lunedì 27 settembre 2010

Il simpaticissimo Shed

(Comincio attirandomi inimicizie) Come il 90% dei dj di questi tempi, adorissimo le cose che fa come Wax, ma nè "Shedding the past" nè st'ultimo album di Shed mi sono piaciuti, anche se "The traveller" forse è un po' meno peggio.

Ad ogni modo, visto che è un po' l'uomo del mese per via di quell'album lì un po' tutti i siti di riferimento fanno a gara per intervistarlo o averlo nel podcast, e la lunghissima intervista che gli fa il tizio di LWE mi sembra emblematica di quanto i suoi due album incarnino alla perfezione la sua anima di produttore wannabe-IDM snob, altezzoso e simpatico come un calcio nelle palle: quasi tutte le risposte iniziano con "No," ma il meglio di sè lo dà quando, da vero indiesnob, spala merda sul grosso degli altri produttori:
I don’t like it at all. This SCB. Some dubstep guys can’t make techno music. It’s impossible. And here’s an example. It’s not very good. The same way when house producers want to make dubstep, it’s impossible.
Ovviamente dopo aver detto che invece lui è in grado di suonare sia dubstep che techno ma non suona techno solo perchè ultimamente non esce niente di interessante, infatti......
I think the problem right now is that every techno producer wants to do something like [Marcel] Dettmann or Ben [Klock]. When they do new techno music it always sounds like Berghain. And this is the problem. They don’t try to find their own sound. They always do what others do. And this is the bad thing. They don’t try to find something new. And this is disappointing.
Che è anche vero, per carità, e infatti nel suo snobismo qualcosa di condivisibile per noialtri snob cacacazzo la dice:
It’s kind of interesting how Ostgut Ton and Berghain are becoming a cultural exports, with gigs in New York and Ibiza now. 
I don’t like that very much. And I always have to say that I don’t want to be called a “resident DJ” of Berghain, because I’m not. There’s always these “Berghain evenings at club blah blah blah….” It’s killing itself. I think next year it’s over.  
Morale, la musica non mi fa impazzire, almeno non quella che stampa come Shed, ma l'intervista è molto interessante e quello che dice, al netto del mood intellettualoide e fastidioso, è molto valido: fondamentalmente, quindi, vale lo stesso discorso che per la maggioranza dei miei post, solo che lui è più autorevole di me anche se siamo noiosi uguale.

3 commenti:

emilianorusso ha detto...

non sono d'accordo col tipo.
essere resident in un club significa incarnarne l'anima, ed è giusto identificarla con il club piuttosto che con i singoli dj, anche quando vanno in tour... le serate body and soul allora?? quando suonano ai vari festival krivit, claussell e kevorkian portano qualcosa di più che la somma dei loro singoli set.
in questo senso shed mi sembra un po' individualista, e non c'è nulla di male: un dubbio c'è però.. può permetterselo?? di alieni come jeff mills non ne sono atterrati tanti, sul pianeta terra..

Raibaz ha detto...

Ovvio che non può, ma "deve" farlo per mantenere il suo personaggio di indiesnob e risultare simpatico agli snob della techno che adesso sicuramente "minchia oh Shed si che è avanti, oltre ad aver fatto un album intellettualissimo è pure più avanti del Berghain".

Commercialmente, per il pubblico a cui punta, è una mossa perfetta.

fede ha detto...

beh che l'album sia valido è la verità anche se certamente è più un racconto dei bei tempi andati che non un faro su quello che sarà.

Poi sul suo comportamento beh alla fine della fiera è un crucco e di certo non ci si può aspettare che parli bene di produttori come scuba che non solo da ultimi arrivati a berlino si sono permessi dare lezioni di stile suonando techno ma per di più hanno pure il torto di essere inglesi.

e cmq ci terrei a dire che specularmente quando intervistai kode9 da buon inglese mi disse che chi vive fuori dal regno unito non può comprendere davvero il dubstep.

capitolo berghain: gran club, il migliore del mondo certo, ma non per merito dei suoi residents nè dettmann nè klock hanno saputo farmi strappare i capelli