giovedì 15 maggio 2008

Whignomy Bros. - Metawuffmischfelge

Mi ero entusiasmato a bestia già quando era solo annunciato (e ne avevo parlato qui), ma adesso che mi è arrivato so che l'esaltazione preventiva era fin troppo poca.

Siamo di fronte a una manifestazione di puro genio, non riesco a definirla in nessun altro modo.

Chi ha avuto la fortuna d vedere dal vivo un set di Robag Wruhme e Monkey Maffia sa che sono dei trascinatori con davvero pochi rivali, in grado di animare qualunque festa: a vederli sembrano i classici due sfigati che ad un party stanno in un angolino a parlare tra loro di cose noiosissime, ma con in mano una console fanno saltare grandi e piccini indistintamente.

L'impressione che ho sempre avuto, sentendoli live, è quella dei dj dall'esperienza infinita, che hanno sempre il disco giusto al momento giusto e nell'arco di un set ti prendono per mano e ti portano esattamente dove vogliono che tu vada e inducendoti esattamente il mood che vogliono.

Negli openair dove li ho visti (Awakenings e Green & Blue) il mood è sempre stato festoso-gioioso-estivo, ma con questo nuovo mixcd hanno dato prova di saper andare oltre ed essere dei comunicatori completi, che sanno trasmettere a chi li ascolta qualunque stato d'animo.

Il set, dal titolo bislacco come la maggior parte delle produzioni dei Whignomy bros., è infatti una buona oretta di musica malinconicissima (su tutte, Les violons ivres di Agoria), da "guardo l'orizzonte con sguardo profondo e una lacrimuccia", perfetta per l'ascolto solitario in situazione rilassata, a dimostrazione che Robag e Monkey Maffia non sono come quei dj che fanno sempre lo stesso set indipendentemente dal contesto, ma sanno modulare la propria proposta musicale, mantenendo sempre un'impronta caratteristica, che nel loro caso è quella di una classe infinita.

Diversamente dai set che propongono nei club o nei festival, quindi, ascoltando questo cd si salta poco, al massimo si headshaka un po' ogni tanto, piuttosto si apprezza della musica che non spacca di brutto nè crepa i muri, ma è semplicemente bella: sia nelle parti più melodiche che in quelle in cui le percussioni dominano la scena, la sensazione è di trovarsi davanti a un prodotto confezionato con cura per accarezzare le orecchie anzichè schiaffeggiarle, a dimostrazione che i dj davvero bravi sanno usare con la stessa abilità sia il fioretto che la sciabola e, soprattutto, sanno quando usare ciascuno dei due.

A ulteriore riprova del fatto che i due sono una spanna sopra il dj "medio", poi, il fatto che non si sono piegati all'uso delle tecnologie più in voga solo per moda, ma che sono stati loro a piegare la tecnologia al proprio volere e a usarla come un'arma in più: il set è evidentemente fatto con Ableton, dato che è un set alla DE9:Transitions, con mille tracce che si intersecano contemporaneamente, ma non è "uso Ableton perchè non so mettere a tempo i dischi e volevo giocare un po' con gli effetti", è "uso Ableton per farci cose che vanno oltre quello che riesco a fare coi dischi, e il risultato è comunque buono perchè le idee che ci metto dentro sono buone".

Capolavoro.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma dici che devo aspettare il tuo consenso per metterla su frequencies? :D

PS:ho un paio di robe nuove da passarti (anche senza obbligo di recensione..)

Raibaz ha detto...

Ma ancora me lo chiedi il consenso? :)

Cmq, cosa mi passi di bello? (sapendo che parlo solo di quello che mi piace per cui non riesco a fare recensioni negative...;))

Anonimo ha detto...

oh cerca di non farti venire la sindrome di Mollica eh :D

Cmq ho il nuovo fourtwenty di class71 e un paio di compilation (holgi star e afrilounge)...

PS: la recensione la infilo subito ;)