lunedì 20 luglio 2009

Placebo @ Castello scaligero, Villafranca di Verona - il report

I Placebo han cambiato batterista.

Il cambiamento non era tanto evidente sentendo l'album, eclissato dal ritorno alle origini dovuto alla sparizione quasi totale degli echi elettronici di "Meds" e "Sleeping with ghosts", ma live si è sentito eccome, fin da prima del concerto, quando il nuovo Steve (omonimo del batterista precedente) sale sul palco da solo, munito di chitarrino classico e dice "buongiorno a tutti, siccome oggi non abbiamo una band di supporto Brian mi ha chiesto di venire qua e cantarvi qualcosa" e per tre quarti d'ora buoni intrattiene tutti gli astanti da solo col suddetto chitarrino pur suonando roba completamente ignota: vedere uno che di solito sta in fondo al palco dietro il resto del gruppo trasformarsi in frontman e reggere tutto solo 45 minuti di show mi pare sufficiente come indizio per capire che il ragazzo ci sa fare.

E come batterista, il ragazzo ci sa fare eccome: senza voler nulla togliere allo Steve precedente, che non era malaccio ma che tutto sommato faceva il compitino, il nuovo Steve ha visibilmente il groove nel sangue quando si siede alla batteria, rigorosamente a petto nudo: ok, gli occhi del pubblico sono ovviamente tutti per Brian e in sporadici momenti per Stefan, ma il mood generale del concerto è molto meno "rock-punk-pogo" e molto più musicale e, fatto inaspettato, danzabile, proprio per merito dell'andamento più movimentato e meno scolastico delle percussioni, che rispetto all'altra volta non sono più un mero accompagnamento ritmico ma una vera e propria terza forza in grado di completare la voce di Brian e le chitarre di Stefan.

Il nuovo Steve comunque non è l'unico cambiamento rispetto al tour precedente: se il concerto di Milano durante il tour era, fondamentalmente, tre pischelli di grandissimo talento che salgono sul palco e tirano due schitarrate (memorabile, prima di "Without you i'm nothing", Brian che dice tipo "some years ago, we were here with David Bowie shitting our pants...it's good to be here shitting our pants again"), questo invece, con tre musicisti extra-band sul palco che portano il totale di presenti a sei, è stato il concerto di una band probabilmente all'apice della maturità artistica, consapevole dei propri mezzi al punto da permettersi di non suonare proprio "Without you i'm nothing", da sempre uno dei cavalli di battaglia, e limitare le megahit in scaletta a "Special K" e "Every you every me" puntando per quasi tutto il concerto sui pezzi dell'album nuovo.

Che poi, ok, l'album nuovo, strafigo (anche se non han fatto "Breathe underwater", maladizion), però vuoi mettere "Special K"?



Morale, io da questo concerto sono molto molto molto soddisfatto, più del precedente, ma forse è anche perchè a sto giro non avevo 38 di febbre :)

Nessun commento: