lunedì 26 luglio 2010

Duisburg

Non volevo scrivere questo post.

Non volevo dover scrivere di argomenti su cui sembra fin troppo facile farsi un'opinione ma su cui informarsi e fornire giudizi un po' profondi sembra quasi impossibile, negli ultimi giorni.

Non volevo neanche fare la figura di quello cinico che si disinteressa della seconda tragedia di tutti i tempi per numero di vittime a eventi di massa (la prima è quella dell'Heysel), visto che il grosso del mio shock non è dovuto al tragico epilogo di questa vicenda.

Fondamentalmente, non volevo dover esternare il mio astio nei confronti di individui di dubbio gusto che si sono impossessati di un brand e di uno dei party storici (se non IL party storico) della scena techno, rovinandolo irreparabilmente già prima dell'altro ieri e dandogli un bel colpo di grazia a questo giro, oltre che prestando il fianco all'ennesima vagonata di merda proveniente dai soliti bacchettoni disinformati dai servizi di Lucignolo che laddroga, losballo, blablabla.

Sarò cinico, ma a me dispiace molto di più per la morte della Love Parade, già avvenuta qualche anno fa e oggi soltanto ribadita, che per quella di gente disposta ad andare a un evento il cui pessimo gusto e la cui scarsissima qualità erano prevedibili solo guardando i nomi degli organizzatori.

Ovvio, mi gira anche un po' il cazzo per il solito atteggiamento di tutta l'erba un fascio dei media, ma a quello ormai ho fatto il callo e preferiamo ignorarci reciprocamente.

Per chi invece avesse voglia di fare quel passettino in più e documentarsi prima di esprimere un'opinione, c'è un eccellente documentario che spiega, tra le altre cose, genesi, apoteosi e morte della Love parade; occhio però che, a ulteriore riprova del fatto che la gente di questo ambiente pensa solo a sballarsi e divertirsi, è un mattone di una pesantezza non indifferente, per cui mi rendo conto che l'utente medio dei mass media preferisca guardare l'ennesimo servizio di Lucignolo dal Billionaire.

Per quanto mi riguarda, quindi, l'unico "in loving memory" che mi sento di postare è nei confronti della Love Parade:

6 commenti:

vicodin ha detto...

finalmente UNO, ma dico UNO che scrive una cosa sensata su quanto accaduto senza star a fare il solito sensazionalismo stile Merdaset&co.

posso postarlo sulla mia bacheca di feisbùk?

saluti
L

Raibaz ha detto...

Puoi farne quello che vuoi :)

Tra l'altro, tanto per restare in tema "la qualità della stampa italiana rispetto a quella estera", il Guardian ha, tanto per cambiare, un articolo meraviglioso sull'argomento: http://www.guardian.co.uk/music/musicblog/2010/jul/27/love-parade-tragic-final-chapter

emilianorusso ha detto...

sinceramente davanti a 21 morti non mi viene proprio voglia di difendere la causa della techno di fronte ad attacchi giornalistici, dell'opinione pubblica, più o meno profani che siano e dettati da sensazionalismo e ignoranza.
tanto chi voleva capire ha già capito da tempo, e chi non vuole recedere dalle proprie posizioni resta ben trincerato al di là di esse.
piuttosto sarebbe utile raccogliersi intorno all'accaduto perchè se, nella fattispecie, sono chiare le responsabilità organizzative, è comunque una perdita che riguarda il nostro mondo e non può non costringerci a riflettere su cosa non va: e non sono tutte rose e fiori, ammetterete.
non so, forse il fatto che la domenica mattina ero ad anversa e mi arrivavano messaggi di persone che mi chiedevano come stavo, allarmate da ciò che era successo a "berlino"... mi hanno fatto sentire pienamente coinvolto e parzialmente responsabile, come se fossi realmente stato alla love parade. o così vicino da sentirne l'eco.

Raibaz ha detto...

Dici bene che è una perdita che riguarda il nostro mondo e che, in qualche misura, ne siamo tutti responsabili, ma c'è davvero bisogno di riflettere su cosa non va, come se non lo sapessimo già perfettamente?

Come se non fosse chiaro a tutti "noi" quali sono i promoter validi e quelli incapaci?

Cosa c'è che va e che non va nel nostro mondo è roba nota a chiunque abbia un minimo di senso critico, anche se non sempre è facile esercitarlo a dovere.

emilianorusso ha detto...

vero, vero. però quella domenica a tratti la testa era attraversata da pensieri negativi e anche se sasha, cattaneo, wink e compagnia bella ci davano dentro come nemmeno nei sogni avevo mai osato sperare, le gambe erano pesanti..

Raibaz ha detto...

Lo so Emi, anch'io ho avuto una sensazione di macigno sullo stomaco per qualche giorno e un po', se ci ripenso, ce l'ho tuttora.

Quello che possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per evitare che episodi come questo si ripetano è fare del nostro meglio per diffondere un'idea di clubbing un po' più "consapevole", in modo che gli organizzatori e gli artisti meritevoli vengano premiati a scapito di quelli fuffa, ma è un'impresa titanica...