giovedì 7 gennaio 2010

I miei migliori dischi del 2009

Dato che ho avuto una fine d'anno un po' travagliata e che nei rari momenti liberi ho preferito inabissarmi nella Playstation, il mio post riepilogativo della musica dell'anno appena finito è slittato a ora, per cui andiamo senz'altro a incominciare, che è già tardi:

Su quale sia il miglior album dell'anno non c'è neanche storia, era un titolo già assegnato a marzo senza che nessuno potesse neanche avvicinarsi a scalfire il primato:



Come ogni volta che Liam decide di divulgare i suoi prodotti anzichè buttarli e rifarli da capo (cosa che prima di questo "Invaders must die" ha fatto quattro volte di fila ad album già concluso), il risultato è qualcosa che non si può inquadrare in nessuno dei generi conosciuti all'umanità ma che eppure ha qualcosa di tutti: sample di dischi oldschool techno e housettoni primissima maniera, mood a cavallo tra punk, dnb, dubstep, rave e qualsiasi altra cosa, tecnica spa-ven-to-sa che manda immediatamente a nascondersi intere schiere di Ableton-kids, singoli catchy per la radio e sassate che neanche nei peggiori rave di Caracas; non ci sono davvero parole, se non chapeau.

Ah, e se proprio uno volesse essere noioso e non gli bastasse tutto sto popò di album, in aggiunta c'è anche una limited edition bellabella con i vinili, il posterone e gli adesivi e un album tour con uno dei live show più fomento che la storia della musica elettronica ricordi, e la superiorità da manifesta diventa insormontabile.

In mezzo al "best of the rest", non bisogna dimenticarsi che nel 2009 ha buttato fuori un album coi controcoglioni anche Laurent Garnier: anche se - come tutti - è stato un po' messo in ombra dalla meraviglia per il disco di Liam Howlett, il suo "Tales of a kleptomaniac" è un gran bell'album, a dimostrazione che quando sei Laurent Garnier nulla ti è precluso e saresti in grado di rendere musicalmente splendido anche Califano, o i muggiti delle mucche.



La magia di Lorenzo è questa: fa cose che non ti aspetteresti mai, che a noi comuni mortali mai verrebbero in mente, ibridando quasi tutte le forme musicali mai concepite e riuscendo comunque a trovare un filo logico che le riunisca, come se fosse l'unico depositario di una teoria del tutto musicale che gli consente di accostare il diavolo e l'acqua santa, i cavoli e la merenda.

Continuando nel best of the rest, sul fronte della cassa in quattro non è stata un'annatona per gli album, anche se è vero che è un genere che non ha mai avuto negli lp il suo cavallo di battaglia: ad ogni modo l'hittone dell'anno è stato senza dubbio l'inflazionatissimo album di 2000 and one col suo noioso pacco di remix, molto carino ma invecchiato malissimo già nei pochi mesi di vita che ha accumulato.

Sensibilmente migliori gli album di Marek Hemman e Mathias Kaden eccezionalmente disaccoppiati, ma soprattutto l'album più hyped dell'anno prima dell'uscita e passato più sotto silenzio dopo:



Ok, "Los ninos de fuera" è comparsa in qualcuna delle chart "che contano", ma non ho sentito dire da nessuna parte la verità su quest'album, ossia che finalmente lo svizzerocileno ha messo a tacere le voci che lo davano come artista bollito (voci peraltro non immotivate, su uno che ha passato l'estate a suonare i bootleg di Rihanna) trovando finalmente il suo equilibrio perfetto tra minimale, housettone funkettone e influenze latine che sono ormai il suo marchio di fabbrica e riassumendoli in quello che secondo me è l'album che segna il passaggio da artista al picco dell'hype ad artista maturo con alle spalle una carriera pluriennale e in grado di farsi ricordare per gli anni a venire, per capirci che lo fa passare dal livello "Loco dice" al livello "Villalobos".

Cambiando completamente genere, nel 2009 sono tornati i Placebo e sono tornati molto più simili ai primi Placebo, più chitarrosi ed analogici e meno elettronici; dopo averli anche visti due volti nel corso dell'anno, mi sento di affermare che "Battle for the sun" è il passo in avanti perfetto del percorso che Brian Molko e soci hanno fatto nel corso di ormai quasi vent'anni di carriera, e direi che posso anche non aggiungere altro visto che dell'album ho già parlato diffusamente.

Last but not least, tra i mejo dell'anno passato merita una citazione il meraviglioso album di Lusine, che non si è cagato di striscio nessuno ma che fosse uscito a nome Royksopp avrebbe preso osanna a destra e a manca, invece nel mondo reale i Royksopp hanno buttato fuori un album loffissimo, sovraprodotto e privo di ogni ispirazione e probabilmente hanno venduto 10 volte le copie di "A certain distance" che gli mangia in testa bendato e con le mani dietro la schiena.

Delusioni dell'anno, oltre al già citato Royksopp, direi anche l'insignificante ep dei Massive Attack che fosse uscito con un altro nome avrebbe totalizzato -5 copie vendute perchè pure chi se lo comprava masterizzato lo riportava al negozio schifato per farsi ridare i soldi.

4 commenti:

REV909 ha detto...

hey come sei cattivo coi massive attack!
io invece ci credo molto nel album
in uscita a febbraio...
ok che forse "splitting the atom" non è un super pezzo.
ma sentiti "paradise circus"
e dimmi se non è bellissima.

Paul ha detto...

D'accordissimo per quanto riguarda Garnier e l'invecchiamento precoce dell'album di 2000 and one.
Se posso permettermi (anche se sicuramente sfondo una porta aperta) volevo chiederti se hai sentito gli album di weatherall e del von oswald trio. A mio parere sono davvero le due gemme del 2009.
Buon weekend!

Raibaz ha detto...

Von Oswald trio dici Vertical ascent? Se si, preferisco non commentare perchè il mio parere è profondamente discordante da quello del 90% della gente che l'ha osannato e non vorrei attirarmi insulti...Weatherall invece me lo son perso ma vedo di recuperarlo immediatamente che di lui mi fido quasi alla cieca :)

@Revus: l'ep dei Massive Attack mi ha fatto lo stesso effetto di quello degli Unkle dell'anno scorso, han voluto fare roba che non era loro per fare gli eclettici e han toppato clamorosamente...tra l'altro l'album si trova già nei peggiori blog di Caracas :)

vicodin ha detto...

di flashmob di vitalic che te ne pare? cmq l'ultimo dei massive attack l'ho ascoltato proprio ieri sera: una cagata pazzesca.