giovedì 2 luglio 2009

Placebo - Battle for the sun

Si ok belle cose la cassa, l'orchestra e tutto il resto, ma siccome qui si è persone eclettiche e dalle mille sfaccettature spesso e volentieri si ascolta anche dell'altro e anche dell'altro serio, non per forza fuffa.

Su queste pagine si è fan sfegatati di Brian Molko e soci fin da tempi non sospetti, per cui ho preso i biglietti del concerto al castello di Villafranca prima ancora di sentire questo nuovo "Battle for the sun", di cui con tanta umiltè Brian stesso, forse distratto dalla posizione del microfono, ha detto che "rivoluzionerà la storia del rock":



Come era lecito aspettarsi, il proclama è giusto un tantinello esagerato, ma sto "Battle for the sun" è *solo* un ottimo album dei Placebo, e hai detto niente.

Cosa dice, quest'album? Di fatto, è un grosso back to my roots: Brian e soci abbandonano quasi del tutto la sovrapproduzione, l'effettistica e gli ammiccamenti elettronici di "Meds" per tornare ai fondamentali, alle chitarre che suonano come chitarre, al basso che suona come un basso, alla batteria che suona assolutamente analogica e caldissima e alla voce di Brian, pulita e limpida come mamma gliel'ha fatta.

E' una scelta coraggiosa: senza i suoni cesellati e a volte quasi patinati di "Meds", infatti, il risultato è che non c'è praticamente nessuna canzone adatta all'airplay radiofonico, non c'è niente di abbastanza cheesy per trovare spazio tra Giùsiferreri e Ledigagàs assortite, ma le tracce dell'album sono in maggioranza canzoni da pogo, "For what it's worth", ma soprattutto "Breathe underwater" e "The never-ending why", con qualche canzone più lenta&strappalacrime a spezzare il ritmo, tipo "Devil in the details", "Speak in tongues" e "Happy you're gone".

Non c'è più la sovrastruttura produttiva che faceva sembrare "English summer rain" una canzone dei Depeche Mode nè l'artifizio popstarreggiante di cantare in un'altra lingua "Protect me from what i want" come dei Backstreet boys qualunque, c'è solo del gran rock, duro&puro: niente di rivoluzionario nè di rivoluzionato, ma tanta robbabbuòna di altissima qualità.

Anche i testi, ovviamente, non sono per nulla radiofonici (anche perchè per non essere radiofonici basta avere del contenuto): è la solita roba squagliato/triste/intellettualoide alla Placebo, un po' quello che piacerebbe fare a gente come i Baustelle se ne avesse la capacità; non c'è nulla che arrivi ai livelli assoluti di eccellenza di versi come i'm unclean, a libertine/and everytime you vent your spleen/i seem to lose the power of speech/you're slipping slowly from my reach/you've grown me like an evergreen/you've never seen the lonely me at all, che alla fine forse non era tutta farina del loro sacco ma aveva dietro anche lo zampino fatato di Bowie, ma il testo di "Kings of medicine" fa comunque la sua porca figura.

Morale, un altro album splendido per Brian e soci, che non perdono un colpo neanche a piangere...e tra 2 settimane vado a vederli sperando di non avere 38 di febbre come l'altra volta :)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Ce l'ho sul pc da tipo 10gg ma non l'ho ancora ascoltato.
Vista la recensione rimedierò al più presto :)

"Wait for me" del buon Richard Mellville l'hai sentito?!
Io sono abbastanza deluso, troppo intimistico (per non dire smorto), tanto da farmi rivalutare "Last Night" che non mi aveva proprio fatto impazzire.

Raibaz ha detto...

Pensa che non sapevo neanche che Moby avesse buttato fuori roba nuova :)

Vedrò di dargli un'ascoltata, anche solo perchè ha il vantaggio che dopo "18" e "Hotel" il fondo l'ha già ampiamente raschiato e quindi può fare solo di meglio...tipo "Last night" che non era niente di che ma confrontato a quei due lì pareva un capolavoro :)

Silvia ha detto...

te l'avevo detto che sto album era di tutt'altro livello rispetto a MEDSSSSSS, e che dovevi sbrigarti a sentirlo!

spero anche io che tu nn abbia 39 di febbre e mi faccia perdere every you and every me perhcè ti è caduto lo zaino sotto gli spalti, perchè stavolta non vado con l'omino della sicurezza + pila a cercartelo...ti mollo li e mi butto nel pogoooooooooooo!

/polemica mode off ^^

Raibaz ha detto...

Non sei simpatica :D

Cmq per me non è su un'altro livello, non è nè meglio nè peggio, è solo diverso...a me Meds piaceva un sacco, eh.

fede ha detto...

boh a me sto battle ha deluso tantissimo...

Raibaz ha detto...

Perchè? Ok che non è un album che rivoluziona il rock, ma per me non è malvagio, almeno 4-5 canzoni molto belle le ha.

fede ha detto...

diciamo che ad un primo ascolto dalla colonnina di fnac non mi ha comunicato alcunchè...quello che per te è un ritorno alle origini per disintossicari dalla soprapproduzione per me è una struttura sonora blanda e piatta...

Raibaz ha detto...

Vabbè ma anche tu se nell'era del digital delivery e della morte del mercato musicale giudichi i dischi dall'ascolto alle colonnine della fnac con attorno i promoter che cercano di venderti le connessioni, i 14enni che cercano la custodia di Louis Vuitton per l'iphone e le casalinghe che si fanno riparare l'iphon...:D

fede ha detto...

niente di tutto questo quella sera (che è finita poi con l'acquisto dell'album degli M83) c'era solo quel tamarro di j ax con 10000 13enni al seguito...

PS: vabbè dai lo riascolterò...;)

emilianorusso ha detto...

no dai non scherziamo, il nuovo dei placebo..??

Unknown ha detto...

"bello questo microfono, mi piace molto[..]" .. "vorrei un bicchiere di latte, è possibile?" - maddai..

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Raibaz ha detto...

Terrificante :D

Anonimo ha detto...

14enni che cercano la custodia di Louis Vuitton per l'iphone ...

A Dubai ci sono anche i cinquantenni che la comperano :)

Papo

Raibaz ha detto...

Ma si sa che Dubai è un luogo di perdizione :)