sabato 12 dicembre 2009

Liveblogging: Whymca barcamp

La dura vita dello sviluppatore prevede, tra le altre cose, che ci si svegli alle sette un sabato mattina, si prenda la propria macchinina e si facciano sessanta km nella bruma padana per andare fino a Cremona e lo si trovi pure divertente.

Perchè farsi tutto sto sbattimento?

Ma per venire al Whymca barcamp, il barcamp sulle mobile applications, of course :)

In questo preciso istante sono nell'aula magna della sede di Cremona del Politecnico di Milano che seguo il primo speech, e l'idea è che aggiornerò periodicamente questo post nel corso della giornata per rendere partecipe il resto del mondo di ciò che accade qua.

Il primo speech parla di open source (zzzzz....) in ambito mobile applications, e dopo un'introduzione abbastanza noiosa e per lo più non condivisibile sull'open source in sè per sè finalmente racconta cose interessanti, parlando di Kannel e Mbuni, che non conoscevo, e che sono due framework rispettivamente per la gestione degli sms e degli mms: non so che utilità reale abbiano nel 2010, vista la trasformazione dei cellulari in "pc da tasca" in grado di gestire contenuti più strutturati e consegnati in maniera più simile a quella "solita" di internet, ma almeno è roba che non sapevo :)

10.45, speech #2, Fabrizio Renga di osservatori.net del Polimi: l'argomento mi pare molto interessante, visto che dal titolo pare una discussione sulla differenza tra mobile applications e mobile sites, su cui devo ancora farmi un'idea e che quindi come tema mi ispira molto. Inizio con una panoramica sullo stato del mercato delle applicazioni mobile, molto molto interessante, a cavallo tra l'aspetto gestionale e quello sociologico del marketing delle applicazioni, con punti di vista diversi: contenuto delle applicazioni, modelli di business, etc.

Domanda: perchè le aziende decidono di "andare mobile", e come lo fanno? La risposta non è incoraggiante, ed è "perchè lo fanno tutti" e "riciclando quello che hanno già".

Lo speech però è molto molto interessante e Renga si vede che sa quello di cui parla...riflessione molto interessante: "internet è basata sull'advertising, il mobile (pare) è più orientato al modello freemium"

Speech #3, è il momento del tifo, visto che a parlare è il mio collega di Buongiorno! Fabrizio Giordano, che parla della sua creatura, HelloTxt.

Mi viene un po' difficile giudicare il contenuto dello speech, visto che conosco già il contenuto...in compenso Fabri ha un po' di sbattimenti col proiettore (polemica sterile e gratuita: è sicuramente perchè è un mac user :D)

Comunque: lo speech di Fabri è molto orientato ai dati, con grafici che mostrano i dati di utilizzo di Htxt in lungo e in largo. In realtà pur essendo ferrato sullo sviluppo di Htxt (anche se non ci lavoro direttamente) i dati di utilizzo mi mancavano, quindi mi ha fatto piacere vedere lo speech :)

Domande: "ma i social networks si svilupperanno di più su web o su mobile?" secondo Fabrizio visto che l'attività sociale è pervasiva della vita degli utenti serve un modo per seguirla in giro con gli utenti stessi, quindi su mobile c'è un sacco di spazio per i social networks.

11.40, speech #4, il tifo ora è sfegatato perchè a parlare è il "mio" grafico, Giovanni Di maggio, che presenta il "mio" social network: peoplesound. (e qui si capisce il vero motivo per cui mi son fatto lo sbattimento di venire fin qui :))

La presentazione di Gio parla principalmente di quella che attualmente è la vera bomba di peoplesound (ma solo perchè il mio nuovo parser RSS non è ancora stato lanciato ufficialmente :)), l'algoritmo del phonebook, che capisce quali sono i tuoi contatti realmente importanti e che quindi potresti volere come amici su peoplesound sfarfugliando nel tuo telefono.

Riflessione interessante: peoplesound punta sulla qualità degli amici anzichè sulla quantità come fanno Facebook e Linkedin, e quindi l'asticella della privacy è molto più alta e consente di mantenere conversazioni più intime.

12.00, speech #5: Italo Vignoli parla della demografia dei social media dopo un'introduzione molto divertente sull'evoluzione dell'hardware necessario per i social media, a partire dal modem gigante in cui infilare la cornetta del telefono per arrivare al Macbook Air.

Il discorso di "quali utenti fanno cosa in rete" è interessantissimo, anche se i dati non sono nulla che non avessi già almeno intrasentito qualche volta, e Vignoli è un gran speaker...intanto però in aula magna la temperatura non è delle migliori, forse anche perchè non c'è moltissima gente (purtroppo), e quasi batto i denti.

12.30, ultimo speech della mattina, Vodafone presenta il progetto 360, serie di SDK che almeno idealmente dovrebbero fare da piattaforma comune per tutti i telefoni che lo supportano (come se già non ci fosse una pletora di piattaforme per sviluppare su cellulare e non avessero già provato in tanti a unificarle).

L'idea di un sdk fornito dai carrier mi sembra una bestemmia in termini di net neutrality, vediamo se lo speech riesce a convincermi del contrario :)

Wow, Vodafone 360 ha anche il suo app store proprietario...altra cosa di cui il mercato mobile non sentiva il bisogno.

All'inizio dello speech ero confuso sull'utilità della cosa, adesso so che a essere confusa è Vodafone: non è chiaro se 360 è un'applicazione, un sdk, un application store, tutte e tre le cose o nessuna, fondamentalmente mi sembra un'iniziativa tipo "saltiamo sul carro delle applicazioni mobile perchè mi hanno detto che ci si fa i soldi senza capire veramente cosa noi come Vodafone possiamo offrire al mercato" (hint: la risposta è "niente", sei un carrier e devi solo fornire l'accesso)

Edit postumo: visto che loro non lo dicono, gliel'ho chiesto io anche se pareva ovvio: 360 è un walled garden, perchè è accessibile solo da sim Vodafone, quindi è l'ennesima isola blindata nell'oceano mobile ancora alla disperata ricerca di uno standard condiviso...completamente inutile quindi, se non dannoso.

Adesso vado a mangiare :)

Finito di pranzare sono tornato a casa, visto che oggi pomeriggio ho un impegno e quindi mi perdo gli speech pomeridiani...morale, è tempo di considerazioni finali: l'iniziativa è stata senz'altro molto positiva, più che altro perchè per come è lo stato attuale del mercato del software su dispositivi mobile le occasioni di confronto e scambio con altri attori del settore sono sempre troppo poche...non sono mancate le pecche, su tutte che c'era un po' poca gente, ma visto che era la prima edizione sono molto fiducioso che saranno risolte nelle prossime :)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Cremona caput mundi :-)
Qualcuno ci e'nato...

Bst rgds from Dubai Marina
Papo

Unknown ha detto...

..il fatto di avere problemi con qualsiasi forma conosciuta di proiettore, a prescindere dalla macchina che si sta utilizzando (MAC, PC, astronave, cagnolino, ..) è una peculiarità che contraddistingue TUTTI i professori di sistemi informativi. Bracchi ha tenuto una lezione INTERA con le slides A META' tra la tela da proiezione ed il nulla!! - il bello è che diceva: "..come potete vedere dal grafico proiettato[..]" - no prof, non si vede un cavolo!!! - unica eccezione è raibaz che però quando insegnava UML e BPR era più prof. gestionale che informatico.. quindi era immune alla maledizione..

Raibaz ha detto...

Raibaz però aveva altri problemi, tipo quando è arrivato da voi con un'ora di ritardo e 38 di febbre :D

(gestionale a chi? :D)

Italo Vignoli ha detto...

Grazie per aver apprezzato le mie doti di speaker. Ho cercato di fare il possibile, visto che appartengo alla terza età...
Comunque, visto che sei nato nell'83, il modem della foto era di quell'anno (io ne avevo 29).

Raibaz ha detto...

Io ricordo di aver visto modem simili in qualche telefilm USA dei primi anni '80, probabilmente replicato quando ormai avevo aggiunto un'età senziente :)

Italo Vignoli ha detto...

Nel 1984 Dale Heatherington ha inventato il command set AT e Dennis Hayes lo ha trasformato in un grande successo commerciale. I modem sono diventati sempre più piccoli e veloci, tanto che nel 1987 io andavo a 2400bps e Telecom vendeva ancora i 300bps prodotti da ARE e Digicom. Ormai è storia.