lunedì 23 gennaio 2012

Dillon - This silence kills

Bisogna trovare un nome migliore di "poppizzazione" per sta roba che sta succedendo all'EDM, chè ormai è un fenomeno ufficialmente acclarato.

La BPitch control in realtà è un'etichetta che con la poppizzazione dell'EDM ha sempre flirtato, anche in tempi non sospetti, dando luogo a contaminazioni spesso di dubbio gusto: non ho mai nascosto che l'etichetta di Elena Alieno mi faccia venire le pustole quando va bene, col suo generale look & feel di cruccaggine esasperata e "let's all be cool and move to Berlin" già fastidioso prima che diventasse una moda trita e ritrita, prima che Kalkbrenner diventasse il Toto Cutugno della techno.

Ebbene, ora che i tempi sono maturi, che anni di minimale asettica ci hanno sfrangiato le palle e vogliamo cose che suonino più "umane", che il Kalkbrenner di cui sopra ha fatto scoprire le gioie dell'EDM a folle oceaniche, che sono passati fior di produttori a restituire dignità ai cantati e che quindi la scena è pronta ad accogliere fenomeni pop come i vari Nico Jaar, i Tale of Us o Ben Westbeech, perfettamente a loro agio sia di fronte a un dancefloor che di fronte a un pubblico "da concerto", è ora che le etichette che sono sempre state aperte a soluzioni più "poppose" noi le si aspetta al varco, per capire, ora che queste cose qui le fanno in tanti, se hanno davvero del sugo o facevano i poppeggianti così giusto per maniera e per farci degli euro in più.

Elena Alieno, che al di là del gusto personale è comunque oggettivamente una che un pochino ci capisce, decide di alzare ulteriormente l'asticella del pop e butta fuori il primo album di una interessante regazzina di Colonia, tal Dillon, intitolato "This silence kills".

In alcune foto sembra una figa ALLUSCINANTE, in altre un cesso a pedali, senza mezze misure
La mossa è azzardata: visto che tutti si mettono a fare cose danzabili ma col cantato e l'hook facili da memorizzare e canticchiare, stampo un album di cose coi cantati e gli hook facili da memorizzare e canticchiare MA senza la danzabilità, col rischio di prendere pomodori da quelli che si aspettano la cassa e farmi ridere in faccia da quelli abituati ai cantati che non aspettano altro che poter storcere il naso di fronte a un'etichetta di tamarri che l'ha fatta fuori dal vaso.

Ciò che veramente stupisce forte, però, è che l'album di Dillon è....mi viene quasi ostico dirlo di un'uscita su BPitch....bellissimo.

Pare un album di quelle cantanti scandinave tipo Lykke li o Karin Dreijer prodotto da Dj Koze, a cavallo tra quel pop d'atmosfera che tanto piace agli indie con il mac e gli occhiali grossi e quell'EDM tranguillona e un po' da ascolto che fa contenti noi anziani, ma con ancora meno cassa: non credo farà il botto, è ancora roba troppo raffinata per catturare i fan di Adele, ma secondo me ha delle potenzialità, val la pena di dargli più di un'ascoltata.


Poi ci sarebbe da fare il discorso che questa roba qui è studiata daddìo per piacere alla mia generazione post-Royksopp e blablabla, ma questa è un'altra storia.


5 commenti:

Cesare ha detto...

Sto già spotifyzzando :) Credits anche solo per la figheria della foto.

Jimmy ha detto...

Il 2012, insieme alla fine del mondo, è l'anno del ritorno ufficiale dell'elettronica nel commerciale...Già Sinclar in RAI è segno che ogni tanta la società addita l'elettronica come musica da drogati ( Lo so, Sinclar non ci incastra niente, ma il resto del mondo mica lo sa)
Finalmente bestemmieremo contro il pop elettronico di scarso valore che sicuramente verrà fuori entro la fine dell'anno

Jimmy ha detto...

Cioè volevo dire che ogni tanto la società si scorda che di solito lei addita l'elettronica come musica da drogati

Raibaz ha detto...

Non lo so, puoi vederla così o puoi vederla anche come l'apoteosi del revival 90s, periodo in cui la dance commerciale dominava il mondo e da cui, che lo si voglia o no, siamo nati tutti noi :)

chris_M ha detto...

infondo la poppizzazione (in effetti fa cagare sto termine:)) della musica elettronica c'è sempre stata in tutte le sue diverse sfumature...dai kraftwerk e/o moroder passando ai vari synth pop degli anni 80 finendo alla dance 90. tra un po' sven vath lo vedremo in qualche concerto inaugurale dell'ikea.