sabato 29 novembre 2008

Report: Laurent Garnier @ Magazzini Generali, 29/11/08

Due settimane fa, dopo quasi due anni di assenza, ho rimesso piede ai magazzini per un party di venerdì: c'era Marco Carola, protagonista di un set di una noia mortale, c'era troppa gente e ci si muoveva a fatica, ma tutto sommato ho decretato che avrei potuto tornarci per uno dei party più attesi di questa stagione invernale, quello di ieri sera, appunto.

A dir la verità, ieri ho avuto una giornata di merda per cui non ero molto in condizione ed ero tentato di stare a casa, ma fortunatamente ho realizzato che non avrei potuto mancare l'appuntamento con uno dei più grandi geni della musica contemporanea.

Laurent Garnier, alla fine della fiera, non è nient'altro: non è uno che mette due dischi in fila, schiaccia due tasti, togli-la-cassa-metti-la-cassa e tutti a casa, è semplicemente un fottutissimo genio oltre che uno dei migliori dj del mondo, forse addirittura il migliore.

E' un genio perchè in tre ore di set ha preso per mano tutte le persone che c'erano ieri ai magazzini, una per una, e le ha portate dove voleva lui, in un giro in ottovolante lungo tre ore; lo vedi ballare, fare delle facce assurde, lo vedi che si diverte persino più di tutti quelli che gli stanno davanti, ipnotizzati dalle sue magie, eppure vedi che è sempre, comunque, pienamente in controllo di tutto quello che succede, non comanda solo i cdj e il mixer ma comanda anche le emozioni di tutta la pista.

Non è da tutti riuscire a stabilire un legame con la pista, quel legame di cui parla anche Coccoluto nel suo libro , quel momento in cui ti accorgi che hai in pugno tutta la gente che hai davanti e che la puoi portare dove vuoi: se sei bravo, in un set ti capitano due, tre dischi che portano la gente in quel "higher state of consciousness" che dalla console riesci a percepire e che, per "noi", è la massima soddisfazione possibile.

Laurent Garnier è uno che ti porta in questo stato coi primi due dischi e ti ci tiene per le tre ore successive.

Quando Laurent Garnier suona, se Laurent Garnier decide che la pista salta, la pista salta; se decide che la pista piange, la pista piange; se decide che la pista ride, la pista ride; e la cosa più incredibile è che in tre ore, lui decide tutte queste cose senza soluzione di continuità.

E' così che ieri è partito suonando deep techno dal fortissimo sapore oldschool, seguendo un continuo crescendo che ha reso la situazione più techno che deep, ma sempre con la classe di quello che ti guarda dall'alto in basso e ti dice "a regazzì, io suonavo techno che tu ancora non eri nato" e che fa sì che noi comuni mortali lo si possa solo guardare, ammirati, mentre si diverte come un bambino al parco giochi che noi si salti con lui, perchè alla fine non vorrai mica star fermo con tutto sto ben di dio musicale che sta sfoderando.

E il crescendo continua, Lorenzo si prende cura del pubblico femminile mantenendo sempre il livello di funkettonaggine piuttosto elevato e, ovviamente, evitando le maranzate, ma siamo su un ottovolante, per cui appena ti giri un attimo Lorenzo ha cambiato radicalmente genere senza che tu te ne accorga: ti distrae con una melodia, poi però attenzione! appare una 303 dal nulla e pimpumpam ecco che siamo a Londra, ad un party acid.

Giusto il tempo di due acidate e Lorenzo decide che è ora di far venire giu lo stadio con una giocata da campione: mette a sedere gli ultimi difensori, quei due o tre che ancora non si stavano strappando i capelli e arrampicandosi sul soffitto, e insacca il remix di Mark Knight di The man with the red face, questo, per intenderci:



(Che poi, parliamone: io se fossi Mark Knight e sapessi che Garnier anzichè suonare il suo original suona il mio remix potrei pure andare in pensione contento, eh)

Quando la folla riconosce il lead (e mi ha stupito vedere quanta gente l'abbia riconosciuto, a Milano), è davvero finita, non ce n'è più per nessuno: è arrivato quel momento in cui, definitivamente, Lorenzo potrebbe anche mettersi a suonare i dischi di Califano e la gente lo seguirebbe lo stesso.

Ma stiamo parlando di Laurent Garnier, mica di un Gino Salamella qualunque: il manovratore dell'ottovolante non vuole che sudiamo troppo, che fuori fa freddo e poi ci ammaliamo, e decide che dopo il massimo del fomento raggiunto con la faccia rossa (io ho perso la voce, cazzo!) ci fa tirare un attimo il fiato, e sfodera dei bonghettini di VERA HOUSE, come diceva un mio amico, che tanto piacciono alle donzelle...ma non basta: giro della morte sull'ottovolante e la bonghetteria si trasforma in una ritmica spezzata, la vera house prende la piega più jazzeggiante possibile e ci troviamo teletrasportati a un aperitivo in spiaggia al tramonto.

Io, notoriamente, non mi drogo e ormai non bevo quasi più, fatto sta che tutto questo è successo nella prima ora e mezza circa di set e, dell'ora successiva, mi ricordo solo che Lorenzo ci ha regalato un altro crescendo, non schiacciando il pedale della techno ma schiacciando quello della melodia, per cui ora delle 5 meno 20 i suoni erano quelli della neotrance più intelligente resi famosi da James Holden e Nathan Fake.

Edit a posteriori: grazie alle domande di Fede, mi sono ricordato che ha suonato anche "I'm waiting for the man" dei Velvet Underground, che nella confusione mentale della gioia massima di oggi avevo dimenticato ma che ieri sera ha fatto scompiglio :)

Mancherebbero - in teoria - 20 minuti alla chiusura, Lorenzo decide che è ora di un finale pirotecnico e ci riporta a houselandia, tra le trombette e i vocal femminili ultragay...ma non basta.

Le luci si accendono, la cassa in quattro quarti sparisce per una pausa, Lorenzo fruga un po' nel cappello a cilindro, sfarfuglia un po' di tasti....rullo di tamburi, cambio di metrica, dnb!

E ci godiamo due dischi dnb a luci accese, saltellando di gusto col sorriso da un orecchio all'altro e le lacrime di gioia agli occhi.

"Basta Lorenzo, stasera è stata troppa roba per le mie giovani orecchie, facci andare a casa"

No, lui prende il microfono, dice "One last track" e suona "I feel love" di Donna Summer; io non ho più voce, l'ho persa quando ha messo "The man with the red face", ma canto lo stesso a squarciagola saltando con le ultime forze residue e Lorenzo capisce che l'ha fatta grossa, che non può mandarci a casa così perchè siamo ancora troppo carichi e ci regala ancora due dischi, sempre di disco vecchissimo stampo, per poi mandarci a dormire felici.

Felici per un set clamoroso di un grandissimo musicista, ma felici anche per aver riscoperto i magazzini, che forse si sono un po' ripresi dall'atroce sbandata degli anni passati e che magari potrò tornare a frequentare un po' più assiduamente, ovviamente evitando i party marrungia che ancora ci sono, tipo quello degli AOL con Loco Dice di settimana prossima.

Nota: in questo post, che pure mi è venuto abbastanza lungo, ho parlato volutamente solo della selezione di Garnier: la descrizione dei suoi balletti, delle sue facce ridicole e del suo costituire uno show nello show richiederebbe un post a parte, come pure la descrizione della sua tecnica allucinante fatta solo di mixer e cdj anzichè di mille giocattolini tipo il pedale del delay che va tanto di moda ultimamente tra i superstar djs...per sapere di tutte queste altre cose che Garnier aggiunge a una selezione da migliore del mondo, l'unica è andare a vederlo, perchè tanto vale sempre comunque più dei soldi del biglietto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato sarei venuto volentieri. Laurent Garnier e' l'unico che mette d'accordo padri e figli :-) Saluti da Dubai, domani si va a Johannesburg...
Papo

Anonimo ha detto...

porco diaz mi sono dimenticatoooooo

Anonimo ha detto...

serata incredibile!
grande lorenzo

Anonimo ha detto...

eeeh...come guida l'ottovolante
Laurent...non lo guida nessuno :)

maxcar ha detto...

perché meravigliarsi del Mark Knight remix conosciuto, è uno dei pezzi più suonati su M20 nel programma di Roberto Molinaro. Sta pure nella compilation di Rial Trast :D

Raibaz ha detto...

Ah, ecco perchè su un forum ho letto un utente scazzatissimo che Garnier ha suonato commerciale, ha messo pure il pezzo di Mark Knight e Funkagenda...evidentemente avevo sopravvalutato l'utente medio pensando che conoscesse The man with the red face :)