martedì 25 agosto 2009

La burla del 2009

Ed ecco finalmente il tanto atteso e anticipato post sulla burla di quest'anno, ora che finalmente ho smaltito la delusione.

(Per chi si fosse perso la premessa, qui si parla dell'edizione 2009 di questo fenomeno.)

Raccontiamo i fatti come sono andati, in rigoroso ordine cronologico: l'idea originale, non mia, era di fare qualcosa a tema guerresco, tipo inscenare un simil-sbarco in Normandia in spiaggia con tanto di trincee e fortificazioni abilmente costruite coi materiali che la spiaggia ci mette a disposizione.

Non male, ma in un raro momento di pennichella in spiaggia ho avuto un'epifania, vedendo tutto il pavimento piastrellato all'ingresso della spiaggia ripavimentato di palloncini colorati pieni d'acqua - cercate con tutte le vostre forze di disegnarvi l'immagine in mente, perchè è il meglio che riesco a offrirvi.

Nei giorni immediatamente precedenti la data della burla si sono sprecati i calcoli del quantitativo di palloncini necessari e le stime andavano da 250 nel caso più ottimista a 3500 a quello più pessimista, con la variante in entrambi i casi dell'introduzione di un quantitativo di palloncini gonfiati ad aria causa scarsità di rubinetti funzionanti nottetempo.

Passa il tempo e si arriva al 14 di agosto, vigilia della burla e giorno di acquisti: vengono investiti 30 euro in 480 palloncini grandi, ai quali si affiancheranno altri 250 palloncini piccoli gentilmente offerti dai bambini della spiaggia e 13 euro in quattro pompe manuali per il gonfiaggio ad aria degli stessi: l'errore si è già verificato, ma deve ancora manifestarsi.

E' il 15 di agosto e, di soppiatto, Raibaz il previdente inizia a gonfiare un po' di palloncini, con il valido aiuto dei bambini, e li archivia nella propria cabina, che ora di metà pomeriggio diventa completamente inagibile e invasa di palloncini pieni d'acqua.

Arriva la notte, e finalmente l'organizzazione paramilitare deputata alla realizzazione della burla si attiva: alcuni gonfiano a tutto spiano usando le pompe manuali, alcuni fanno i nodi, alcuni fanno la spola con la fontanella più vicina portando palloncini pieni d'acqua, alcuni sistemano sul pavimento i palloncini gonfi con la debita attenzione per evitare di farli scoppiare, anche perchè come realizziamo quasi subito......non ce ne sono abbastanza.

L'errore, ormai irreparabile, è stato avere una stima fatta da due ingegneri e una fatta da un medico e fidarsi di quest'ultima, che considerava un palloncino = due piastrelle quando in realtà il rapporto è praticamente invertito.

L'imbarazzante risultato alla fine dei palloncini, contando anche i palloncini caduti in battaglia, è questo:


La superficie coperta non è nemmeno un quarto di quella da coprire e ormai sono le quattro e mezza, i bagnini arrivano tra neanche tre ore.

Panico.

Bisogna inventare qualcosa, e bisogna farlo in fretta, ma la burla non è una cosa per i frettolosi nè per gli improvvisati, per cui il deludentissimo risultato è questo:




Vista col senno di poi non è neanche male, concettualmente: gli ombrelloni aperti & ribaltati danno un po' il look&feel di tsunami, mentre le sdraio chiuse & impilate fanno loro da contraltare con la loro idea di ordine geometrico, ma non è la burla che avevamo in mente.

Non ci siamo.

C'è tempo solo per un ultimo gesto eroico, Raibaz che si tuffa in mare al buio e al buio sgancia il moschettone che tiene legata la boa, boa che verrà portata fino in cima alla spiaggia non senza sforzi - una fatica allucinante trasportarla anche in otto - ma non è sufficiente.

Ormai albeggia e sfiancato più dal malumore che dalla fatica fisica riesco solo ad accasciarmi su una sdraio e faccio a tempo a fotografare le nuvole all'alba prima di crollare nell'oblio fino a mattina inoltrata, prendendo anche dei nomi giustificatissimi dagli amici per non aver aiutato a mettere a posto la spiaggia:


C'è stato chi ha detto che dopo sei anni di vittorie sfolgoranti questo, che in fondo è più un pareggino ottenuto giocando male che una sconfitta, in fondo ci sta, ma la delusione è stata comunque molto molto forte; volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, e qui si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, la delusione è stata utile a impedirci di sederci sugli allori e a spronarci a fare ancora meglio di come abbiamo fatto in precedenza; io ho già una mezza idea per l'anno prossimo, ora rimane solo da aspettare che torni ferragosto.

Nessun commento: