mercoledì 6 giugno 2012

I remix contest dei veri duri

A fare i remix contest che escono su Beatport e su Soundcloud sono capaci tutti: ti scarichi il sample pack, che nella maggior parte dei casi è bello ordinato e fatto coi synthini già fatti bene, e probabilmente è anche di una traccia che ti piaceva, la smanulli per qualche pomeriggio con l'Abletus di turno, e il giuoco è fatto, con possibilità di ricompensa che, nella maggior parte dei casi consistono nell'uscita in un remix pack che non si cacherà mai nessuno.

Questa è la versione facile del remix contest, però: là dove osano solo i veri nerd, quelli più hardcore, quelli che non devono chiedere mai, si remixa la fuffa.

"Riceviamo e volentieri segnaliamo", come si suol dire, la segnalazione di "Mamma che inno", remix contest italico che mette in palio nientepopodimeno che due giorni e tre notti per due persone spesate a Londra con tanto di ingresso alla cerimonia di apertura delle olimpiadi.

Il premio, quindi, è bello grosso, e ovviamente richiede uno sforzo non indifferente: la traccia da remicsare, infatti, è brutta forte e, ovviamente, la base di partenza non è un sample pack bello ordinato ma giusto l'mp3 con voce ghitarrina e l'orribile armonica tutti mischiati assieme: ma d'altronde, "with great risk comes great reward", e il gioco vale la candela: il premio è figo come non riesco a immaginare di meglio, ma la traccia da remicsare è....rullo di tamburi......


Pare impossibile, in effetti, ma io confido che qualcuno dotato di abbastanza coraggio e talento per tirarne fuori qualcosa di interessante, al mondo, ci sia.

E probabilmente, questo qualcuno rischia pure di andare a vedere gli Underworld che sonorizzano la cerimonia di apertura di Londra 2012, quindi mi fa dell'invidia ulteriore.

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