lunedì 1 settembre 2008

Italy Gig List chiude

Uno dei punti di riferimento per chi come me non ha grossi problemi a fare trasferte di ore per andare a sentire la musica che preferisce abbandona la scena.

Ho conosciuto, di sfuggita, il signor Italy gig list l'anno scorso, all'infausta serata con gli Underground Resistance, Derrick May e Stacey Pullen al Palaisozaki, rovinata da un'organizzazione approssimativa e dal coinvolgimento di staff di bassa lega - ovviamente me l'ha presentato Capitan KK che tutti conosce - e, come era lecito aspettarsi, per quel mezzo secondo in cui l'ho visto mi ha dato l'impressione di essere uno della "vecchia guardia", proprio come il KK e quei pochi altri che pur essendo ben oltre la trentina si fanno senza problemi trasferte di ore per andare a sentire del tunz tunz...quelli che il mio amico Fede chiama la Techno-inps.

Forse anche nella sua età ormai troppo distante da quella degli abituali frequentatori di club e parties italiani è da ricercare la motivazione del suo ultimo comunicato, che riporto per intero perchè è assolutamente condivisibile, almeno in alcuni punti:
'IT'S NOT FUNNY ANYMORE'
(Husker Du)
era un po di tempo che cercavo di farmi ritornare in mente le motivazioni per cui mandare avanti questa cosa.
piu' pensavo, piu' capivo che non ne valeva veramente piu' la pena.
infatti, la missione e' conclusa.
conclusa per evaporazione dell'obiettivo: quello di diffondere informazione riguardante una 'scena'.
perche' la 'scena', cosi come conosciuta, intesa e vissuta dallo scrivente per molti anni, non esiste piu'. morta per spappolamento.
per essere leggermente piu' preciso, la 'scena' si e' trasformata, nella sua maggior parte,  in una misera, noiosa, ripetitiva fino alla presunzione, fatua, conservatrice e bigotta, falsa, straprovinciale, assopita, rinbambita, babbea imprenditoria da strapazzo con le pezze  al culo.
a cascata, quello che la 'scena' offre sono in grande maggioranza banalita', concerti banali, dischi banali, discorsi banali, idee banali, personaggi banali . qualche mese, se va bene, e  poi evaporano senza lasciare neanche un porco di alone.
mi serve? no, no, no e, sto cazzo, no!
oltre questa condizione oggettiva, di cui se non se ne ha la percezione significa essere partecipi allo stato di profonda delirante ipnosi collettiva che regola la vita di questo paese in questi anni a tutti i livelli, e che di se gia' basta ed avanza, avevo anche il 'bonus', cioe' le email di chi si lamenta della lista,  di agenzie che si lamentano della lista, di gruppi musicali che si lamentano della lista, di gestori di locali che si lamentano della lista, di genitori dei minorenni che consultano la lista  che si lamentano della lista, ma soprattutto uno sciame  di uffici stampa che pensano di essere gli unici sulla terra ad avere qualcosa da promuovere, e soprattutto che abbiano le capacita' per farlo. che errore devastante.
cosi non va.
la musica, con annessi e connessi, dovrebbe aiutarti a cambiare la vita, non a cambiarti gli abiti ed il 'trend'. 
quindi, bisognera' farsi cambiare la vita da qualcos'altro.
quindi, e' ora di chiudere.
niente di personale.
amici come prima.
cioe', per niente.
A voler essere polemici a tutti i costi, si potrebbe dire che se la situazione è veramente come la dipinge lui non c'è più bisogno della gig list, per cui la sua sparizione non creerà un gran vuoto...ma io non sono di quest'idea, o almeno, non ho ancora superato il limite di sopportazione per cui mettermi in un angolo, concentrarmi sulla musica e far finta di non vedere il cagaio che ci gira attorno non mi basta più, io riesco ancora a farlo, e finchè dura sentirò la mancanza della gig list.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

pesante..cmq condivido.
è un mondo difficile..o meglio..è un'italia di merda.

-SPiKE-

Raibaz ha detto...

Non so, certe volte mi chiedo se l'atteggiamento di schifo nei confronti dell'Italia non faccia parte di quell'atteggiamento, tipicamente italiano, che ci porta a vedere solo i lati positivi dell'estero...per dirne una, l'altro ieri ho scoperto che anche in Germania, come in praticamente tutti gli altri paesi, esistono organi equivalenti alla nostra SIAE, che invece pensavo fosse un'inculata solo italiana...comunque sabato vado a Frankfurt e vedo in che stato sono i tedeschi :)

Anonimo ha detto...

SIAE...solo che all'estero non hanno la cagata del bollino..tant'è che se non erro l'Italia è stata deferita..