domenica 24 gennaio 2010

Report Moodymann @ Secret mood, The beach, 22/01/10

Primo party da nerd musicali dell'anno, con un sacco di aspettativa: il gotha degli intellettuali (ma per favore :-D) della techno italiana si riunisce per la prima volta dopo il meraviglioso concerto di Francesco Tristano, Carl Craig e Moritz Von Oswald al teatro Carignano, sempre nella ridente cittadina torinese che ormai è quasi l'unica ancora di salvezza per chi volesse sentire della musica valida in contesti validi senza dover prendere l'aereo.

L'occasione, a sto giro, è il buon Kenny Dixon Jr, altrimenti noto come Moodymann, che in questi giorni è in tour per l'europa: è stato tipo due settimane fa al Tunnel qui a Milano, poi a Mantova, quelli che ci stannodentroveramente vanno a sentirlo il 5 al Berghain perchè lì sicuramente suonerà dei dischi paura visto che hanno pure rimbalzato lo zio rici, ma per quanto mi riguarda il party ideale per gustarselo era, ed è stato, quello di venerdì scorso al Beach.

L'atmosfera del party, infatti, è stata esattamente come me l'aspettavo: poca gente (senza l'affollamento che ultimamente affligge il Tunnel), molti addetti ai lavori o semplici intenditori col palato fino, un sacco di facce amiche con cui scambiare quattro chiacchiere dopo un sacco di tempo...insomma, una festicciola delle medie.

Prima di chiudere i convenevoli e parlare del set di Moodymann, è doverosa un'altra menzione, quella al set straordinario in apertura di Federico Gandin: l'ho già sentito varie volte e mi ha sempre ben impressionato, ma venerdì tra un'apertura perfetta, con una classe infinita in continuo crescendo e una chiusura, se possibile, ancora migliore ha dato prova di essere, al momento uno dei migliori cinque dj italiani...sottovalutato.

Ma veniamo a Moodymann, su cui dare un giudizio è veramente ostico, più che altro perchè non assomiglia a niente di già sentito e quindi è difficile raffrontarlo con altre cose: in giro per la rete ho letto molti commenti negativi che probabilmente non hanno tenuto conto di questo, ma il fatto è che per giudicare un set così bisogna realizzare che non è un set come tutti gli altri.




E infatti il set di Moodymann, alle nostre orecchie di ggiòvani del nuovo millennio, è più che altro una lezione di storia: ascoltarlo è come leggere un capitolo di "Last night a dj saved my life" e capire com'era lo spirito da cui è nata più di vent'anni fa la scena che seguiamo ancora oggi, spirito che ormai è completamente trasfigurato.

Simon Reynolds sostiene che è per via del fatto che la cocaina ha definitivamente soppiantato l'ecstasy come droga d'elezione e io non so se sia vero, fatto sta che tutti i dischi che ha suonato KDJ parlavano d'amore (non necessariamente eterosessuale, anzi) in un modo che tutti gli artisti recenti non hanno mai fatto, neanche da lontano, e la caratteristica fondamentale del set è stata questa: non la tecnica, praticamente nulla, non la selezione avanguardista, ma l'abilità sconfinata nel suonare le emozioni del pubblico anzichè i dischi.

Per chi ha avuto voglia di ascoltarlo con le orecchie aperte e senza il pregiudizio del paragone con la musica attuale, KDJ ha fatto da accompagnatore per un viaggio di quasi tre ore fatto di house primissima maniera, disco, un po' di hip hop e un po' di techno, ma soprattutto fatto di un sacco di ammore, gioia e sorrisoni, a dimostrazione che in un dj set il sound design e tutti i segaiolismi tecnici contano poco, quando dei dischi hanno il mood giusto in grado di connettere il dj al suo pubblico.

Io personalmente, quando uno riesce a emozionarmi così facendomi pure scoprire roba che non avevo mai sentito, non so davvero cosa potrei chiedere di meglio.

Nota di chiusura con un doverosissimo plauso all'organizzazione, non solo perchè Gandalf è un amico e non solo perchè è l'unico organizzatore di serate che va a rompere le palle al guest per dirgli di alzare il volume, ma anche perchè tra Theo Parrish e KDJ (e alcune prossime cose che mi ha già annunciato in anteprima) ha trovato una sua dimensione perfetta in grado di proporre qualcosa di diverso e originale ma perfettamente compatibile con i desideri del pubblico di ggiòvani (e meno giovani) d'oggi.

6 commenti:

Gandalf ha detto...

Grande e grazie!!
ti contesto solo la "poca" gente... 500 persone.. che in periodo come questo a Torino, di venersì sera e col freddo polare sul fiume non sono affatto poche!! :)

In più, come sempre, tanti (ma tanti) addetti ai lavori torinesi non si sono visto nemmeno con il binocolo... classico pressapochismo cittadino!

Per il resto sono soddisfattissimo e ringrazio ancora tutta la claque del "carignano" per aver promosso i primi due party Secretmood in tutta italia!!

Raibaz ha detto...

Hai ragione Giannalf, in assoluto non erano affatto pochi, però fortunatamente il beach è grande e si stava larghi e non ho fatto i 50 minuti di coda che faccio di solito al Tunnel, intendevo questo :)

fede ha detto...

sì il casino del beach è che sembra un locale raccolto ma in realtà è enorme (è lo stesso problema che aveva il fabbrika di samba).

Cmq evento di livello assoluto e soprattutto mi piace la cosa che ogni volta che vengo a trovarvi ritrovo sempre un sacco di amici che manco a natale...:D

Unknown ha detto...

Magnifico si...mi piace la visione che hai dato sulle emozioni e l"amore" trasmesso dai dischi...
e pensate che io senza pressochè conoscere nessuno della "community" (sto appena iniziando a inserirmi in questo magnifico mondo di come vi definite "nerd" musicali)e non essendo organizzatore mi son proprio divertito un sacco... raramente trovo musica così emozionante in giro!!!

per quanto riguarda il "pressapochismo cittadino" avrei qualcosa da ridire col sorriso::: dovreste vedere in luoghi non cittadini (cioè non a torino) nei dintorni (come Savigliano in cui abito io e in tutto il "morto" e statico cuneese)....li si che c'è pressapochismo!! siete fortunati!
continuerò sempre a viaggiare nelle nottate in treno per venire a sentire musica in un ambiente così!
alla prossima!!

Raibaz ha detto...

Benvenuto nel magico mondo dei nerd musicali, in cui ogni party sembra una festicciola tra i soliti amici, allora :)

Per quanto riguarda il pressapochismo, a mio modo di vedere è una cosa che non ha base geografica, è diffuso in tutto lo stivale...per fortuna trenitalia e (soprattutto) Ryanair ci permettono di scappare e di ritrovarci tutti assieme ai party validi...per dire, io Fede l'ho visto quasi più volte all'estero che in Italia :)

Unknown ha detto...

ahah Raibaz!!! si è un peccato questo staticismo diffuso!! più accresco i miei orizzonti musicali più mi accorgo di come bisogni accrescerli anche geograficamente... se già anni fa, quando mi cimentavo in questo mondo, ascoltando tantissima Trance (la cui passione cmq mi rimane tuttora)ero costretto a guardare solo su al nord,ora me ne accorgo ancora di più e meno male che ci son organizzatori come gandalf che promuovono le scene locali!!!
bè cmq è un piacere....magari ci vedremo alla prossima!! trenitalia permettendo!!!

Davide Barberis (su facebook per chi volesse)!!