domenica 6 gennaio 2008

Report Mathias Tanzmann @ Tunnel, 5-1-07

Premessa: sul finire dell'estate scorsa, il 2 settembre, precisamente, chi scrive è rimasto folgorato dal set di Wink al Green & Blue: a parte la cornice splendida del party estivo nordeuropeo su cui non mi dilungherò ancora, Wink ha proposto uno di quei set in grado di modificare radicalmente i gusti musicali degli ascoltatori, segnando ufficialmente, per quanto mi riguarda, l'inizio della rivoluzione neo-house e la morte della corrente minimale.

Attualmente non mi sono ancora ripreso dalla scossa che mi ha dato quel set, e da allora continuo a cercare suoni simili: è difficile trovarne attualmente (giusto gli RPR, Raresh-Pedro-Rhadoo, Ricardo e pochi altri), ma senza dubbio nel giro di un anno a farla da padrone sarà la rivisitazione in chiave moderna degli stereotipi classici e delle atmosfere house, in netta contrapposizione coi suoni minimali e le atmosfere cupe che hanno dominato gli ultimi anni.

Evidentemente, per essere in grado di attualizzare gli stilemi dell'house bisogna avere un solido background in materia, per cui mi sento di puntare, per il prossimo futuro, su artisti che provengono dal panorama house, come lo stesso Wink e come Mathias Tanzmann, l'ospite del Tunnel di ieri sera.
Tanzmann, infatti, ha iniziato proprio producendo deep house di altissima qualità sulla sua Moon Harbor per cui anche quando, recentemente, è stato assorbito dal calderone minimale ha sempre mantenuto una forte impronta houseggiante e un altissimo grado di raffinatezza, senza mai scadere in facilonerie eccessive portando avanti un'onoratissima carriera che, l'estate scorsa, lo ha portato a essere uno dei resident del Circoloco, traguardo assolutamente degno di rispetto e stima.

Nel set di ieri, quindi, Tanzmann ha proposto atmosfere molto simili a quelle illuminanti di Wink dell'estate scorsa, anche se in proporzioni ridotte - non tutti sono mostri sacri come Wink e, cmq, Milano non è il Green & Blue - spaziando il giusto tra avanguardie neohouse e dischi piu' facili per far gridare la platea, non esattamente delle migliori, tra rarità come la versione originale, ancora non stampata su vinile, della sua ultima traccia, Rugby e hit come l'orripilante remix di Dubfire di Spastik, candidato a diventare la Mouth to mouth del 2008 - orripilante, ma di sicuro effetto sul tamarro medio e quindi suonata da cani e porci.
Guardando all'intero set, poi, Tanzmann ha dimostrato di essere perfettamente a suo agio nel tenere la pista usando dischi più congeniali al suo stile, tipo la già citata Rugby (di cui ha suonato anche il remix di Kaden) o Primer encuentro latinoamericano de la soledad di Ricardo, che è effettivamente abbastanza hit ma per il pubblico italiano è ancora tutto sommato una novità, mentre mi è sembrato sinceramente spaesato al momento di dover suonare qualcosa di un po' piu' spinto, evidentemente fuori dalle sue corde, per tenere insieme la pista, segno chiarissimo del fatto che non tutti, soprattutto in Italia, sono ancora pronti per la rivoluzioe neohouse...almeno per adesso.

Ad ogni modo, io sono molto contento di come si delinea il futuro, e tutto sommato Tanzmann si è dimostrato un ottimo interprete delle prossime tendenze musicali, facendomi passare una splendida serata come in Italia non mi succedeva da tempo...thumbs up, quindi! :)

2 commenti:

Silvia ha detto...

sono stracontenta di questo ritorno hauz, sarà che è più affine alle donzelle. E rimpaingo ancora di nn averti seguito al G&B. Ottima recensione come sempre, avresti dovuto postare anche le altre 100mila.
A parte qualche momento iniziale e il mio mal di testa, questa serata al tunnel ci è proprio piaciuta: ottima musica e tanti amici!

Raibaz ha detto...

Dai che l'anno prossimo a Oberthausen ti ci trascino :)