Nella pessima cornice di un Alcatraz al solito semivuoto (un giorno capiranno che è troppo grosso e malstrutturato per i concerti e magari - speranza vana! - ci faranno dei party seri come quello di mille anni fa con Laurent Garnier anzichè Digei Angelo) iersera ho visto una Sister Bliss bellissima e un Maxi Jazz campione mondiale di scheletrismo in elegantissima giacca nera sullo scheletrico petto nudo, degnamente accompagnati da degli ottimi turnisti, in particolare un tal Harry incaricato di cantare tutte le parti femminili con un falsetto che neanche i Bee Gees.
Il tour è per la presentazione dell'album nuovo in uscita a metà maggio, per cui molte delle tracce di ieri sera erano nuove e sconosciute al pubblico, anche se il mood generale di quello che ho sentito ieri sera mi ha già convinto all'acquisto all'uscita; ovviamente però io come la maggior parte del pubblico non aspettavo altro che le quattro-cinque hittone famose, che puntualmente sono arrivate e non hanno deluso.
Mi aspettavo anche qualche chicca un po' più nascosta del repertorio, tipo questa:
o "One step too far", che non s'è potuta fare per l'evidente mancanza di una voce femminile adatta a cantare la parte di Dido, ma a parte queste due piccole pecche la setlist è stata eccellente, comprendendo momenti di deggenero assoluto da reiv anni 90 su "Insomnia" e "Salva mea", oltre che ovviamente su "God is a dj" e sul finale di "We come 1", ma anche momenti un po' più rilassati e introspettivi su "Muhammad ali" e su "Bring my family back", che un minimo di lagrimuccia la fa scappare.
Rispetto alle prestazioni in studio, il live dei Faithless è molto molto diverso, in primis per la natura più rockeggiante dovuta alla formazione quasi "classica", con chitarra-basso-batteria più una percussionista aggiuntiva e ovviamente Sister Bliss ai synth, che fa si che in molti casi l'arrangiamento delle tracce suoni molto più poppeggiante e meno elettronico, anche se la danzabilità non ne risente affatto, anzi; la vera, grossa differenza, però, è la voce di Maxi Jazz, purtroppo.
Se nelle tracce registrate in studio il vocione di Maxi fa vibrare lo stomaco e imprime a ogni parte vocale un'atmosfera molto più profonda ed emotiva, dal vivo invece pecca clamorosamente sulle frequenze basse, non so se per limiti propri (ha la cassa toracica grande come un mio braccio, alla fine :-D) o se per una configurazione acustica scarsa, ma è comunque bravissimo a sopperire alla carenza vocale con l'abilità e la presenza scenica dell'mc d'esperienza che riesce comunque a tenere l'attenzione del pubblico a colpi di "grazzi Melanooooo, you are amazing".
Che poi, comunque, potrebbe anche cantare con la voce di Nino d'Angelo, ma sentirgli dire "This is my church, this is where i heal my hurts" dal vivo fa sempre la sua porchissima figura e i suoi tre centimetri di pelle d'oca, eh.
Morale della favola, una sudata d'altri tempi, voce sparita nel nulla e un sacco di soddisfazione; i ragazzi tornano in Italia in estate, per Italia wave, io consiglio a chiunque di andare a farci un giro, che meritano, ma alla fine che te lo dico a fare: "God is a dj", "Insomnia", "Salva mea", "We come 1", "Mass destruction"....devo andare avanti? :)