lunedì 4 maggio 2009

Tweetie Hawtin

Ok, i suoi set ormai sono una noia mortale, eternamente fossilizzata sul solito plin plon tolgolacassa-sirena-mettolacassa in grado di soddisfare giusto i maranza, ma quando c'è da parlare di innovazione tecnologica lo zio Rici sta sempre un pezzo avanti a tutti, non ce n'è.

L'ultima pensata uscita da casa Minus è roba veramente da cintura nera di marketing, web duepuntozzèro e tecnologia: annunciata in pompa magna da beatportal (il blog ufficiale di Beatport, non esattamente il massimo dell'imparzialità visto che dietro c'è sempre l'ex ciuffo biondo) oltre che da m-nus.com, la Twitter application per Traktor consente a Richie di twittare in diretta i titoli delle tracce che suona.

Per farsi un'idea della storia basta dare un'occhiata alla pagina di Twitter di Richie: ogni volta che l'anglo-canad-berlinese suona una traccia sul suo Traktor e a intervalli di 30 secondi, appare un tweet "now playing - ".

Ovviamente, Beatportal e il comunicato ufficiale su m-nus.com raccontano solo le figate della vicenda, che in effetti sono tante e grosse: in primis, niente più sbattimenti per indovinare le tracklist di Richie e, realisticamente, di tutti i Minus people e di tutti coloro che useranno questo nuovo gadget che sarà integrato nel prossimo free update di Traktor, ma non solo.

Per il maranza standard, la storia non sarà più "aoooo senti che missile sta suonando lo zio Rici mi mangio un'altra pastiglia e sfaso di cristo", ma "aoooo senti che missile sta suonando lo zio Rici esco il cellulare e vado su Twitter a leggere cos'è", ma la bomba a cui non tutti potrebbero pensare immediatamente è il grosso vantaggio per i produttori: niente più borderò contraffatti in cui metti i nomi dei tuoi amici per fargli prendere i soldi, ma visto che ora i nomi dei produttori delle tracce suonate sono di dominio pubblico la siae piuttosto che la GEMA o l'organismo locale equivalente ha un mezzo immediato per decidere chi pagare.

Tutto strafigo, tutto tecnologico, tutto veramente forward-thinking come ci ha abituati Richie...ma io sono bastian contrario e in più è lunedì mattina, quindi parliamo di tutti i motivi per cui questo nuovo gadget danneggerà ulteriormente una scena già di suo non troppo florida: quello più evidente è che, come se non ce ne fossero già abbastanza, ora che tutti sanno cosa suona Richie (e a breve per certo anche Carola, Magda, Troy, etc.) la quantità di pischelli che si scaricano le stesse tracce e ammorbano il pubblico allovertheworld con selezioni completamente prive di creatività salirà vertiginosamente, ed è solo l'inizio.

Da qui a twittare, a fine set, il link "compra in blocco questa tracklist su beatport che tanto è roba mia e i soldi mi arrivano uguale" il passo è veramente breve, anzi sono sinceramente stupito che non ci sia già, a fianco a "now playing blablabla" il link "compra questa traccia su beatport e suona come lo zio Rici!"

E ancora: molto bella l'idea di supportare i giovani produttori indipendenti (tema a cui Richie ha già dimostrato di essere affezionato pubblicando qualche tempo fa una traccia di produttori emergenti senza contratto, salvo poi far capire a tutti, dopo aver ascoltato le tracce, che c'era un motivo per cui nessuna etichetta voleva offrire un contratto a quella gente) fornendo loro un metodo certo per ricavare soldi dai loro prodotti, ma il paradosso è che rinominarsi le tracce coi dati dei produttori amici in modo da twittare i loro nomi è persino più rapido che fare i borderò contraffatti.

Che poi, io non seguo il mercato delle digital releases per scelta, ma già quello del vinile è intasato di gente che anzichè installarsi Ableton craccato faceva meglio a trovarsi un lavoro, per cui non riesco a immaginare che delirio di aspiranti produttori in erba di dubbio valore possa essere Beatport (cioè, lo immagino perchè mi è capitato di farci un giro e sono scappato dopo aver perso ore prima di trovare qualcosa che valesse la pena anche solo sentire, non dico comprare): c'è davvero bisogno di abbassare ancora il livello d'ingresso?

Tutto molto bello, la democratizzazione della produzione musicale, anche tu puoi essere un musicista se lo vuoi e adesso lo zio Rici che ti vuole bene si assicura anche che tu venga pagato...ma ne abbiamo davvero bisogno? Ok, io sono un integralista, un bastian contrario e più in generale uno stronzo, ma ho provato varie volte ad aprire un qualsivoglia DAW e dopo qualche ora ho realizzato che non era roba mia, per cui ho avuto la dignità di lasciar fare il mestiere del produttore a chi ne ha le capacità e vado avanti a giocare coi miei antiquati disconi di plastica nera, con cui me la cavo un pelino di più (anche se comunque non bene :)).

Morale finale da anziano scassacazzo: w Richie Hawtin e la sua spinta tecnologica verso il futuro che è assolutamente indispensabile alla scena e per la quale gli sono infinitamente grato, ma la direzione in cui va questa spinta, che sembra puntare sempre più alla scomparsa di quella dimensione di sacralità elitaria che aveva una volta la figura del dj, non mi piace affatto.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me sopravvaluti la diffusione e l'utilizzo sia di Twitter che di Beatport tra i fumettisticamente descritti, quanto ahimè realissimi, maranza standard.

Io dal mio punto di vista di appassionato, consumatore musicale, nonchè fan di Hawtin, trovo il tutto molto molto bello.

Niente più eccessivi sbatti, talvolta inutili, a cercare tracce, guardare i most downloads di ogni genere, "speriamo che settimana prossima ci sai la chart di qualcuno che mi piace" e compagnia.

A me lui piace, e questo lo diamo per assodato, suona al Cocoon, bene, vado su Twitter, guardo che mette e mi posso ascoltare i singoli dischi. Tanto poi il set, che sia su emule che sia su audiobeats, prima o poi lo becco se mi interessa.

La cosa dal lato produttivo, con possibile quanto evidente apertura delle barriere e abbassamento qualitativo generale in effetti non l'avevo considerata e lì è dura darti completamente torto.

Per il resto signora operazione di marketing senza dubbio, però non penso che ne lui, ne Troy, ne la M_nus in generale abbiano bisogno dei soldi tirati su da qualche playlist venduta.

Comunque signor post, davvero!

Raibaz ha detto...

Non hai tutti i torti, forse dal mio post originale non traspariva, ma sono anch'io dell'idea che per l'appassionato consumatore l'innovazione sia una vera e propria bomba perchè elimina lo sbattimento di cercare le tracklist che spesso e volentieri sono particolarmente ostiche, soprattutto per Hawtin e soci che ultimamente rifiutano che i propri set vengano registrati o broadcastati in radio (ci sarà un nesso con questa notizia?).

Oltretutto, secondo me sei tu che sottovaluti Twitter, che nei paesi civilizzati è la "next big thing" del dopo-boom di FB e che sta lentamente iniziando a scoppiare anche qui da noi: alla fine, Richie avrebbe potuto fare la stessa cosa con gli status message di Facebook, o con lo scrobble di Last.fm (che sarebbe stato clamoroso) ma non credo abbia scelto Twitter per caso.

Comunque, indipendentemente dai risvolti negativi sul lungo periodo, c'è senza dubbio da togliersi il cappello di fronte a un genio del marketing e dell'imprenditoria musicale che ha pochi rivali al mondo (forse giusto Trent).

Gandalf ha detto...

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/social-network/twitter-infedeli/twitter-infedeli.html?ref=search

fede ha detto...

vi consiglio di leggere l'intervista ad Omar S sul nuovo Blow up.
Cazzo se pensate che lui per mantenere la famiglia lavora come operaio alla ford...e sul discorso mp3 tira fuori un gran colpo: "l'anno scorso in italia ho trovato un disco che cercavo dal 91, volete mettere la soddisfazione?...l'mp3 è roba da bankog ed africa dove non hai la possibilità di comprare i dischi ma se vivi in occidente e preferisci scaricare anzichè comprare allora sei un coglione.."

sulla produzione sono d'accordo in tutto col ribes

Raibaz ha detto...

Bel link Fandalg, in effetti io twitter l'ho quasi del tutto smollato in favore di Friendfeed a causa delle sue troppe limitazioni che impediscono di seguire una conversazione...

Omar S capitano!

Gandalf ha detto...

Vi consiglierei invece di leggere le inteviste a Omar S su Trax e Tsugi...
il tipo è veramente di un'arroganza e di una saccenza unica... e sul discorso mp3 ha detto che le sue release escono tutte anche in digitale perché vuole fare i soldi... parla sempre e solo di soldi... a me sembra molto frustrato il tipo...
però fa gran musica!

Raibaz ha detto...

Non conosco troppo bene il personaggio, ma che fosse arrogante & spocchioso l'avevo percepito...cmq, pur nella sua antipatia (o forse proprio per questo), l'uscita sugli mp3 buoni solo a Bangkok o in Africa mi ha piegato :)

E cmq Fandalg lo sai che ti vogliamo bene anche se usi Traktor...

Gandalf ha detto...

massì, lo so che mi volete bene!

solo che odio sti personaggi che se usi un mp3 ti guardano con odio per poi scoprire che inverità ne sono i primi sostenitori dato che "they want to make money"...

So solo che ho rischiato di fare Omar S a Torino... e forse dato il tipo meglio così perché indipendentemente da vinili, mp3, ecc dev'essere un uomo d'una antipatia unica... che magari voleva pure essere portato a battone... :)

fede ha detto...

beh te credo che è frustrato: cazzo è l'unico del giro che deve ancora lavorare davvero (facendo appunto l'operaio) per mantenersi...roba che Zingales ha sottolineato come durante l'intervista telefonica la moglie lo incitasse a urlare contro chi scarica...certo poi lui non si fa pregare per tirar merda in giro...

cmq la definizione di Zingales è perfetta: "Omar S è una di quelle teste di cazzo di cui ogni tanto si ha bisogno"

Ps: infine Omar S su Tsugi è nel suo visto l'arroganza di entrambi...

Gandalf ha detto...

Beh, Tsugi e Trax sono le migliori riviste di musica elettronica in circolazione in Europa (forse nel mondo)...

fede ha detto...

oddio secondo me la tedesca Groove ed ultimamente anche la nostra blow up (che cmq non si occupa solo di elettronica) gli stan ben sopra...

quel loro modo di eleggere a suono del divin maestro solo ciò che ha a che fare con la scena francese o coi loro gusti è abbastanza irritante...se pensi poi che fino a 4 anni fa per loro c'era solo l'electro...

Gandalf ha detto...

Ma non è vero, dai!!

e poi un po' di nazionalismo musicale non fa male... siamo noi che non sappiamo valorizzare la scena nazionale e ci affidiamo sempre a super orspiti stranieri..

Blow Up poi è una rivista di music abbastanza a 360°... Groove invece troppo sepcializzata (e in tedesco... e impaginata in modo molto noioso per me che guardo le figure).

fede ha detto...

beh Groove è roba da nerd ma è assolutamente puntuale nonchè utlissima per il mio tedesco ;)

Ah gli editoriali di ewan pearson sono brillanti...

Tsugi invece è un pò troppo "putain" con gli ultimi trends e le sue recensioni non sono il massimo dell'obiettività...in compenso i suoi blind test sono molto divertenti

Raibaz ha detto...

Ah, sti giovani debosciati che fanno a tempo a legger le riviste...io riesco a stento a leggere le column di RA :D

(E sul cesso leggo Wired)

fede ha detto...

leggere le riviste ed ascoltare i mixati sono le ragioni portanti che mi fanno spendere 300 cucuzze di abbonamento annuale ai mezzi pubblici...

Raibaz ha detto...

Io ne spendo ben di più, ma in metro guardo anche un sacco di serie e leggo libri...ho quasi finito 'superstar djs here we go!', post a breve :)

Gandalf ha detto...

Il blind test è su Trax, non su Tsugi!! ehehehehe

fede ha detto...

no la vecchia redazione di Trax se l'è portato anche su tsugi (io ho il numero con quello fatto a Madonna l'anno scorso che è spassosissimo)