martedì 15 aprile 2008

Vincitori e vinti

Visto che è (giustamente) l'argomento del giorno, mi pare sensato dire anch'io la mia sui risultati elettorali.

Non ho voglia di dire per chi ho votato nè, quindi, se ho vinto o perso, non solo perchè alla fine della fiera sono ca**i miei, ma anche perchè ho patito abbastanza per scegliere dove mettere la mia crocetta e comunque, anche se penso di aver votato quello che era più vicino al mio pensiero so di aver scelto il male minore; la questione che davvero trovo degna di nota in merito all'argomento, però, è il livore degli sconfitti.

Che io sappia, in un regime democratico la maggioranza ha ragione proprio perchè è maggioranza: che senso ha scagliarsi in una selva di insulti contro chi ha votato "gli altri", soprattutto quando sono la maggioranza?

Che senso ha lamentarsi di un governo prima ancora che si sia insediato?

Per come la vedo io, se la maggioranza degli italiani ha scelto un governo, quel governo è assolutamente legittimo ed è giusto che governi, che piaccia o no; a fronte di questo, poi, a maggior ragione io trovo giusto concedere almeno il beneficio del dubbio a un governo scelto dalla maggioranza, usando poi lo strumento democratico delle prossime elezioni per bocciarlo nel caso se lo meriti.

Invece no, una gran parte di quelli che han perso le elezioni (o almeno, la parte che grida più forte) si sta già affannando a parlare di dittatura, fascismo, mafia, interessi personali e le solite cose che si dicono da sempre del prossimo presidente del consiglio, denotando tra l'altro una pesante carenza di originalità oltre che di spirito democratico.

Capisco la necessità di fare opposizione, che è un elemento indispensabile della democrazia, ma come diceva il mio settentrionalissimo prof di reti all'università, "esto modusso in rebusso", cosa che però molti caciaroni dall'insulto volgare facile - rapidissimi a tacciare di volgarità e ignoranza l'avversario, peraltro - paiono non capire.

Cmq, la cosa migliore del post-campagna elettorale l'ha regalata il solito Phonkmeister:

2 commenti:

Dariosh ha detto...

Non si può lasciare il beneficio del dubbio ad un governo,che (pardon per la ripetizione)ha spazzato via ogni dubbio sulla sua efficacia,competenza e serietà per 5 anni in cui è già stato eletto.Con questo non voglio dire che il Pd sarebbe stata tutta questa' novità eh :)

Raibaz ha detto...

E' effettivamente un'obiezione sensata, ma per il gusto della polemica potrei farti notare che la contingenza in cui il governo si trova a operare è diversa da quella di due legislature fa, per cui io *almeno* il beneficio del dubbio glielo concedo...la fiducia assoluta no, ma non l'avrei concessa neanche all'altra parte, visto che siamo tutti d'accordo che sia una gran minestra riscaldata, e la prova ne è che Veltroni per tutta la campagna elettorale ha rifiutato di scoprire le carte sui suoi possibili ministri per evitare di dichiarare ai quattro venti che aveva in squadra sempre la stessa gente alla faccia della campagna di rinnovamento.