venerdì 25 novembre 2011

Vent'anni di back to basics

Ultimamente ci sono un sacco di istituzioni della musica che piace a noi giovani che celebrano il ventennale e di cariatidi morte e sepolte da un po' che per vedere di racimolare qualche euro/sterlina/dollaro si inventano ventennali per ripubblicare roba vecchia di cui si poteva tranquillamente fare a meno, ed è difficile discernere: per un Ministry of sound che estrae dal cilindro maggico dell'archivio registrazioni d'annata di personaggi di scarso rilievo come Larry Levan, Kenny Carpenter e Todd Terry c'è una Soma che si bulla per settimane di un fantomatico inedito dei Daft Punk che poi, guardacaso, poteva tranquillamente rimanere inedito.

Il Back to basics magari non è un nome altolocato come il MoS, come magari non tutti conosceranno Ralph Lawson nè la sua 20:20 vision, ma Ralph è uno che zitto zitto ha sempre sempre mantenuto un livello più che buonissimo, fedele nei secoli come l'Arma, senza mai sputtanarsi o perdere smalto, ma la vera figata è che senza noiosi trionfalismi o millantati inediti riscoperti, Ralph celebra i suoi vent'anni di residency con un mixato (che dovrebbe essere il primo di una serie) di classici, e fin qui nulla di nuovo, anche se è stranamente molto molto piacevole:


The Music Factory Years 91-94 part one by ralphlawson

(Per dire, tutti gli altri set ventennalistici che ho sentito di recente oscillano tra il "meh" e il patetico spinto, mentre questo è intenzionalmente e visibilmente fatto solo di dischi che tutto sommato hanno un senso anche tuttora)

Fin qui, comunque, niente di esagerato, se non che il buon Ralph, che dev'essere un nerd musicale di quelli all'ultimo stadio, ha pubblicato un post sul suo blog in cui racconta la rava e la fava di ogni singolo disco presente in questo set, che quindi ha l'enorme valore aggiunto di aneddoti tipo che il primo disco è anche il primo disco in assoluto suonato al Back to basics, ma solo perchè non ha l'intro con la cassa e all'epoca lui sapeva mixare solo i dischi con la cassa in quattro, o tipo la volta che assieme agli X-press 2 e a Terry Farley vanno in gita a NYC a sentire Junior Vasquez e lui sapendo della loro presenza suona l'intro di "Muzik Express" per quindici minuti prima di far esplodere la ripartenza e lui commenta "We had never seen anything like it and it was a record made by our lot".

Inzomma, buona musica, aneddoti divertenti e fatti curiosi: io non posso chiedere di meglio :)

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