giovedì 24 novembre 2011

I capolavori techno sono ancora possibili

Giusto un paio di giorni fa lamentavo la sensazione di stantio di certa techno recente, che ripropone suoni e stilemi già visti senza aggiungere granchè di nuovo, di personale o anche solo di minimamente interessante: orbene, la grande notizia di oggi è che invece recuperare la techno vecchia scuola e riproporla aggiornata ai giorni nostri con ottimi risultati si può fare.

A farlo è uno che nell'ultima ventina d'anni ha dimostrato giusto un paio di volte di essere all'altezza, un certo Carl Craig: la qualità audio di Youtube non gli rende giustizia, ma giusto per darvi un'idea (raccomandazione importante: è piuttosto lungo, ma va ascoltato tutto di fila senza saltare avanti o indietro per godere appieno della struttura della traccia, che è una delle cose che Carl Craig sa fare meglio)



Questa è la techno di cui mi sono innamorato da piccino, musica a cui bastano un basso profondo che si senta nello stomaco e un clap croccantissimo per gettarti in un luogo oscuro e dissonante ma che hai imparato a trovare accogliente nel corso di anni e anni di party con gli amici, al punto che ormai consideri questi suoni la tua musica, con quelle voci distorte che ti proiettano verso un abisso di tenebre in cui , poi, il clap, ti prende letteralmente a schiaffi e Carl Craig giocando col decay aumenta e diminuisce il nostro senso di angoscia, e poi, dopo quasi sette minuti di piacevole tortura, bam! un pad squarcia letteralmente la cassa, come un raggio di luce, e cambia le carte in tavola.

Proprio quando sembrava non esserci più alcuna speranza di redenzione, quel pad ci fa tirare un sospiro di sollievo, e il synth che accompagna la ripartenza trasforma gli stessi suoni da inferno senza speranza di pochi istanti prima nella musica più festosa di sempre, quella che ti fa fare salti alti mezzo metro col sorrisone stampato sulla faccia tua e di tutti quelli che ti stanno attorno, quella che potrebbe andare avanti per settimane senza mai stufare, e invece, proprio quando pensi "yeeeah, dai Carl, continua così come se non ci fosse un domani", lui la fa finita, sono già passati più di undici minuti e Carl, da geniaccio con un monte di esperienza alle spalle, sa perfettamente come lasciarti lì implorante di continuare, per cui il tasto "replay" si schiaccia praticamente da solo, quasi per magia, e dopo undici minuti si schiaccia ancora, e ancora, e ancora.

Grazie, CarlCraig, grazie davvero.

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