lunedì 21 settembre 2009

It's the end of the club as we know it

Una volta il clubbing qui a Milano era una cosa facile: ogni volta che capitava un ospite straniero si sapeva che avrebbe fatto giovedì il The beach a Torino o il Goa a Roma, il venerdì i Magazzini qui e il sabato il Tenax a Firenze; occasionalmente c'era qualcosa di interessante al Gasoline, soprattutto l'anno in cui il The flame faceva quella cosa carina la domenica subito dopo cena e praticamente nient'altro.

Poi il bacino d'utenza si è allargato e club nuovi hanno iniziato a spuntare come funghi di diverse dimensioni e orientamenti mentre locali già esistenti cavalcavano l'ondata della minimal techno: ha riaperto il Tunnel, il Rolling stone e il De sade avevano le loro serate (diciamo) techno, posti come il Sottomarino giallo, l'Amnesia o lo stesso Gasoline si sono scrollati di dosso la patina di locali gay-oriented per accogliere la nuova folla dei seguaci di Rici Outin, persino posti piccoli e che nessuno aveva mai considerato, come il Cantiere Delirio, facevano party da 400 persone (ok la smetto di autoincensarmi :D).

E poi?

E poi si arriva a oggi, con una serie di chiusure anche illustri e motivate, almeno ufficialmente, in compartecipazione da questioni legali e di ordine pubblico, tipo la storia del Sottomarino chiuso per storie di uscite di sicurezza e dalla crisi che rende economicamente poco profittevole gestire un club, tipo il Rolling che sarà trasformato in uffici&appartamenti; persino il Plastic, club atipico nell'atipicità milanese, a fine stagione chiuderà i battenti per la chiusura definitiva di cui si vocifera da tempo.

Quindi, cosa rimane? Dove si sono spostati tutti? Come passano le serate ora i 200 scarsi che c'erano alla chiusura di una stagione dei Magazzini, di domenica, con un Richie Hawtin non ancora trasformato nello Zio Rici? E quelli che, sempre di domenica, andavano a letto presto dopo il The flame al Gasoline?

Milano, si sa, è sempre stata una città atipica nei confronti del clubbing, orientata più all'eventone one-shot che alla residency: i posti in grado di attirare, settimanalmente, una clientela fidelizzata indipendentemente dalla proposta si contano sulle dita di una mano e rispetto al resto fanno la figura delle eccezioni, come il Plastic o il giovedì del Gasoline, mentre il resto dei party che probabilmente ci si ricorderà tra qualche anno sono al massimo mensili quando non one-shot a tutti gli effetti.

Morale, i club spariscono, al pubblico non frega niente di andare sempre nello stesso posto: il terreno è fertile per quello che ormai da un buon paio d'anni è il fenomeno del momento e che quest'anno è pronto a farla da padrone, il party nel loft piuttosto che nello studio fotografico o simile.

Non so se sia meglio o peggio del club "standard", ma ha delle differenze oggettive, non solo logistiche ma anche di gestione della promozione dell'evento (manca tutta la clientela che compare settimanalmente indipendentemente dal party) e, almeno per ora, ha il fattore coolness che per il milanese è sempre l'arma vincente.

Non è un caso, infatti, che lo staff di promozione del Gasoline abbia deciso di abbandonare la serata del venerdì, mai stata un vero successo prima per la concorrenza dei Magazzini nel loro periodo d'oro e poi per la crisi dei club, per concentrarsi proprio su questi party atipici-ma-ormai-tipici (oltre che sull'intoccabile cash cow del giovedì) spesso, come recita la mail ufficiale dello staff, in concomitanza coi grandi eventi milanesi:
Fashion week, Halloween, Nye, Design week, Art-week
Morale, tra location dei party in continuo spostamento ed eventi programmati in concomitanza con le feste comandate (su cui mi sono già espresso mesi fa) al clubber abituale è richiesto quello sforzino in più per documentarsi di volta in volta sul party giusto e su quello da evitare; voglio essere ottimista e sperare che questo crei una clientela un po' più 'clued-up', ma non so quanto sia una speranza realistica e quanto sia wishful thinking per evitare di pensare a tutti i dettagli che non mi piacciono per niente della situazione attuale.

Staremo a vedere, as always.

4 commenti:

Alessandro ha detto...

Io penso che questa storia di fare serate in loft o posti del genere porta un po' di problemi.
Esempio fresco fresco, venerdì sono andato alla Galleria Meravigli a sentire T. Raumschmiere.
La serata ha avuto questo risultato: posto sbagliato con la gente sbagliata.
Perchè alla fine come hai detto tu importa più se fanno l'evento in un posto figo piuttosto che vedere chi suona.

Trance&Progressive ha detto...

www.underthespotlight.it

Dai un'occhiata

Raibaz ha detto...

@Alessandro: ho cercato volutamente di non esprimere la mia idea sui party nei loft in sè per sè, restando più sul tema dell'evoluzione del clubbing, proprio perchè non sono molto ottimista rispetto all'idea di organizzare serate in posti così improvvisati (dove "non sono molto ottimista" è l'eufemismo dell'anno)

@Trance&Progressive: non mi piace (più) la trance, ma in bocca al lupo per il progetto...curiosità, in che rapporti siete con Trance gate, il cui boss è un mio amico di vecchia data?

Trance&Progressive ha detto...

Collaborazione :D infatti trovi il loro link a sinistra nella home uts