giovedì 26 febbraio 2009

Il mio disco preferito del mese

Ok dai lo so che se non suoni dub(step) negli ultimi tempi non sei assolutamente nessuno, che le cose housettone - magari coi bonghi, oddio! - ormai devi schifarle per forza per essere davvero avanti, che se osi anche solo nominare etichette tipo Cecille, Oslo o 8bit non sei altro che uno sfigato modaiolo, chè invece le dubbate con un loop da 2 battute loffio come le tette della Montalcini, quelle sì che sono innovative, però vediamo di tornare seri per un attimo.

Parliamo di Johnny D: si ok Orbitalife lo suonavano tutti e non è neanche un bellissimo disco, anzi è abbastanza noioso...ma il resto delle sue produzioni, a cominciare dalle altre tracce dello stesso ep?

A sto giro, poi, il giovine eritreo trapiantato a Mannheim si è superato, sfornando una gran perla su 20/20 vision che, almeno per me, è la prova definitiva che il ragazzo è here to stay, non è una meteora: come testimonia anche il suo liveset per il podcast di ibiza-voice.com, il suo stile è la naturale evoluzione del sottogenere minimale che ho sempre preferito, quello funkettone alla Cabanne, Ark, Akufen e simili, con un sacco di suoni brevi e concisi che ti schiaffeggiano da tutte le direzioni (niente a che vedere col sirenone monotonico di certe cagate techno recenti, anche su etichette blasonate).

Anche se a un ascolto poco attento le tracce di Gionniddì possono sembrare banali, e per questo vengono schifate dal bedroom producer medio che "che cazzo ci vuole, questo fa i dischi in 10 minuti coi preset di Reason, senti invece cosa so fare io sidechainando Albino con un Ping pong delay scappellato a destra e un clap della 909 passato 10 minuti in microonde per renderlo più croccante"*, il ragazzo ci sa veramente fare con la costruzione delle tracce (e dei live) "in the large": le pause arrivano sempre al momento giusto, le ripartenze sono sempre costruite a dovere e belle esplosive e le metriche sono sempre abbastanza lunghe e articolate da non annoiare.

Come se non bastasse, il vocal remix di Sliding away ha anche un particolare valore affettivo per me, visto che, come ho scoperto mesi dopo, è la traccia che suonava Raresh quando gli ho fatto questo video al Green & Blue:



Di seguito la versione completa della traccia, con menzione speciale per la meraviglia della foto scelta come sfondo per il video :D




*nota: il risultato del bedroom producer spocchioso, di solito, è un loop da 20 secondi che fa tipo "poooooo" e di cui lui quindi va fierissimo

5 commenti:

Anonimo ha detto...

per la prima parte: ma dove scusa? da quando è così figo suonare dubstep?

Io cmq continuo a fare dub e house con la stessa goduria...skull disco o ral per me pari sono...

Raibaz ha detto...

Ma infatti non mi riferivo a te in particolare e non solo al dubstep...è un dato di fatto però, che adesso se vuoi essere avanti o vai a sentire Skream e Benga o suoni la neodub riciclata dai Basic Channel dei vari resident del Berghain ed emuli assortiti, che bella bella ma ormai è troppo a la page

(che poi, il discorso è lunghissimo e richiederebbe una trattazione molto più approfondita, ma non ci ho ancora scritto un post perchè se parlo di Berlino in termini che non siano entusiastici prendo insulti dappertutto :))

Anonimo ha detto...

l'ideale sarebbe continuare la discussione davanti ad una torta iper calorica servita al wiener cafè di potzdamer platz, quindi tu e la tua gentil signora dovrete decidervi a venire a berlino in tempi rapidi...:D (sappi già cmq che emi, yuri ed io salvo imprevisti saremo lì in estate)


per il resto è tutto un ciclo e più si va avanti e più credo che gli unici ad aver capito la questione siano giusto Garnier, Ricardino e i fratelli panzoni amanti della vodka: senza un giusto crossover non si va da nessuna parte...

Anonimo ha detto...

anche per me questo è un discone... figo! grande baz!!!!

Unknown ha detto...

Il mio disco preferito è del mese è decisamente questo:

http://www.ilmiodiscopreferito.it/