lunedì 15 ottobre 2012

A cosa servono gli eroi

La gente, mediamente, fa schifo.

Ok, io sono un nerd e questo mi rende leggermente più sociopatico della norma, ma è innegabile che la maggior parte delle persone con cui quotidianamente chiunque ha a che fare sia nel migliore dei casi fastidiosa e nel peggiore gretta, meschina, irritante e, in buona sostanza, una merda.

La gente ti interrompe quando stai lavorando o facendo cose importanti per questioni di nessuna utilità, la gente aggancia male i carrelli dietro la propria macchina, carrelli che poi si sganciano e centrano in pieno la tua macchina, la gente organizza eventi di merda che rendono vano il lavoro di chi si sbatte per costruire una nightlife decente a Milano, la gente vota Fiorito, la gente è Schettino, la gente evade le tasse e potrei continuare per tutto il giorno a esprimere manifestazioni di odio e di schifo per il genere umano che mi sta attorno.

Ovviamente "la gente" include anche me, eh, non ho la presunzione di pensare di essere migliore degli altri; è il genere umano a essere invariabilmente composto da persone con cui nessun sano di mente vorrebbe avere a che fare.

Poi, però:


Un signore di quaranta e passa anni salta giu da poco meno di quaranta chilometri di altezza e si fa quattro minuti e un po' in caduta libera, sfondando nel frattempo il muro del suono e una serie di record.

Perchè l'ha fatto?

Ok, per la scienza, per la ricerca, per studiare nuove tute per gli astronauti così tecnologicamente avanzate da sembrare magiche, ma in buona sostanza, l'ha fatto perchè si poteva, e perchè fuckyeah.

C'è stata gente che si è lamentata, che perchè bisogna spendere tutti sti soldi per fare ste cose quando c'è  chi non arriva alla terza settimana e la grisi e blablabla, e chi glielo fa fare, e perchè devi rischiare la vita, e quello è un pazzo, eccetera.

La risposta a tutta questa gente gretta è, ovviamente, la stessa: "perchè si può, e perchè fuckyeah".

Perchè c'è bisogno di gente come Felix Baumgartner, che fa cose fighissime e apparentemente impossibili senza aver bisogno di un reale scopo, per ricordarci che in fondo, uno scopo non è così necessario ma anzi, le cose migliori sono quelle fatte "perchè si può".

Non sono certo un anziano ricco di esperienza, ma mi è capitato e mi capita di fare un sacco di cose: lavoro (molto), scrivo su qui, alleno i bambini a calcio, gioco (male) a pallavolo, suono un'ora a settimana, ho un side project che giace semiabbandonato ma che un giorno mi renderà ricchissimo, sfascio autovetture e cerco di mantenere una vita sociale; le cose che riesco a fare sono solo una minima parte di quelle che vorrei e ce ne sono almeno altrettante che ho fatto e che non mi sono riuscite, come andare a lavorare in Silicon Valley o diventare un dj famoso.

Sono esempi come quello di Felix Baumgartner che mi ricordano che risparmiarsi o perdere tempo a lamentarsi non serve a niente, perchè poi magari il carrello che si sgancia dalla macchina davanti alla tua lo prendi bene e anzichè essere fortunato e sfasciare solo la macchina ti va peggio; non penso che salterò da quaranta chilometri nè infrangerò il muro del suono, ma di sicuro continuerò a fare tutto quello che mi passa per la testa, e non ho intenzione di fermarmi.

Perchè posso, perchè fuckyeah.

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