L'original mix, infatti, è una chicca di bass music senza il basso e senza la cassa che viaggia a bpm piuttosto sostenuti ma ciononostante riesce, per magia, a risultare enormemente rilassante ed eterea, in una sorta di "Joy Orbison incontra i Frost", e già qui siamo in zona "disco della madonna", ma è il remix di Jacques Greene che fa il botto:
L'atmosfera è la stessa, ma stavolta la cassa, anche se spezzettata e irregolare, c'è, e pure la bassata importante, col risultato che lo splendido mood ambienteggiante si combina con un groove che non lascia respiro (è tutto nei piattini, si sa) dando vita a una sassata allucinante.
E' una sorta di Four Tet + Martyn + i Joy Orbison e Frost di cui sopra, con un sacco di pause ripartenze svolte drastiche e cambi di passo che ti fanno arrivare a metà disco che ti chiedi chissà cosa potrà succedere ora, e quello che succede è che finalmente la cassa acquista regolarità, l'headbanging si fa (ancora) più pronunciato e senza accorgertene sei con le mani al cielo e gli occhi chiusi, gaudente.
Chapeau.
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