sabato 14 giugno 2008

Ordini di dischi, #3

Terza puntata del post seriale, che racchiude i dischi ordinati tra maggio e la prima settimana di giugno, dischi che realisticamente costituiranno l'ossatura del mio set di sabato prossimo alla festa della musica.

A sto giro l'ordine - e quindi anche il post di commento - mi è uscito veramente bello corposo (39 dischi, credo sia record), sarà perchè con l'inizio della stagione estiva ultimamente sono usciti un bel po' di dischi interessanti, su tutti l'Innervisions di Laurent Garnier di cui avevo già parlato in termini entusiastici e di cui non posso che confermare la prima impressione, visto che è veramente un capolavoro, una buona decina di minuti di traccia in cui succede di tutto, tra intermezzi spezzati e andamento variabile.

Altri due grossi highlights che aspettavo da tempo sono il 10'' dei Minilogue, Doiicie, che essendo la cosa più percussiva mai prodotta dal duo è un buon compromesso tra groove e melodia con molta classe (soprattutto sul lato b) anzichè la solita neotrance smielata e il Platzhirsch limited colorato di Andomat 3000 e Sven Uk, che avrebbe dovuto essere un album ma che poi è stato ridotto a sole due tracce (e quelle avanzate, a detta di Andi quando è venuto da noi, non si sa se verranno mai stampate :( ).

Il Platz ltd colorato in questione è praticamente "Andomat 3000 sulla spiaggia": ha meno percussioni secche e rotolanti e più feeling estivo, da open air, ma ha sempre l'atmosfera sculettona di tutti i dischi di Andi, che ormai compro veramente a scatola chiusa e che non mi deludono mai; il lato b potete aspettarvi con certezza di sentirlo al parco lambro sabato prossimo.

Altro disco che probabilmente suonerò sabato prossimo è un graditissimo ritorno di un artista che è stato il migliore al mondo e che ultimamente si era disperso in un baratro di noia e anonimato, Marco Carola: ero veramente dubbioso alla notizia della sua doppia uscita su Plus 8, visto che anche l'etichetta negli ultimi tempi sta nello stesso baratro di Marco, invece sono entrambi piuttosto bellini, anzi, diciamo le cose come stanno..."Sensation" è veramente una perla :)

Intendiamoci: non è Marco Carola del 2003 e non è un Plus 8 degli anni 90, ma è anche giusto che sia così...la bella notizia è che dopo lo smarrimento delle aberranti uscite su Minus o del maranzissimo remix di Kabale & Liebe, Carola sembra finalmente aver trovato la strada dando fondo alla sua vena funky napulilla e smollando i suoni cupi e ripetitivi e riscoperto la classe infinita che lo contraddistingue, per cui bentornato!

Parlando di 2003 e di funkiness, a proposito, ho preso un backstock, proprio del 2003, di un STX di Joey Beltram (mica uno qualunque) che però non è il solito vorticone oldschool a cui ci ha abituati, ma è molto più virato verso la tech-house: chiaro, è sempre bello spinto e attualmente penso lo suonerò almeno a -3, ma rispetto alle lavatrici che mi sarei aspettato da Beltram è bello frifri proprio quasi come un Napoli vecchia scuola (ha pure le finte pause con ripartenza a sorpresa quasi soulful :)), per cui penso che mi farà comodo, anche se alla festa della musica non credo lo porterò per via del fatto che suono a orario aperitivo.

E restando in tema di backstock, ovviamente non ho potuto fare a meno di prendere la ristampa bomba dell'ultimo mese, Make a move di Minimal man, che l'inverno appena suonato è tornato in auge in maniera prepotente e quindi è stato ristampato a furor di popolo, con massima gioia di chi l'ha preso a 50 euro su discogs; adesso che l'hanno ristampato (ed è già esaurito di nuovo) sarà un po' meno ricercato suonarlo, ma è cmq un disco esagerato e fa un gran piacere averlo in collezione.

Ancora backstock e dischi da collezione: ho preso anche una ristampa, su serious beats, con una collezione di tracce veramente vecchie & storiche, principalmente per 20 Hz di Capricorn, che però suona veramente male e quindi finirà su uno scaffale lontano dagli occhi e vicino al dimenticatoio tempo zero...nota mentale: mai più comprare ste compilation di ristampe.

Per fortuna c'è anche chi riprende la musica vecchia ma lo fa con criterio: il mese scorso avevo preso il remix di Sebastian Leger di Jaguar, a sto giro ho preso quello di Mark Knight & Funkagenda di un altro megaclassico, The man with the red face di Laurent Garnier.

Vinile rosso come l'originale e suoni molto più progressiveggianti e neo-Detroit, ma proprio come nel caso del remix di Leger, gli elementi principali della traccia originale sono stati mantenuti, per cui il risultato è - la sparo grossa! - quasi meglio dell'originale.

Si parlava di Andomat 3000, che compro a scatola chiusa: compro quasi a scatola chiusa anche i Cecille, per cui il VA nuovo con una traccia di Andi e Sven UK proprio non potevo risparmiarmelo, anche se, così a un primo ascolto, la traccia del disco è quella di un inaspettato Anthony Collins che si dimentica di essere il socio di quel maranza di Paul Ritch e sforna un bel tribalino estivo.

Altra gente di cui ultimamente so di potermi fidare: i ragazzi della Oslo e Markus Fix, che han stampato uno split ep con gli italiani Minimono sull'altro lato tanto per darmi anche la gioia nazionalista nell'acquisto e, soprattutto, nell'ascolto, visto che la traccia di Fabio Della Torre e Ennio Colaci è una spanna sopra quella di Markus Fix, che pure non è malaccio.

Sempre per la serie "vai sulla fiducia e non ti deluderò", poi, il Safari di Johnny D: la Safari conferma il proprio incredibile talento a pescare, anche dai produttori più in forma, le tracce più insignificanti, buone solo come riempitivo.
Tanto belli gli Oslo di Johnny D, quanto insulso l'original mix di questo Safari...per fortuna il remix di D'julz risolleva l'ep, completato da un remix di Delete che fosse uscito l'anno scorso avrebbe fatto un degenero mai visto e oggi invece è "solo" un'ottima minimalata (ma averne!)

Il paradosso di sto Safari è che ha una traccia brutta di un artista che di solito fa buone cose - Johnny D - e una traccia molto bella di un artista che ha sfornato una gran delusione, D'Julz: il suo Ovum, che ho comprato anche lui sulla fiducia, è una palla mortale, e nemmeno 2000 and one che di solito fa i miracoli riesce a risollevarlo col remix sull'altro lato, che anzi è quasi più noioso ancora ma almeno non ha la pausa con la sirena dei pompieri.

Fortuna che l'Ovum successivo del padrone di casa, Josh Wink, già ordinato per il prossimo mese, è veramente una chicca :)

Per un'etichetta blasonata che fa un passo falso come la Ovum, ce n'è una più recente che continua il proprio stato di forma eccellente: dopo l'ottima uscita di Seth Troxler, la Circus Company conferma il ruolo di punta nella nuova tendenza housettona con l'uscita di Sety e, soprattutto, con l'ottimo remix di Guillaume & The coutu dumonts sul lato b.

E ancora, per la serie "etichette in forma" la Vakant inaugura la serie limited con un Onur Ozer perfetto per le aperture, tranquillo ma non troppo ripetitivo e con una bella ripartenza a metà che lo rende adatto anche per orari più avanzati, mentre per la serie "esploriamo il passato di etichette e artisti in formissima" ho preso un backstock del 2006 di Ralph Sliwinski su Below (che non sapevo essere sublabel della Freebase che stampa i dischi davvero fichi di Luciano e degli RPR, tipo Rose rouge, e non li distribuisce al di fuori del proprio negozio online), molto carino su tutte e 3 le tracce come prevedibile.

Sempre della stessa cricca, un ottimo Be Chosen a cui hanno messo le mani Mirco Violi, Kreon, Lemos e Reboot...e direi che non serve aggiungere altro e bastano i nomi: discone.

Tra l'altro, vedi tu quante cose si imparano a leggere i centrini dei dischi...l'artwork del Be Chosen di cui sopra è di Masomenos, artista di cui ho comprato proprio in quest'ordine il primo disco, "Le poulet ep", sullo stesso stile e davvero carino, anche grazie ai remix a 4 mani con Chris Carrier sul lato b.

Per la serie "avevamo perso le tracce", un ep di remix del meraviglioso album di Joris Voorn, di cui si poteva forse fare a meno ma che magari mi torna utile quando mi sento veramente molto melodico (pure troppo) e, -udite udite - l'ep nuovo di Monika Kruse, che da quando si è messa a fare neotrance vale meno di un centesimo di quello che valeva prima a voler essere generosi, e questa traccia nuova non fa eccezione: per fortuna almeno ha culo nello scegliere i remixer, per cui il remix di Hemman sull'altro lato rende l'ep degnissimo dell'acquisto...peccato i synth coi peti che compaiono ogni tanto e che c'entrano veramente zero col resto della traccia e con Hemman in generale, ma d'altronde stai remixando un disco brutto, si fa quel che si può.

(Non sono neanche a metà del pacco e il post è già lunghissimo...madò)

Altro artista che non si sentiva da tanto, Fabrice Lig, che torna con un Versatile che ha una traccia di neo-Detroit bella sostenuta, una orrenda e una che potrei suonare quando voglio fare l'eclettico; etichetta che non compravo da tanto, invece, la Contexterrior...mi son fatto convincere da qualche demone malvagio a comprare il megaloop di Miss Fitz con l'abusatissimo acapella di Nina Simone...scaffale subito, prima che la noia mi assalga.

Uno che invece faceva meglio a restare nel letargo produttivo e a fare solo il dj, che comunque gli riesce davvero bene, è Valentino Kanzyani: hai sempre prodotto techno al limite dell'hardgroove, suoni techno bella carica...evita di stampare ste cose neo-Detroit veramente cheesy, che poi io le compro un po' convinto anche dal nome e rimango deluso.

Le cose neomelodiche è meglio lasciarle a chi le sa fare, tipo Daso che sull'ultimo Spectral prodotto assieme a un tal Pawas dà veramente lezioni di neotrance, neo-Detroit e neo-blablabla...roba "come sarebbe stata la Border Community se Holden non fosse stato tossicodipendente".

Etichetta partita col fischio e col botto con le prime due uscite ma poi sparita, forse perchè i tre responsabili sono i meglio dj del momento e hanno date dappertuttissimo, la Ar:pi:ar: dopo la partita noiosissima con la Romania di ieri ci voleva qualcosa di divertente e di rumeno, per cui sto Boola & Demos capita a fagiolo con la sua ottima neo-house percussiva e à la page.

Sparita era pure la Sthlm audio, di cui ho preso l'ultimo, di un tal Lazar, deep house bella tranquilla un po' tipo i Wasnotwas, Nacho Marco, The timewriter, i Plastic City...quella roba lì.

Ancora, etichette in forma: l'Opossum di remix dei Format:B non ha solo un remix di Broombeck clamoroso followup della sua mina sull'uscita precedente, ma anche un Moritz Piske in versione simil-Cadenza davvero valido e un Dub Taylor suonabilissimo...3 tracce valide su 4, ottimo acquisto, come il Diynamic di Stimming & Einmusik sicura hit estiva.

Gli artisti dell'Opossum mantengono lo stile, Martinez invece si è definitivamente evoluto come un Pokemon: faceva deep house, ora che è uscito su Drumcode fa della techno bella carica, come nel caso dell'ultimo Re:connected, primo dell'etichetta che compro e che userò solo in situazioni in cui c'è da spingere più del solito.

Stesso filone bello sostenuto ma un po' meno cupo, il Gecko nuovo (che ho scoperto essere Jorg Henze, e quindi capisci perchè è così movimentato) con un ottimo remix olandeseggiante di Daniel Sanchez & E-contact.

Finora, circa metà ordine, quindi, era tutta gente più o meno conosciuta: il resto sono invece semisconosciuti, tipo un fantomatico Milos Pavlovic su Momentum, minimale "tu vuò fa il napoletano" abbastanza stufosa, o un tal Fachmann che ha gran fantasia nei nomi, visto che si chiama Fachmann lui, Fachmann l'etichetta e Fachmann 02 il disco...e il disco infatti non brilla per originalità, visto che è una minimalata, a sto giro più verso la Spagna, con un bell'insertino di violini classicheggianti nella pausa e nulla di più.

Sconosciuto anche Michael Melchner, sulla Cargo edition sublabel della Moon Harbour, e credo che finchè produce dischi così nell'anonimato ci rimane bello comodo, visto che appena tolto dal piatto già non te lo ricordi più...scaffale.

La vera perla degli sconosciuti è il Dekadent 001 di un tal Two Em: ha dietro i remix di Someone Else e Spektre giusto per fare un po' di richiamo, ma l'originale è una bomba come ne escon poche, che rimbalza di qua e di là e fa venir voglia di saltare anche ai mobili della cameretta...decks.de credo lo definirebbe "huge peaktime monster", anche se cmq è roba di classe, non è la maranzata tipo il Drumcode di Smith e Selway :)

Ancora carneadi: un tal Tim Berner, su Outland Records, etichetta basata nel miglior negozio di dischi di Amsterdam in cui ho passato qualche oretta dopo l'Awakenings dell'anno scorso e di proprietà di Jerome e qualcun altro di quegli olandesi lì...il disco è sullo stile della cricca a cui appartiene, tech-house con un bel basso rotolante tipo i 100% pure ultimi o gli Area remote / Remote area, cose così, forse giusto un pelino più sostenuto...molto molto carino comunque.

E ancora: E-contact, che almeno ha già stampato su etichette olandesi, a sto giro su una mai sentita Suruba con remix completamente inutile di un tal Olene Kadar, ancora, bella tech-house da piena sufficienza.

Gran finale al massimo della raffinatezza, col remix nuovo di Mike Shannon per un ignoto Adam Marshall tra deep house e neotrance (la versione gay dei Kollektiv Turnstrasse, per capirci) e col Compost black label di un tal Jay Shepherd, filone neomelodico at its very best e classe come se piovesse, a cui fa da contraltare il massimo della grezzaggine dell'Adult di Carl Falk col remix di Dejan Milicevic, technaccia da reduci dell'hardgroove :)

Mazza se mi è venuto lungo sto post...un premio a chi lo legge tutto :)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

belin mea, sul Carola ti stavo per insultare a priori, poi però ho deciso che anche un fan di del pippa alle volte potesse avere delle intuizioni illuminate e così mi son sentito come si deve il sample di sensation su decks...beh cazzo è buona sì con un bel passo a due basso+scratch che tira fuori il breakdancer che è in me (se mi avessi visto al Bloc....) :D

Raibaz ha detto...

Sei proprio un doriano, eh :D

Che brutta immagine pensarti breakdancer...:D

Cmq sensation è veramente un bel disco, e risentendoli con attenzione il disco di Masomenos è assolutamente il disco dell'estate :)

Anonimo ha detto...

Con tutti sti dischi che fai arrivare presso il mio ufficio cosi' almeno qualcuno li riceve, sara' il caso di fare una bottiglia di pregio al mio magazzinierea Natale...mi ha gia' detto di recente: pero' dottore Mattia sta un po' esagerando :-)

Best Rgds from Doha Qatar
PS domani seminario sugli scambiatori davanti ad oltre 100 persone...shit in my pants!