni volta che provavo a darle una chance la abbandonavo immediatamente.

Che poi, l'idea in sè di "mi dici un artista e ti faccio sentire quelli simili" non era neanche malaccio, se il concetto di "artisti simili" non fosse stato delegato interamente a una community di imbecilli che taggava come "electro" qualsiasi cosa avesse della cassa costringendomi a sentire i Justice quando chiedevo Villalobos, e infatti ecco che i ragazzi con la G, che di ricerca di keyword correlate ci campano, hanno incastrato un meccanismo simile nella loro radio locale, Youtube.

Youtube Disco, così si chiama il progetto, si propone di fare quello che avrebbe dovuto fare la radio di lasteffemme: si inizia dicendo il nome di un artista, e ci viene proposta una playlist di videi di tracce dell'artista richiesto e di un po' d'altri simili, ma simili veramente, tipo che a domanda "Villalobos" mi ha proposto False, Mathew Jonson, Pantytec e Luciano, no i Justice.

C'è pure l'opzione per sentire solo l'artista selezionato, altra feature che mancava a lasteffemme, ma soprattutto il player è quello di youtube, degnissimo (soprattutto nella sua versione labs in html 5) e con lo skip, il vero motivo per cui il player di last.fm faceva cagare perchè ti costringeva a sentire tutta la traccia fino alla fine o a skippare alla successiva.

Il progetto Youtube disco è ovviamente fresco di lancio e una sistematina non gli farebbe male, ma già così, per quanto mi riguarda, è molto meglio di com'era la radio di last.fm prima della chiusura.

Josh Wink - When a banana was just a banana - Remixed and peeled

Qui non s'è mai fatto mistero di essere fan sfegatati di Josh Wink e della sua Ovum, che zitto zitto è in giro da qualcosa come 20 anni e non sbaglia (quasi) mai un colpo, dove il quasi della frase precedente è rappresentato proprio dal suo ultimo album, "When a banana was just a banana", che pur avendo al suo interno una hittona come "Stay out all night" strasuonata da cani e porci all'uscita non mi ha per niente impressionato ma anzi secondo me è stato un enorme passo indietro rispetto all'album precedente, quel capolavoro di "20 to 20".



Il buon Josh, però, non è uomo da ripetere gli errori, per cui constatato il periodo di forma non proprio eccellente della propria spinta creativa, testimoniato anche dalla povertà delle ultime uscite su Ovum - si salva solo lo splendido "It's jazzy" di Luca Bacchetti - che hanno di recente cambiato copertina e perso un sacco di qualità, decide di circondarsi di molti dei nomi più pesanti che ci sono in giro al momento per l'album di remix di "When a banana blablabla".

E in effetti basta leggere i nomi dei remixer per fare un bel po' di bava: tra Radio Slave, Slam, Mathias Tanzmann, Martin Buttrich ma anche Agoria, Sneak e D'julz la tracklist è praticamente un parterre de roi della techno di stampo housettone degli ultimi tempi; significativo, tra l'altro, il fatto che Wink nella scelta dei remixer abbia completamente ignorato tutta la cricca berlinese del Bergaine che attualmetne va per la maggiore e spacca-di-brutto-zio-hanno-pure-rimbalzato-Hawtin, quasi a dire "dovete ancora farne di strada, pischelli, prima di poter uscire su Ovum".

Morale, nell'album di remix ce n'è davvero per tutti i gusti (tranne che per i tedesconi quadrati e cupi): Tanzmann ci mette i bonghetti, dimostrando in effetti un po' poca originalità e poco mordente ma comunque una discreta classe, Radio Slave rivisita il lead di "Stay up all night" trasformandola in un vero e proprio open air anthem che di sicuro sentiremo in lungo e in largo con l'avvicinarsi della primavera, gli Slam ci mettono l'accetta e il white noise che farà la gioia di tanti dancefloor non troppo raffinati, ma soprattutto tutti quanti ci mettono il proprio talento e il risultato è una compilation di quindici tracce tutte suonabilissime, ognuna col suo perchè e ognuna in grado di fare danni se contestualizzata a dovere ma comunque ognuna in grado di fare la sua porca figura ovunque la si piazzi.

Dovessi scegliere, è evidente che il remix di Radio Slave è una spanna sopra gli altri e per questo probabilmente stuferà nel giro di poco tempo perchè lo suoneranno davvero tutti, ci metto la mano sul fuoco, per cui in seconda battuta credo opterei per l'atmosfera vecchissima scuola del remix di Sneak, anche se trovare una sola traccia che spicchi in cotanto ben di dio è davvero ostico.

giovedì 11 febbraio 2010

Abbattendo le barriere di peoplesound

Da bravo sviluppatore vanesio, cerco di mostrare a tutti i miei ammisci il frutto delle mie ore di duro lavoro, il che ultimamente significa non solo smarmellare loro le palle perchè si iscrivano a peoplesound ma anche parlare di tutte le cose interessanti che su peoplesound succedono, qui si questo blò.

In realtà, quando infastidivo gli amici ordinando loro di crearsi un account sul social network più fico di tutti, il 90% di loro mi rispondeva "eh, ma cheppalle, bisogna mettere il numero di telefono, scordatelo"...la notizia del giorno è che non è più così!

Adesso basta solo un indirizzo mail per poter entrare a far parte del miglior social network di tutti, quello che metterà in riga Friendfeed, Facebook, Google buzz, Twitter e tutti quanti gli altri per il semplice motivo che annovera tra i propri sviluppatori un bel fiulèt come il sottoscritto.

Morale, non ci sono più scuse, crearsi un account su gentesuono è roba di mezzo minuto scarso, per cui non c'è alcun motivo al mondo per non averne uno...forza, venghino siori, venghino!

(Disclaimer: ovviamente il nuovo processo di registrazione l'ho scritto io, altrimenti mica venivo qui a bullarmene :))

martedì 9 febbraio 2010

Il mio nuovo Acero Liquido

Il mio adorato Blackberry 8100, telefono più longevo che abbia mai posseduto, ha iniziato a perdere pesantemente colpi negli ultimi mesi, per via di quella dannata pallina che dalla prima volta che la smonti per pulirla non torna mai più quella di prima.

La scelta per il rimpiazzo è sempre stata orientata verso il simpatico robottino verde made in Google, che fino a poco tempo fa reputavo una piattaforma in grado di dominare il mercato ma ancora immatura, per cui ero fermamente intenzionato a trascinare il mio moribondo Blackberry fino all'uscita del Nexus one, ma poi, spinto dalle pessime voci che girano sul prezzo del N1 all'uscita e dall'idea che comunque, per averlo, avrei dovuto aspettare un bel po' ho optato per la soluzione alternativa:


Preso ormai quasi un mese fa dopo averlo visto in mano a un paio di amici, mi sta regalando grandi soddisfazioni: ho ovviamente dovuto cambiare operatore e passare all'unico che attualmente offre una tariffa decente per il traffico dati (quello del numero magico), ma ora finalmente posso dire di essere in grado di mastrussare con la rete anche in mobilità.

Potevo farlo anche col BB, certo, ma lo schermino piccino piccino non era il massimo della vita: ora invece posso fare un sacco di cose col telefono oltre a leggere la posta, tipo leggere il mio GReader, avere la lista della spesa sempre a portata di mano con RememberTheMilk, aggiornare il mio status su peoplesound e fondamentalmente qualsiasi cosa ci sia sull'Android market o anche solo che mi venga in mente e abbia il tempo di svilupparmi, vista l'estrema facilità d'uso dell'SDK (Steve guarda e impara).

Hardwareisticamente parlando, poi, il giochino vale un sacco per quello che costa (poco più di una trecentina di euroes): il touch screen capacitivo è bello preciso passati i 10 minuti necessari a farci la mano, la fotocamera più che sufficiente e la batteria migliorabile ma comunque ancora accettabile, anche se la vera bomba, è ovvio, è il sistema operativo splendido in grado di coniugare look&feel semplice da utenti finali e libertà d'uso da nerd smanettoni.

Per capirci, il sync di tutta la mia roba Google (mail, contatti, calendario, etc.) viene fatto automagicamente e in maniera del tutto trasparente & a prova di scimmia, senza che io abbia dovuto fare altro che fornire la password del mio account, ma ci ho comunque messo cinque minuti scarsi ad ottenere i diritti di root e cambiare il file del dizionario della tastiera in modo da soddisfare il geek che è in me.

Morale della storia: avevo già idea che Android fosse un gioiellino avendo visto solo l'SDK e qualche demo, ma ora che ce l'ho in mano da un po' ne sono fermamente convinto; o Steve e i suoi si inventano qualcosa di pesante lato marketing per convincere le loro schiere di zombie fans a fare in modo che l'Iphone mantenga la sua posizione di leadership, oppure nel 2010 il robottino verde gli farà il culo a strisce.

lunedì 8 febbraio 2010

OrchestRaibaz, puntata #40 - Robe mentali

Metti un vicino di casa scassacazzo che viene a lamentarsi della musica, lunedì scorso, pur avendo i bambini piccoli che ti svegliano OGNI mattina alle sei coi loro cazzo di urli, e di conseguenza un set, il lunedì successivo, a volume un po' più basso del solito: non si può mica menare come degli ossessi, al minimo sindacale consentito di volume, conviene rivolgersi alla mente degli ascoltatori anzichè alle gambe.

E le armi per la mente, sugli scaffali dei dischi di casa Raibaz, non mancano affatto, anzi, tra la b-side del famosissimo remix di Dominik Eulberg di "Dinamo" di Nathan Fake che non ha nulla da invidiare al lato a, un bootleg di "Love will tear us apart" dei Joy division e soprattutto dischi da ricovero immediato in ospedale psichiatrico tipo "Marionnette" o la traccia più sbilenca dell'album di Holden, in cui un lead si insinua nei pertugi lasciati liberi da percussioni zoppe e accerchianti per smarmellarti definitivamente i neuroni, il set è servito.

A completarlo, poi, ci sono grandi classici del buio in sala come il remix da lagrimoni di Sasha per M83 assieme a perle nascoste come un misconosciuto Daso & Pawas su Spectral e soprattutto la meraviglia dei Kikumoto allstars, che è una traccia così bella da avermi fatto trasgredire due regole fondamentali dell'acquisto di dischi: non si comprano i doppi (perchè tipicamente raccolgono gli scarti di un artista e quando va di stralusso hanno una traccia suonabile al costo di 14€) e non si comprano i Gigolo (perchè tipicamente Hell stampa dell'autenticammerda, anche se ultimamente si sta ripigliando e potrei abbandonare questo assunto).

In definitiva, quindi, stasera ho suonato questi:

Nathan Fake - Coheed (Michael Meyer rmx) (Traum)
Daso & Pawas - Det (Spectral)
The may vs Rasco - The love ep (White)
Laurent Garnier - Back to my roots (Innervisions)
Mathew Jonson - Marionnette (Wagon repair)
Ellen Allien & Apparat - Jet (Bpitch control)
Cobblestone jazz - W (Wagon repair)
James Holden - Lump (Border community)
M83 - Couleurs (Sasha's involver rmx) (Global underground)
Phonique feat. Erlend Oye - For the time being (Ripperton rmx) (Dessous)
Chymera - Arabesque (Tishomingo)
Kikumoto Allstars - Last train to chi town (Gigolo)

Per chi si fosse perso lo stream in diretta o volesse risentire il set, che onestamente non è venuto mica male, da qui lo si scarica, mentre da qui ci si sottoscrive al feed RSS del podcast per avere comodamente tutte le puntate a casa appena escono.

Pubblicità

Io di pubblicità non capisco assolutamente niente, non è roba per me e al massimo posso parlare da utente finale d'esperienza vista l'enorme quantità a cui sono stato esposto nel corso degli anni; non sono assolutamente un esperto del settore, anche se ormai riesco a riconoscere le idee fuffa da quelle buone, semplicemente perchè queste ultime mi colpiscono e le prime, al massimo, mi fanno inarcare il sopracciglio.

Spesso e volentieri le idee fuffa costano anche un sacco e cercano di stupire l'utente con effetti speciali, salvo poi confonderlo e non fargli capire il messaggio, mentre chi è veramente in grado di comunicare sa che "simplicity is the ultimate sophistication" e un messaggio chiaro e diretto è l'arma infallibile, anche quando sei una delle aziende più grosse del mondo e potresti permetterti uno spot girato da Spielberg e Cameron a quattro mani, in 3D, con Brad Pitt e Madonna che fanno saltare in aria tutti i monumenti del mondo ma no, il tuo prodotto è così figo che basta semplicemente mostrare quello che sa fare.

Loro l'hanno sempre saputo e i loro soldi hanno sempre preferito investirli per avere un prodotto che fosse il migliore di tutti e si vendesse da sè, anzichè per cercare di vendere un prodotto così così.


martedì 2 febbraio 2010

Adidas Star Wars

Avere una donna shopaholic e fashion victim ha gravi lati negativi, che cerco di dimenticare pensando che negli ultimi anni ho acquisito e padroneggiato nozioni assolutamente indispensabili: per esempio, sono in grado di identificare correttamente un paio di Louboutin e uno di Marc Jacobs e ho sviluppato una certa dipendenza (ovviamente in forma più lieve) dalle collezioni Adidas Originals.

Ultimamente, infatti, la linea un po' più figa del brand con le three stripes rappresenta molto da vicino il mio stile, assolutamente non serioso ma sportiveggiante senza però scadere nel banale e anzi cercando di essere stylish, col risultato che il mio armadio pullula di capi col trifoglino...ma a sto giro si sono superati.

Per la gioia di ogni nerd che si rispetti, e anche per la gioia di tutti quelli che di recente si son messi a pensare che essere nerd sia "in", hanno presentato di recente una collezione ispirata ai personaggi e ai veicoli più carismatici dell'universo di Star Wars: molte cose sono decisamente maranza e pacchiane, tipo la felpa di Darth Vader con tanto di mantello, catena dorata e comandi di gommapiuma o le Micropacer con il faccione gigante di Han Solo, ma almeno tre o quattro paia di scarpe e una maglietta sono meritevolissimi.



O almeno, lo sarebbero se il prezzo non fosse proibitivo: per le scarpe più fighe, quelle degli X-wing qui sopra, si va ben oltre i duecento euroes e ciononostante è praticamente impossibile trovarle in negozio, visto che l'intera collezione viene venduta solo nei negozi Adidas Originals e quello di Milano non le aveva.

Morale, tanta soddisfazione per gli occhi ma anche un po' di scoramento per l'impossibilità di possedere tanta figaggine....fino alla sera del mio compleanno.

Da ieri sera, infatti, grazie alla dolce metà di cui a inizio post, sono un orgoglioso possessore di questa:


E sono molto soddisfatto, anche perchè proprio non me l'aspettavo :)

lunedì 1 febbraio 2010

Orchestraibaz, puntata #39 - Disco & retro house

Ed ecco finalmente il set che avrei voluto fare settimana scorsa senza riuscirci: influenzato dal set di Moodymann, ecco qui un sacco di revival, di dischi house vecchio stampo con un sacco di vocal e di gayezza assortita, con tanto di chiusura funkettona made in Fresh Prince.

La stragrande maggioranza dei dischi quindi ha più di qualche anno sulle spalle, salvo giusto i due nudisco su Rekids che anche se sono recenti hanno comunque un feeling moooolto retro e anche la tecnica, in almeno un paio di casi, è oldschool: almeno ho la scusa che all'epoca il mixing non era ancora molto diffuso...:)

Senza por tempo in mezzo, quindi, la tracklist dice:

Kings of tomorrow - Finally (Defected)
Daniele Silvestri - Salirò (Sony)
Yazoo - Situation (Richard X rmx) (Pylon)
Toby Tobias - In your eyes (Tensnake rmx) (Rekids)
Ultra natè - Free (Full intention club mix) (Strictly Rhythm)
Runaway - Brooklyn club jam (lsb rmx) (Rekids
De'lacy - Hideaway (Deep dish rmx) (Deconstruction)
Gusto - Disco's revenge (Bumble beats)
Todd Terry - Keep on jumpin (Logic records)
Daft punk - Burnin' (Virgin)
Yazoo - Don't go (Todd Terry rmx) (Mute)
Robin S. - Show me love (Champion)
Will Smith - Miami (Columbia)
Will Smith - Gettin' jiggy with it (Columbia)


Il link per scaricare il mixato è qui, mentre qui c'è il feed RSS dell'orchestra.

Enjoy!

Edit: il link al mixato puntava erroneamente a quello della puntata precedente...e voi affezionati lettori non mi dite niente??? Cmq ora è a posto :)