sabato 20 giugno 2009

Bloggando dal Sonar, day 3

Iniziamo ancora da ieri sera: il party Remote area vs. Oslo sulla solita spiaggia, che era il party che mi interessava di più di tutto il weekend, sia come proposta musicale che per motivi di etichetta, visto che le uscite su Exprezoo che sono qui per promuovere sono molto affini al sound degli olandesi e dei Mannheimesi.

Le premesse del party sono state ampiamente rispettate: un sacco di gente, molta più dell'altro ieri anche per via del party del decimo compleanno della BPitch control al chiringuito di fianco e un altro party meno significativo in un altro locale lì attaccato, molti italiani soprattutto al party di Ellen Allien e soci e un sacco di olandesi al party giusto: tra l'altro, normalmente non ci faccio troppo caso perchè la cosa non mi interessa, ma ieri c'erano così tante f***e che proprio non sono riuscito a non notare la cosa :D

In realtà, poi, tutte le tipe presenti ieri facevano una pessima figura di fronte a quella che ieri sera è ufficialmente diventata una delle donne che più mi affascinano al mondo: Shinedoe.

Già di suo è bellissima, poi quando scuote la testa mentre suona acquista ancora più fascino al punto che quasi ti mette soggezione, poi però vai a darle i dischi e lei sfodera un sorrisone allucinante: clamorosa.

Purtroppo l'ordine della lineup non era dei migliori rispetto al periodo di tempo che abbiamo passato in spiaggia, per cui oltre a Shinedoe ci è toccato subire un noiosissimo live piccheppacche di Johnny D, un bel set dei due Polder e un set senza infamia e senza lode di Vera e Federico Molinari: niente 2000 and one, che suonava alle cinque, niente Boris Werner, niente Kabale und liebe, alla fine il miglior set della serata è stato proprio quello della bella olandesina.

Oggi invece abbiamo fatto i turisti, facendo il giro dalla cittadella olimpica a Barceloneta tanto per dire di aver visto un po' della cittadina, e ci siamo presentati al Sonar giusto in tempo per lo showcase della Raster Noton: minimale giapponese che giustifica in pieno il detto per cui i giapponesi, mediamente, stanno male, due suoni in croce e nulla più da cui si ricava un intero live set concettuale e malato di mente.

Scena ridicola del giorno, tra l'altro, tanto per capire cos'è il Sonar: sentendo il primo dei tre live della Raster Noton, dico "questa si che è vera minimale, altro che Richie Hawtin", mi giro e scopro di avere al mio fianco proprio lo zio, intento a gustarsi uno dei live più affini alla sua personalità attualmente in circolazione.

Il Sonar, alla fine, è tutto in questo episodio e poco altro: per tutto l'anno e, alla fine, anche nel resto della città in questi giorni, si va ai party, si clubbeggia e si fa festa, ma dentro il CCCB in questo weekend it's all about the music, Richie è solo un appassionato di musica in mezzo a tanti suoi simili anzichè lo zio con cui la gente vuole fare le foto e tra una demo di Reason e qualche mezz'oretta a giocare coi nuovi controller per Traktor al SonarPro avanza tempo per fare amicizia coi programmatori di Soundcloud e per incrociare Carl Craig prima del suo talk sulla Red bull music academy e lasciargli il promo di Quikè.

Come dicevo il primo giorno, quindi, qui in questi giorni c'è modo di vedere ogni possibile sfaccettatura della musica, dalla produzione, al djing, al party, al music business, ce n'è per tutti i gusti e di tutti i tipi, dalla minimale, alla house, alla techno al dubstep e pure agli elettracci, qui tutti ascoltano tutto con attenzione e on la voglia di imparare roba nuova.

Splendido, non ho altre parole.

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