lunedì 24 settembre 2012

Orchestraibaz, puntata #115 - Mediterranean progressive

Giorno nuovo, musica vecchia.

Come avevo annunziato poco tempo fa, per via di uno spostamento dei miei allenamenti pallavolistici ho cambiato giorno di musica, per cui da questa settimana suono non più il martedì ma il lunedì: quale modo migliore per festeggiare il giorno nuovo che suonare della musica vecchia, ma vecchia vecchia?

Lo ammetto, era un bel po' di tempo che avevo in mente di fare un set di quella mediterranean progressive che nella seconda metà degli anni '90 è stata uno dei tanti momenti di rilievo internazionale della musica italiana, con le etichette straniere che prendevano gran licenze da quelle italiane, BXR su tutte.

Rilievo internazionale a parte, il motivo per cui sono sentimentalmente legato a questi dischi è che sono i dischi della mia adolescenza, in parte anche della mia ribellione adolescenziale: alcune cose, risentite oggi, sono di un maranza al limite della vergogna, ma in fondo quando si è ggiòvani è naturale avere gusti un po' più estremi, lungi da me l'idea di rinnegare questo mio passato (rinnego più volentieri i cd degli Stunned guys, tipo).

Ovviamente, quando si parla di mediterranean progressive a farla da padrone non può che essere Luigi d'Agostino, seguito a ruota da Mauro Picotto quando ancora aveva un senso e, grazie anche a Ricky Effe, era in grado di muoversi agilmente tra la commerciale, la progressive (appunto), la trance di stampo nordeuropeo e i technoni, senza mai sbagliare un colpo.

Ci sono altre figure importanti di quegli anni, come i Datura, Dj Dado o Roland Brant e anche alcuni individui un po' più sconosciuti ma che già all'epoca facevano parte del mio gusto per le cose un po' meno banali: a quei tempi una grossa responsabilità della formazione dei miei gusti ce l'aveva "Molly 4 deejay", il programma in cui lo stesso Molella che ora fa la classifica della commerciale come un Albertino qualunque sfoderava missilate, maranzate e Bonzai.

A chiudere il set, poi, non poteva assolutamente mancare il mio vero e proprio idolo di quegli anni, quel Rexanthony di cui tuttora conservo la discografia quasi completa in cd dai capolavori tipo del '94 alle ultime cose brutte da far schifo ma che ho comprato ugualmente per cieca devozione.

In sostanza, e in rigoroso ordine di apparizione, i reperti archeologici della serata sono:

Einstein dr. dj - Elektro woman (Plastika)
Gigi d'Agostino - La passion (Noisemaker)
Dj Dado - X files (ZYX)
R.a.f by Picotto - Bakerloo symphony (GFB)
Datura - Eternity (Trance records)
Gigi d'Agostino & Daniele Gas - Giallone rmx (ZYX)
Gigi d'Agostino - Gigi's violin (Noisemaker)
Mauro Picotto - Komodo (BXR)
Datura - Fade to grey (Trance records)
Gigi d'Agostino & Mauro Picotto - Angels' symphony (BXR Noisemaker)
Roland Brant - Moon's waterfalls (Dèsastre)
Quadran - Eternally (Bonzai trance progressive)
Gigi d'Agostino - Bla bla bla (Noisemaker)
Giacomo Orlando - Synphoniko (Subway)
Andrea Visconti - Bubbles (Space)
Sinus - Blob (Boy records)
B.B.E. - Seven days & One week (Positiva)
Rexanthony - Polaris dream (S.O.B.)

Gli anziani che volessero tornare giovini, o i giovini che volessero farsi beffe di quello che ascoltavamo noi anziani una volta, possono scarricare il set e risentirselo cliccando qui, mentre qui c'è il feed RSS del podcast da incragnare nel vostro iTunes/Winamp/Google reader/quant'altro, per essere sempre aggiornati con le puntate nuove.

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