Come mai?
Sono stato da venerdì a ieri sera ad Amsterdam per il Kings of Code 2012, un festival/conferenza/raduno di nerd patologici che si ritrovano insieme.
Sono estremamente soddisfatto del weekend, in cui ho fatto un sacco di cose veramente fighe, iniziando con l'andare a trovare in ufficio l'amico che mi ha ospitato, che lavora per una società dal logo multicolore, il cui business principale consiste in un motore di ricerca piuttosto noto al grande pubblico.
Già così, dopo essere stato in visita agli uffici di Google, il bambino nerd che è in me poteva ritenersi soddisfatto, ma col senno di poi è stata solo la prima della sequela interminabile di figate di questi quattro giorni.
Il programma, infatti, prevedeva per sabato e domenica l'hack battle, che per i non addetti ai lavori è una sorta di ritrovo di nerd in cui ci si sfida amichevolmente, a gruppi, a fare la cosa più figa in un periodo di tempo limitato.
C'erano anche degli sponsor, il più "famoso" dei quali era sicuramente Spotify, e ogni sponsor offriva dei premi propri, per cui si era incentivati a fare qualcosa usando i prodotti degli sponsor; c'era un buon numero di persone che si era portata dietro un Arduino, c'era un sacco di cibo, birra e Red bull (tutti offerti dagli sponsor) ma, soprattutto, c'era un'ottantina di nerd pronti a dar sfogo alla propria creatività e alla propria voglia di fare qualcosa di nuovo, interessante e divertente.
Ho visto delle cose veramente incredibili, tra cui un Pong a due giocatori su uno schermo a led 8x8 alimentato a batteria, ovviamente fatto tutto con Arduino
Il tizio vestito da Sinterklaas (il babbo natale olandese) è un membro della giuria che giudicava gli hack |
O ancora, un meta-Nyan cat, o un buffo affare che dato un pezzo di poesia ne produce una musica usando l'audio api di HTML5 e uno stream di foto prese da Flickr.
O ancora, infine, e qui gonfio un po' il petto perchè si tratta del mio hack, un generatore di playlist collettive su Spotify attivato strisciando la propria card NFC sul lettore, intitolato "Bring your own music":
Il lettore di card NFC, ovviamente Arduino-powered |
Come si vede dalla foto, se tanti utenti caricano le stesse canzoni queste verranno ovviamente privilegiate rispetto a quelle che invece si cagano in pochi.
Ci sono svariate cose incredibili legate a questo hack, la prima delle quali, ovviamente, è che funziona: più volte, nell'arco dello sviluppo, tutti e quattro abbiamo concordato che vedere una cosa così prenderti letteralmente forma in mano avesse, davvero, qualcosa di magico, che non saprei descrivere con nessun altro termine.
Ma non è tutto.
Un'altra cosa incredibile è che, volendo, potrebbe avere un sacco di applicazioni "reali" o quasi, visto che NFC non è ancora proprio una tecnologia diffusissima: quella del party a cui tutti arrivano portando la propria musica è una, ma visto che funziona perfettamente con i biglietti dei mezzi pubblici, perchè non pensare in grande a un mondo meraviglioso, in cui la gente convalida il proprio biglietto salendo sull'autobus e aggiunge la propria playlist a quella collettiva suonata sull'autobus stesso?
O ancora, perchè non immaginare un dj (uno a caso, eh, magari pelato e magari tenutario di un blo tipo questo che state leggendo) che anzichè dare in giro le proprie moocards con l'indirizzo del blo dà via una card NFC con i propri mixati, o ancora un club che alla fine di un party, e solo lì e solo in quel momento, dà ai propri clienti le card NFC con la registrazione della serata, rendendola un ricordo esclusivo solo per chi ci è stato veramente?
E questi sono solo i casi d'uso che ci sono venuti in mente in un brainstorming di un paio d'ore.
Ma non è tutto, ancora.
La cosa davvero incredibile, di tutto ciò, è che abbiamo vinto.
Non abbiamo vinto il gran premio deciso da Sinterklaas, perchè in effetti l'hack dei tizi che ballavano sul tappeto di cartone era troppo troppo figo per non vincere tutto il vincibile, ma abbiamo comunque vinto il premio di Spotify (sei mesi di Spotify premium gratis, anche per me che abito in un paese svantaggiato in cui Spotify non c'è) e un gift certificate su un sito a nostra scelta offerto da un altro sponsor (Apigee, un servizio davvero figo: dategli un occhio se siete sviluppatori pigri - e quindi bravi sviluppatori).
Morale: mi sono divertito un sacco, ho conosciuto gente interessantissima tipo Syd Lawrence, una delle menti dietro Wemakeawesomesh.it e i Music hackdays oltre che il creatore di alcuni hack davvero bizzarrissimi, ho costruito qualcosa di figo, collaborando con altri, giusto per il gusto di farlo, e ho pure vinto: spettacolo grosso già così.
Basterebbe il clima di collaborazione, creatività e crosspollinazione di idee che si respirava sabato e domenica a rendere il weekend assolutamente grandioso, e invece c'era pure il lunedì, con una gran bella conferenza: ho visto un tizio di Facebook raccontare il loro rapporto di odio/amore con HTML5 su mobile rispetto alle app native, ho visto il solito esilarante Tanoku di GitHub raccontare del suo lavoro a bassissimo livello su git (è uno che ti racconta la rava e la fava di come git gestisce il filesystem e il grafo aciclico diretto dei reference con la verve e la divertenza di un cabarettista navigato, per capirci), ho visto una tizia del W3C fare cose magiche con le transizioni e le animazioni di CSS3, mi sono entusiasmato all'idea di provare a usare tool come Chef e Go (quest'ultimo spiegato da uno che nella vita lo usa per Soundcloud) e in sostanza, di nuovo, mi sono divertito un sacco.
Mica male per solo quattro giorni, dai: l'unico problema è che adesso ho idee di cose interessanti/divertenti da fare per i prossimi 500 anni, e ovviamente mi manca il tempo di farle, ma in qualche modo farò :)
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