sabato 21 novembre 2009

La ricerca musicale nel nuovo millennio

Il titolo altisonante del post di oggi introduce l'ennesima grave masturbazione mentale musicale del sottoscritto.

Il punto di partenza è l'episodio di settimana scorsa del mio podcast, quello col French touch, realizzato con in mente uno dei miei ascoltatori abituali che di French touch è un fan sfegatato: il martedì, giornata della settimana in cui raccolgo commenti e insulti da tutti i miei ascoltatori abituali (tutti e due) sui vari IM, il suddetto ascoltatore abituale mi ha fatto notare che non ho inserito nulla del cosiddetto French touch 3.0, linkandomi via Hype machine un sacco di roba che non conoscevo se non al massimo di nome e che tutto sommato non era male, tipo Le knight club che poi alla fine è sempre Guy-Manuel de Homem-Christo quindi vabbè.

La riflessione è la seguente: all'epoca del primo, vero, French touch, il fenomeno ha avuto la risonanza che ha avuto perchè dischi come "Homework" e "Moon Safari" e tracce come "Lady" dei Modjo o "Am i wrong" di Etienne de Crecy erano in heavy rotation su MTV e sulle radio mainstream, trasformando un fenomeno in fin dei conti molto limitato sia temporalmente che geograficamente in una cosa globale e in grado di influenzare altri artisti anche a distanza di una decina d'anni...sarebbe possibile, nel 2009-ormai-quasi-2010, avere un altro fenomeno del genere?

La risposta, ovviamente, è no e non lo dico io ma Chris Anderson: se è vero che i blockbuster esistono ancora, è anche vero che l'avanguardia sta da un altra parte, mi pare scontato che qualsiasi sia la "next big thing" sarà più facile che annoveri tra le proprie influenze qualche gruppo oscuro di Novosibirsk piuttosto che gli U2 o i Coldplay.

Per sentire qualcosa di nuovo, quindi, bisogna scavare nei meandri della coda lunga, e fin qui siamo ancora nell'ambito delle scoperte dell'acqua calda.

Il fatto è che la rivoluzione culturale che ha subito la musica (e non solo) negli ultimi tempi, quella che ha definitivamente abbattuto le barriere d'ingresso del mercato musicale trasformando in produttore chiunque lo voglia ha reso la coda lunga una coda lunghissima, quasi infinita: il numero sterminato di nicchie e di produttori misconosciuti fa sì non solo che sia praticamente impossibile un'influenza estesa e massiccia come quella che ha avuto a suo tempo Discovery e il French touch tutto, ma, soprattutto, che chi è in cerca di influenze e di suoni interessanti faccia sempre più fatica a scovarli.

Ok, la promozione musicale si è evoluta a dovere seguendo la rivoluzione, portando alla luce fenomeni come gli Arctic monkeys che diventano blockbuster prima su myspace che nei negozi, ma come si può fare a scovare tutte quelle perle nascoste che sicuramente affollano i vari myspace, beatport, soundcloud e simili senza dannarsi a spammare tutta la rete con le proprie tracce ma, semplicemente, producendo buona musica?

Non è sicuramente una questione di tempo da dedicare alla ricerca, perchè anche avendo tutto il tempo del mondo, la quantità di materiale attualmente disponibile in rete è tale che nessun essere umano potrebbe avere tempo a sufficienza da ascoltare e giudicare a dovere tutto e non è neanche solo una questione di autorevolezza delle fonti, perchè le fonti autorevoli ci sono anche ora e anche per le nicchie (chessò, Pitchfork per gli indiesnob ha sostituito MTV, mentre "noi" abbiamo le chart dei dj famosi sparse per la rete), c'è anche il fattore "unicità".

Da sempre, quello che provoca in un dj l'orgasmo più grande di tutti è suonare un disco fighissimo che hai solo tu, per cui anche le suddette fonti autorevoli lasciano il tempo che trovano, visto che sono a disposizione di tutti e che comunque suonare i dischi trovati nelle chart altrui fa n00b.

Morale, sono in cerca di un modo per scovare qualcosa di interessante senza dover ascoltare tonnellate di merda ma solo al massimo qualche quintale...esiste ancora, in tempi di coda lunghissima?

Boh.

C'era Last.fm prima che chiudesse, ma aveva comunque grossissimi problemi, su tutti il fatto che le tracce erano taggate in maniera completamente casuale e quindi il sistema di associazioni non era affidabile; di Hypemachine non mi piace l'interfaccia grafica, nè mi fa impazzire quella di Beatport che comunque attualmente è un gigantesco suk in cui separare la roba valida dallapeggiommerda è un'impresa improba.

Altre idee?

7 commenti:

Smeerch ha detto...

Fino ai primi 2 paragrafi mi trovavi d'accordo.
Un altro fenomeno del genere nel 2010 è ovviamente possibile. Anche più in là, nel futuro. Non vedo perché non dovrebbe esserlo.
Vero anche che "la quantità di materiale attualmente disponibile in rete è tale che nessun essere umano potrebbe avere tempo a sufficienza da ascoltare e giudicare a dovere tutto". Ma lo era anche prima della diffusione di internet. Ciò che radio e tv passavano era una parte infinitesimale. Adesso quella parte è solo molto più piccola rispetto al tutto.
Tutti i tuoi problemi di ricerca si annullerebbero immediatamente se riuscissi a cancellare il problema di fondo, l'aberrazione per cui vuoi "suonare un disco fighissimo che hai solo tu".

Raibaz ha detto...

Mi rendo conto che suonare quello che suonano gli altri sia comodo: la rete pullula di blog rumeni che linkano gli mp3 dei dj famosi da scaricare e dare in pasto a traktor per rifare, uguali, i set di Luciano, Richie Hawtin, Loco Dice e chiunque altro, ma non è quello che interessa a me.

Se poi veramente vuoi metterti a paragonare i tempi in cui a recuperare gli mp3 degli U2 su Lycos ci volevano pomeriggi interi con adesso che Beatport mette a disposizione TUTTO lo scibile umano nel giro di due click, forse hai perso di vista il fatto che oggi chiunque è in grado di produrre fenomeni di portata artistica equivalente a Discovery, col risultato che la possibilità di ottenere risonanza è drasticamente ridotta.

Se il tutto diventa migliaia di volte più grande, le parti infinitesimali diventano più difficili da trovare.

fede ha detto...

partiamo dall'inizio:

Intanto il french touch 1.0 ha visto sì coinvolti personaggi come i citati daft punk ed air (all'epoca poco più che dei novellini) ma sopratutto dj già molto importanti come dimitri from paris ed un ancora serissimo bob sinclar (con la sua yellow ed il progetto africanism) e poi a dare la spallata definitiva sono arrivati i cassius e le uscite della roulè rec. Modjo era forse troppo crossover per considerarlo french touch pieno (facendo solo un discorso di sonorità e non di provenienza) mentre la matrice di discovery è chiaramente synthpop e di conseguenza abb distante dal funky elettro chic parigino.

Indi sui nuovi fenomeni che avanzano beh anche se lo so che a te fa venire l'orticaria c'è il wonky beat: un suono cmq nuovo che viene da un luogo definito (londra), che si è diffuso grazie a serate in piccoli club e praticamente zero internet, che è così potente e "grezzo" da attirare su di sè ragazzini come mosche: niente ricerca esasperata (ma cmq di discreto livello) solo muscoli, sudore e riff orecchiabili al servizio del divertimento. Un buon fenomeno pop
che ci terrà compagnia per ancora un anno e mezzo circa. Chiaro che in italia difficilmente vedremo i video wonky su mtv ma certe influenze (come ad es i synth belli grassi) li puoi già sentire nelle produzioni mainstream di alcune star dell'hiphop.
La misura della sua diffusione l'ho avuta ieri da fnac (dove almeno qui a zena non ha mai un chezzo) dove eran ben esposti l'album di 2562 su tectonic e la compilation della hyperdub.

Su internet e la montagna di roba da scovare lo sai sono perfettamente d'accordo con te e per questo ho deciso che resterò sempre alla vecchia maniera:
riviste cartacee, blog seri e forum costruttivi come dubstepforum.com, e negozi di dischi in giro per il mondo (io i ral li compro da freebase e i wax da hardwax per intenderci).
Su beatport non ci sono praticamente mai stato.

La rete è utile per scoprire nuove tendenze ma se le si vuole davvero conoscere bisogna alzare il culo e andare a vederle a casa loro, così al contrario se vuoi promuoverti come dj è molto più utile sbattersi ad organizzare serate che non limitarsi a mettere brani su myspace

Anonimo ha detto...

www.decks.de

Raibaz ha detto...

Fede hai pienamente ragione e condivido l'approccio oldschool...però quando ho scoperto il french touch 3.0 ho realizzato che al mondo c'è veramente TANTA TANTA musica valida che probabilmente non scoprirò mai e la cosa non può che irritarmi...poi anche a me piace andare da Freebase a comprare i Ral, a sentire Garnier a casa sua e a "toccare con mano", ma posto che il tempo e i soldi non sono infiniti mentre l'offerta musicale quasi lo è, come si fa a star dietro a tutto?

(@Anon: ovviamente decks lo conosco, anzi probabilmente hanno una mia statua all'ingresso come quella di Sven fuori dal Cocoon visto che gli lascio 200 e passa euro al mese)

fede ha detto...

eh ma quella è la croce che tutti noi dobbiam portare: troppa musica incredibile per poterla scoprire e seguire tutta!!!
anche perchè il più delle volte è coperta da tonnellate di merda!
l'unico strumento che ci resta è il setaccio e questo comporta ahimè delle scelte già in partenza...

effemmeffe ha detto...

Quoto smeerch: il disco fighissimo che hai solo tu non esiste e se esistesse probabilmente la gente che lo dovesse ascoltare quando lo giri non lo capirebbe.
Se invece ritorni al tuo vecchio discorso di deejay intimista a cui non importa quanta gente ha davanti, anzi non sente differenza con la propria cameretta, beh, allora che te ne fai di avere un disco fighissimo che hai solo tu?
Imho la differenza non la fa il disco singolo quanto la scaletta.